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Viaggio in Turchia – Ultima Parte

Creato il 03 febbraio 2014 da Nictrecinque42 @LositoNicola

7 Maggio 2013 – Martedì. Da Pamukkale a Izmir (Smirne) 350 Km.

Come al solito, se ci sono lunghi trasferimenti, la sveglia suona presto. Alle 7.30, infatti, siamo già tutti sul pullman che ci porterà a Izmir (Smirne) dopo un viaggio di 350 chilometri. Prima di arrivare a destinazione, risaliamo a 1100 metri e facciamo una lunga sosta a Geyre per visitare il famoso sito sacro di Aphrodisias: qui, nell’antichità, la gente del luogo e i viaggiatori di passaggio venivano a venerare Afrodite, dea della fertilità e del raccolto.

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Tempio di Afrodite

Viaggio in Turchia – Ultima Parte

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Odeion

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Terme

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Teatro

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Stadio con 30.000 posti

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Al termine della visita al luogo sacro dedicato a Afrodite, risaliamo sul bus per percorrere i 230 Km. che ci separano da Izmir. Verso l’una (a circa 70 km. da Izmir) facciamo una  sosta per pranzare e per affrontare il famosissimo sito archeologico di Efeso:

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Tempio di Adriano

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Strada lastricata di marmo

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Gabinetti pubblici

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Teatro

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Strada Mosaico a Efeso

Strada pavimentata con mosaici

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Biblioteca di Celso

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Odeion

Efeso, il più importante centro commerciale dell’antichità, è straordinario per la varietà e ricchezza di reperti archeologici che sono stati portati alla luce e, sebbene cotti dal sole che ci picchia in testa, ce lo godiamo tutto. Mille sono gli scatti fotografici che faremo sia nelle vie principali sia nelle tante stradine laterali dell’antica città. Pur avendo sofferto nel tempo vari terremoti, Efeso fu sempre ricostruita tenendo al top lo splendore delle sue strutture. Nello scenografico teatro l’acustica è tuttora così buona che una turista tedesca e il nostro capo gruppo si cimenteranno (vedi filmati), rispettivamente, in un’aria lirica e nella nostra canzone simbolo Volare, riscuotendo calorosi applausi dai turisti presenti sugli spalti. Con Efeso termina la nostra full immersion nella Turchia antica.

70 chilometri dopo, una volta arrivati a Izmir (Smirne), dove pernotteremo, si conclude definitivamente il nostro viaggio. Smirne con i suoi tre milioni e mezzo di abitanti è una città caotica e con strade così strette e trafficate che il nostro bus dovrà girare parecchio per trovare parcheggio. Siamo costretti a fare un bel po’ di strada a piedi per raggiungere il ristorante dove si svolgerà il pranzo finale, a base di pesce, del nostro tour.

Questa doveva essere la serata clou del viaggio ma, per me che non amo il pesce, si rivela la peggiore di tutta la permanenza in Turchia. In parte è stata colpa mia, non si chiede mai una bistecca in un locale specializzato in pesce! Infatti mi portano due pezzetti di carne (di origine indefinita e indefinibile) duri come sassi e una patata lessa come contorno, mentre tutti gli altri compagni di viaggio si godono, a testa, un’enorme orata al forno. La serata è un incubo anche per altri versi. La cena è iniziata con una entrée abbastanza comica: un piatto di verdure cotte con contorno di verdure fresche di stagione. Il massimo per me che oltre al pesce odio le verdure lesse e su quelle crude ho parecchie riserve. La sala del ristorante che ospita il nostro gruppo al completo (una cinquantina di persone) ha il soffitto molto basso e l’aria condizionata rumorosa funziona a intermittenza, cosicché il chiacchiericcio dei vari commensali in attesa delle portate ben presto si  trasforma nel concitato clamore tipico dei tifosi in uno stadio di calcio, rimbombando nelle mie orecchie così forte da farmi venire il capogiro. Per scambiare due parole col vicino di sedia, infatti, bisogna urlare per farsi sentire e così facendo ognuno di noi contribuisce ad aumentare il fracasso generale. Per fortuna la cena non si protrae a lungo e, una volta usciti dal ristorante, una bella e lunga passeggiata notturna per le strade di Smirne per raggiungere il nostro pullman, mi fa passare il mal di testa e mi riconcilia con la città che ci ospita e con me stesso.

Le due foto della città che vedete qui sotto le ho scaricate da Internet perché non abbiamo avuto il tempo di visitarla: nella mattinata seguente ci aspetta l’aereo che ci riporterà a Milano.

Viaggio in Turchia – Ultima Parte

Smirne (Izmir)

Viaggio in Turchia – Ultima Parte

A questo punto, facendo un veloce riepilogo sul nostro breve viaggio in Turchia, devo concludere che ne è valsa davvero la pena. Consiglio a tutti l’itinerario che abbiamo seguito noi. Forse per apprezzare al meglio questo paese occorreva molto più tempo, mentre noi abbiamo dovuto concentrare tutte le visite in sette giorni. Il gran caldo e la folla di turisti in alcuni momenti hanno fatto scemare un po’ il piacere delle escursioni, rispettivamente, all’aria aperta o al chiuso. I luoghi più belli li abbiamo visti in Cappadocia (i camini delle fate sono paesaggi lunari da mozzare il fiato), Pamukkale è un luogo unico e straordinario, ma anche Istanbul con le sue numerose moschee, il suo Gran Bazar e le sue mura antiche è una città decisamente gradevole e merita di essere visitata con un’attenzione maggiore di quella che le abbiamo dedicato noi. I luoghi archeologici che abbiamo visitato in Turchia sono tutti interessanti, ma quelli che possiamo vantare noi in Italia non sono da meno.

Il cibo negli alberghi è di buon livello, quasi tutti i componenti del gruppo lo hanno apprezzato, solo io ho avuto dei problemi per colpa della mia allergia al sesamo e del mio scarso amore per il pesce e le verdure. Sulla popolazione turca non posso dire nulla, la gente si veste come più le aggrada: si vedono ragazze in minigonna mescolate ad altre con lunghe tuniche e variopinti foulard in testa. I commercianti accettano una garbata contrattazione e sanno trattare con cortesia la clientela straniera. Nelle moschee si nota una forte religiosità, ma a inchinarsi e pregare non ho visto molta gente. All’ingresso di tutti i luoghi di culto non si può evitare di togliersi le scarpe se si vuole entrare per dare un’occhiata all’interno e scattare delle foto.

A fine maggio, alcuni giorni dopo il nostro rientro in Italia, ci sono state  grandi manifestazioni popolari contro il governo e vari incidenti a Istanbul ma, durante il viaggio e nei vari spostamenti, tutti abbiamo avuto la sensazione di stare in un paese tranquillo ed economicamente florido. 

Ora, chi ha tempo e voglia può guardare le mie riprese di Aphrosidias e Efeso e ammirare in movimento gran parte delle cose che ho raccontato a parole. Per comodità mia e anche per favorire chi non ama i filmati lunghi, ho elaborato in parti separate questi due famosi siti archeologici:

Arrivederci al prossimo viaggio… e scusate i tempi lunghi tra una puntata e l’altra. Da fancazzista, seppur laborioso, qual sono non potevate aspettarvi una maggiore solerzia.

A bocca aperta

Nicola

Crediti: foto di Giorgio, Franco e Chicca.

  


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