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Vinavil: mille usi più uno!

Creato il 13 marzo 2015 da Deboramorano @DeboraMorano

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Utile per lavori di bricolage, piccole riparazioni e fai-da-te creativo, ora può essere utilizzata anche nelle batterie al litio per cellulari e computer.

Una ricerca dell’Enea ha portato alla luce come la colla Vinavil (o polivinile acetato) sia un ottimo legante e possa sostituire nelle batterie il polimero fluorurato con medesima funzione ma più impattante sull’ambiente.

Le “batterie al Vinavil” sono infatti eco-friendly e più economiche di quelle attualmente in commercio ma per poterle adoperare occorrerà attendere ancora qualche anno.

Intanto possiamo illustrare come funzionano. Gli elettrodi presenti nelle batterie al litio sono costituiti da un materiale attivo (un ossido o un fosfato di un metallo litiato) e da un conduttore elettrico, che di solito è il carbone. Queste componenti sono tenute insieme da una sostanza cosiddetta “legante” dissolta in un solvente.

Al momento, il composto più utilizzato dai produttori è il l’N-metil pirrolidone (Nmp), che compare nella lista delle sostanze tossiche, pericolose anche per lo sviluppo del feto, redatta dall’Unione Europea.

Per maneggiare l’Nmp occorre lavorare in un ambiente chiuso per evitarne dispersioni in aria e si necessita l’impiego di un sistema di recupero dei vapori, che verranno ricondensati e riutilizzati. Malgrado queste misure preventive, una piccola parte di vapori tossici viene comunque rilasciata nell’ambiente.

Utilizzare il vinavil, significherebbe ridurre l’impatto sull’ambiente e sulla salute umana, in quanto, come solvente si può usare l’acqua. E il vapore acqueo che si produce nel processo di asciugatura degli elettrodi non porta danni.

L’eco-batteria è stata testata dai ricercatori del centro ricerche Casaccia, alle porte di Roma con risultati strabilianti.  Oltre a funzionare, si presenta un po’ più performante di quella attuale, prodotta con solventi tossici, ed è anche più economica. Coloro che la producono, non necessitano di complessi e costosi sistemi per recuperare i vapori tossici, con consistenti risparmi nel ciclo produttivo.

Nonostante gli ottimi risultati, sembra che il passaggio dal laboratorio al mercato sarà lungo e complesso in quanto, modificare un ciclo produttivo da milioni di pezzi all’anno e convincere i giganti dell’industria, è molto difficile.

Per il momento, con il patrocinio del ministero dell’Istruzione, università e ricerca, gli scienziati dell’Enea produrranno due o tre esemplari di batteria al vinavil a scopi sperimentali.

(fonte: http://www.nationalgeographic.it)


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