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Vittoria Puccini è "Anna Karenina", una coproduzione internazionale in prima visione stasera e domani su Rai 1 (e Rai HD)

Creato il 02 dicembre 2013 da Nicoladki @NicolaRaiano
“Io penso, disse Anna sfilandosi un guanto, che se ci sono tanti ingegni quante teste, ci sono tanti generi d’amore quanti cuori. (II, VII; 1960)”
“Accanto ad Anna e Vronkij, che non possono essere felici insieme, vediamo come Levin e Kitty ottengono in fondo con felicità, nonostante qualche dibattito interiore, quello che è negato agli altri due: ma Kitty ha saputo dimenticare Vronskij e, rinunciando a lui, rinunciare agli ideali poetici, ricchi di fascino e di bellezza esteriore, della sua giovinezza. Rinunciando a questi ideali, Kitty scopre che la realtà, la realtà usuale e consueta, lungi dall’essere meschina e squallida, è assai preziosa e assai bella. È questa la realtà di molti personaggi di Tolstoj: la scoperta della realtà e la delizia di scorgere nella realtà qualcosa di prezioso e d’inaspettato, qualcosa che i sogni non contenevano, e che rende possibile la coscienza del proprio essere”Natalia Ginzburg
Una delle più grandi storie d’amore mai scritte, raccontata secondo le intenzioni di Tolstoj. Dopo decine di adattamenti cinematografici e televisivi la storia di Anna Karenina viene vista con occhi completamente nuovi, attraverso la rivisitazione di parti del romanzo spesso trascurate. A vestire i panni della tormentata e passionale eroina del capolavoro di Tolstoj una straordinaria Vittoria Puccini, che torna protagonista ancora una volta ad interpretare una donna di grande carattere e personalità.
“Anna Karenina”, una coproduzione Rai FictionLuxVideBetafilm (GER) – Telecinco Cinema (SPA) – Pampa Productions (FRA), prodotta da Matilde e Luca Bernabei. Il soggetto e la sceneggiatura sono di Francesco Arlanch, firma la regia Christian Duguay. Nel cast internazionale, Santiago Cabrera interpreta Vronskij, Benjamin Sadler è Karenin, Lou De Laâge veste i panni di Kitty, Max Von Thun è Levin. E, ancora, Carlotta Natoli è Dolly Scerbàtskaja e Pietro Sermonti Stiva, Angela Molina nel ruolo della contessa Vrònskaja. Su Rai 1 lunedì 2 e martedì 3 dicembre, in prima serata.
Protagoniste due donne, Anna e Kitty. La tragedia e la realizzazione di una felicità commovente e imperfetta, il sentimento e la ragione, l’amore straordinario e l’amore quotidiano intrecciati in quel racconto originale e assoluto che è Anna Karenina.
La trama si distende tra diverse coppie in un gioco di simmetrie, equilibri strutturali e contrappesi: Stiva e Dolly, Kitty e Levin, Anna e Vronskij e Anna e Karenin. Tutto gira intorno a queste coppie, ognuna delle quali porta a una riflessione profonda sul concetto di famiglia e del matrimonio, tratteggiando un affresco indelebile sulle verità dell’amore.
Per la realizzazione del film in due puntate sono state impegnate duemila comparse, oltre cento cavalli e trenta carrozze. Le scene sono state girate in oltre cinquanta location scelte fra i più bei palazzi storici dell’aristocrazia baltica. Sono stati realizzati e utilizzati mille e duecento costumi. Non è tutto, sono state utilizzate sette tonnellate di neve finta (prima che arrivasse sul set quella vera). Il cast artistico, proveniente da sei nazionalità diverse, infine, ha lavorato durante le otto settimane di riprese a una temperatura massima di dieci gradi.
Un set complesso: «Oltre al gelo in cui eravamo costretti a lavorare — racconta Luca Bernabei — abbiamo avuto difficoltà per esempio a trovare un treno fine ‘800, sotto cui la nostra eroina troverà la morte... Miracolosamente l’abbiamo scovato su un binario morto, a parecchi chilometri da Vilnius, dov’era il set, lo abbiamo restaurato, utilizzato e ora si trova in un museo lituano. Le carrozze le abbiamo rintracciate in Polonia e, per un’altra scena cruciale, abbiamo dovuto creare ex novo una pista di pattinaggio, che poi abbiamo donato alla città».
Nonostante le numerose versioni realizzate negli anni, non ce n’è ancora una che si imponga come definitiva, a dimostrazione di come il romanzo del grande scrittore russo sia tuttora una miniera di emozioni tanto feconda quanto difficile da restituire nella sua sfaccettata ricchezza. «Ogni rilettura comporta un inevitabile tradimento — osserva Eleonora Andreatta direttore Rai Fiction —. Di solito i film sacrificano alla disperata storia d’amore di Anna le altre linee di racconto. Stavolta invece la vicenda di Anna si intreccia a quella più lieve e felice della giovane Kitty. Fu infatti lunga la gestazione del romanzo. Il titolo stesso fu deciso dopo vari ripensamenti e non è un caso che inizialmente Tolstoj volesse intitolarlo “Due matrimoni” e “Due coppie”».
