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”Vendola pecca più di Berlusconi”, chi l’ha detto?

Creato il 26 settembre 2011 da Lalternativa

Sul mondo politico incombe il giudizio divino: a farsi carico di interpretarlo, in maniera addirittura bipartisan, sono gli alti prelati della Chiesa italiana: i Vescovi.

Per la precisione, al premier è toccata, poiché il Cavaliere è sempre perseguitato e privilegiato, la romanzina del presidente della Cei (la Conferenza episcopale italiana): “Mortifica dover prendere atto – ha detto sua eminenza il cardinale Angelo Bagnasco – di comportamenti non solo contrari al pubblico decoro ma intrinsecamente tristi e vacui”.

“Non è la prima volta – ha aggiunto il vescovo anche un po’ seccato – che ci occorre di annotarlo: chiunque sceglie la militanza politica, deve essere consapevole della misura e della sobrietà, della disciplina e dell’onore che comporta. Si rincorrono, con mesta sollecitudine, racconti che, se comprovati, a livelli diversi rilevano stili di vita difficilmente compatibili con la dignità delle persone e il decoro delle istituzioni e della vita pubblica”. “La collettività – ha concluso con una bella frecciatina – guarda con sgomento gli attori della scena pubblica e l’immagine del Paese all’esterno ne viene pericolosamente fiaccata”.

A chi si starà riferendo il vescovo? Siamo davvero curiosi.

Ma se lo ‘special one’ dei vescovi si rivolge a ‘buon inenditor’, non fa la stessa cosa il suo discepolo, vescovo emerito di Grosseto, monsignor Giacomo Babini. Il premier Berlusconi non sarà “un modello” di comportamenti – avrebbe detto al sito cattolico conservatore Pontifex – ma “l’omosessualità praticata” è un peccato “certamente peggiore di chi va con l’altro sesso”, in quanto “contro natura”, e quindi Nichi “Vendola pecca molto di più di Berlusconi”.

Le sue affermazioni, se confermate, sarebbero davvero gravi. Ma il monsignore, raggiunto telefonicamente dall’ANSA, pur non smentendo il contenuto di “una chiacchierata tra amici”, precisa di non avere rilasciato alcuna intervista e di non voler rilasciare alcuna dichiarazione. “Io credo che oggi sia in atto una vera caccia a Berlusconi se penso che buona parte dei giornali è dedicata a lui e che ben quattro procure gli dedicano esagerate attenzioni – sono le parole del presule riportate da Pontifex e che il vescovo, però, non vuole confermare -. Penso che sarebbe utile lasciar governare e aspettare che la recente manovra finanziaria dia i suoi frutti. Molti osservatori sembrano più intenzionati a fare cadere il governo che alla fedele aderenza alla realtà”.

Per quanto riguarda lo stile di vita del premier, “certo, non mi sembra un modello – è l’opinione di mons. Babini pubblicata dal sito -, ma oggi la politica spesso si fa con le mutande e non con la testa. Tuttavia, sarebbe bene accertare realmente che Berlusconi abbia fatto cose malvagie e i baccanali”. Inoltre, “non è pensabile condannare una persona solo per sentito dire. Se cade Berlusconi siamo nei guai. Non è il massimo, ma non vedo politici degni dietro di lui”.

Quanto poi alle critiche del governatore della Puglia Nichi Vendola a Berlusconi “io non ne posso più della retorica inutile di Vendola. Credo, da cattolico – prosegue il testo riportato dal Pontifex – che la omosessualità praticata sia un peccato gravissimo e contro natura, certamente peggiore di chi va con l’altro sesso”: “Alla luce dei fatti, senza stilare classifiche Vendola pecca molto di più di Berlusconi”.

Pronta la replica delle associazioni di omosessuali. “L’amore in tutte le sue forme – afferma Imma Battaglia, uno leader del movimento – non è peccato. E neppure il comportamento libertino di Berlusconi, di cui mi importa ben poco. Il vero peccato, etico prima che religioso, sta nel non governo, nel perseguimento di interessi personali a discapito del bene pubblico, nell’indifferenza rispetto al declino del Paese. E secondo me anche nella connivenza di quanti, dietro al capro espiatorio degli omosessuali, continuano ad appoggiare questo governo. Chi dovrebbe difendere i deboli dalla tirannia del potere, oggi, da che parte sta?”.

“Il vescovo emerito – replica a sua volta il Circolo Mario Mieli – sconfessato anche dal suo successore nella Diocesi di Grosseto, che lo descrive come un uomo anziano e con problemi di salute, bene quindi farebbe a riposarsi e a vivere tranquillo, visto che ha raggiunto l’età della pensione. Nel frattempo gli consigliamo vivamente di dedicare qualche ora della sua giornata, anziché insultare omosessuali, ebrei e Islam, a ripassare il significato di parole come etica e morale”.

Per evitare di esprimere anche noi opinioni offensive, eviteremo ulteriori commenti. Ma lasciamo, come sempre, a voi l’ardua sentenza.

 


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