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Viaggiare da soli è davvero il miglior modo di viaggiare? Tentando di sfatare alcuni miti sul viaggio in solitaria

Creato il 06 luglio 2012 da Angelozinna

Viaggiare in solitaria

C’è chi dice che partire da soli sia il miglior modo di viaggiare, l’unico vero metodo per trarre il massimo fuori dalla propria esperienza. Ci si trova a poter contare solo su se stessi, si imparano a conoscere i propri limiti e a volte ad abbatterli, e spesso si tende ad essere anche più socievoli nei confronti di altri viaggiatori, riuscendo così a stringere amicizie per strada che in compagnia avremmo evitato. Tutto vero, non c’è dubbio, ma è sempre così facile? Partire in solitaria è veramente meglio di avere un amico al proprio fianco, di avere qualcuno con cui condividere l’esperienza?

Chi ancora non ha avuto la possibilità di viaggiare per conto proprio, si trova spesso a leggere di persone intraprendenti che prendono valigie e bagagli e se ne vanno senza dover aspettare nessuno. Ci raccontano di come sia bella l’indipendenza, probabilmente la migliore qualità di un viaggio in solitaria, di come la solitudine sia di fatto una sensazione piacevole e di quanto sia meglio esplorare un luogo senza dover accordarsi con un’altra persona. Si leggono storie di ogni tipo, che ispirano, che fanno venir voglia di prendere e partire, ma a volte vengono tralasciati alcuni dettagli che se descritti riporterebbero presto i piedi per terra, che forse, se conosciuti, renderebbero più chiara l’idea di un viaggio in solitaria a chi ancora non l’ha intrapreso.

Nella mia esperienza viaggiare da solo ha avuto i suoi alti e suoi bassi, alternando momenti di soddisfazione personale a momenti di noia (perché sì, c’è anche quella quando si viaggia per mesi!), ma quasi sempre mi sono trovato ad affrontare situazioni che in compagnia avrebbero preso una direzione differente. Ho avuto la possibilità di notare come alcuni dei miti dei viaggiatori solitari in realtà vengano sfatati giorno dopo giorno, mentre come altri rendano questa attività una delle più belle nella vita di una persona.

Insomma, oggi mi trovo a mettere nero su bianco che:

  • Viaggiare da soli non costa meno. Non date retta a chi vi dice che essendo da soli si risparmia, non solo non è vero, ma è più probabile il completo opposto. Condividere le spese con qualcun altro è il primo metodo per spendere meno, e il costo dell’alloggio è il primo esempio. Mentre in alcuni casi si può scegliere di dormire in ostello, affittando solo un letto invece che una camera intera (in questo caso, comunque, non si spende meno, ma uguale), questa non è sempre una possibilità. In alcuni paesi la principale forma di alloggio ad un costo limitato è la guesthouse, dove spesso anche da soli si è costretti ad affittare una doppia. Lo stesso vale per il mangiare quando si cucina da sé, per i trasporti quando si prende un taxi, un tuk-tuk o un elefante, e in tantissime altre attività quotidiane dove dividere i costi può fare molto comodo.
  • Non è sempre così facile conoscere gente. È vero che da soli si tende a socializzare di più, ma non ovunque è così spontaneo. La durata del viaggio può giocare un ruolo importante, in quanto visitare un luogo per pochi giorni non da il tempo per coltivare dei rapporti duraturi. Si è vero, si possono scambiare due chiacchere, ma non aspettatevi di visitare una città in un week-end e tornare a casa con decine di amici in più. Conoscere persone in viaggio è molto più semplice che a casa, ma bisogna sapersi ritagliare il tempo necessario per farlo, ed essere pronti a cambiare i propri piani, che spesso in una visita turistica semplicemente non è possibile. Lo stesso vale per la destinazione. Dormendo in ostello, ad esempio, le opportunità sono molte di più che dormendo in una camera privata, e lo stesso vale per un tour organizzato contro una visita in modo indipendente. Insomma conoscere gente non solo è questione di carattere, ma è fortemente legato al modo in cui si viaggia, più si è lenti e disorganizzati, meglio è!
  • Quando si è da soli si esplora di più? Dipende. Mentre da soli gli unici limiti che ci si impone sono i propri, viaggiando in compagnia spesso si è costretti a seguire qualcun altro. Al contrario però, se si trova il compagno giusto, una persona vicina può essere proprio ciò che ci spinge a fare un passo in più, e viaggiare in coppia a volte può essere proprio ciò di cui abbiamo bisogno per arrivare dove da soli non siamo in grado.
  • Viaggiare da soli ed essere troppo organizzati non sono cose che vanno d’accordo. Avere una scaletta troppo fitta, pianificare ogni dettaglio del proprio viaggio per vedere il più possibile nel tempo più limitato, non è lo stile adatto per viaggiare in solitaria. Probabilmente sì, si è più efficienti senza qualcun altro che ci possa rallentare, ma ne vale la pena? Il senso di viaggiare da sé è avere più tempo da dedicare a se stessi, correre da un’attrazione ad un altra da soli, oltre a diventare stressante può diventare noioso.
  • Soli non sempre è bello. A volte sì, mi piace prendermi il tempo per scattare una foto, mi piace camminare senza meta e senza motivo, o anche solo passare giornate a scrivere e poter scegliere di non dover fare niente. Ma andare a cena in un ristorante da soli? Uscire per una birra da soli? Andare al cinema da soli? Che palle!

Il mio viaggio a lungo termine ha sicuramente preso direzioni inaspettate proprio grazie alle persone conosciute in viaggio. Pur partendo da solo, molto raramente mi sono trovato a viaggiare per conto mio, e per me questa è stata la scelta ideale. Ho avuto modo e tempo di curare rapporti personali, ed è solo grazie alla compagnia che ho potuto esplorare luoghi che non avevo neanche pensato di visitare. Trovare compagni di viaggio giusti spesso è un’impresa, per questo io ho trovato l’equilibrio perfetto nel partire da solo senza pianificare troppo, di modo da mantenere la mia indipendenza ma rimanendo aperto alle possibilità che nuove amicizie potrebbero propormi.

E voi come viaggiate? Altri miti da sfatare sui viaggi in solitaria?


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