In quest’ottica ha lavorato lo sceneggiatore Francesco Arlanch: «Ho cercato di essere il più possibile fedele all’opera originale che, nei sentimenti espressi, è estremamente moderna. A dispetto del titolo, il mio sforzo è stato di dare piena dignità a quella che è una vera coprotagonista, Kitty, la giovane cognata di Anna. Mentre quest’ultima va incontro a un destino tragico, Kitty riuscirà a trovare con Levin, dopo varie vicissitudini, una vita felice. Il capolavoro dello scrittore russo vive della polarità di questi due destini».
Una passione «insana», quella della Karenina per il suo amante, che si confronta con un amore «sano», quello di Kitty. «Anna non è un’eroina — obietta la Puccini — piuttosto una vittima di se stessa, piena di contraddizioni che la condurranno a scelte sbagliate. È una donna vera, spesso sorprendente, un personaggio che cerca una sua identità senza trovarla mai».
La fiction andrà in onda anche in Germania, Francia e Spagna, confermando quella che Matilde Bernabei definisce «una vocazione internazionale», rivendicando un primato: «Il nostro Paese in questo momento è agli ultimi posti per quanto riguarda molte imprese, ma tra i primi per la realizzazione di prodotti di alta qualità televisiva». E la Andreatta conclude rivendicando un’altra vocazione della Rai: «Portare i grandi romanzi in tv, invogliando il pubblico a leggere. Quando realizzammo “Guerra e pace”, il libro tornò nella top ten dei più venduti. Speriamo che succeda anche stavolta».
LA STORIAAnna e Kitty, due vite. Una passione disperata consumata nella tragedia e un’esistenza realizzata nell’amore. Due destini che si incrociano dando il via a storie così diverse eppure vissute in nome della stessa aspirazione, trovare l’amore che renda pienamente se stesse e consenta di vivere senza conformarsi all’ipocrisia del mondo.
PRIMA SERATAIl palazzo illuminato a festa di una grande famiglia moscovita. La musica penetra in una piccola sala, adiacente all’immenso salone. Qui Kitty Scerbàtskaja (Lou De Laâge), ragazza di una bellezza abbagliante, ma appena sbocciata, e Konstantin Levin (Max Von Thun), un giovane proprietario terriero, si trovano l’uno di fronte all’altra. Levin le confessa il suo amore, Kitty è commossa ma qualcosa la trattiene dal rispondere. All’improvviso da una porta alle spalle di Levin irrompe un affascinante ufficiale, Aleksej Vronskij (Santiago Cabrera), l’uomo che a Mosca tutte le donne da marito vorrebbero sposare. Vedendolo il viso di Kitty cambia improvvisamente, la sua espressione si muta in compassione nei confronti di Levin. “Questo non può essere, mi dispiace”, gli risponde con malcelato imbarazzo. Kitty ha scelto Vronskij ma lui ha scelto un’altra donna: Anna Karenina (Vittoria Puccini).Anna era appena giunta a Mosca da San Pietroburgo per salvare il matrimonio del fratello Stiva (Pietro Sermonti) con Dolly (Carlotta Natoli), sorella maggiore di Kitty ma dopo aver incontrato Vronskij la sua esistenza non sarà più la stessa. Anna è la moglie di Alekseij Karenin (Benjamin Sadler), un importante uomo politico, corretto e rispettabile da cui lei, però, non si sente amata. Anna ha sempre sperato che il matrimonio combinato potesse divenire un matrimonio d’amore ma suo marito non ha fatto nulla perché avvenisse, troppo preso dal lavoro, dalle convenzioni e dal quieto vivere.Nel rapporto che nasce lentamente con Vronskij avviene la metamorfosi di Anna Karenina: dopo aver sempre frenato le sue emozioni si lascia travolgere da una passione che la porta ad abbandonare suo marito, sfidando apertamente la società e la mentalità del suo tempo. Sarà costretta a rinunciare anche all’adorato figlio, Serjozha, pur di inseguire quell’amore trovato con Vronskji che le sembra ormai l’unica ragione della sua vita. Intanto Kitty, dopo l’umiliazione subìta, inizia un percorso di maturazione attraverso una dura esperienza di infermiera in un ospedale militare tedesco e al ritorno a Mosca è pronta per una nuova vita.
SECONDA SERATAVronskji, che ha sedotto Anna quasi per sfida, è ora soggiogato da un amore più grande di lui, che non ha mai conosciuto e per il quale è disposto a rinunciare a tutto: la carriera militare, l’onore in società, le ricchezze della famiglia.Anche dopo la nascita della piccola Annuska avuta da Vronskji e che l’ha vista rischiare di morire di parto, Anna vive braccata dalla nostalgia di un altrove e di una perfezione che non riesce mai a toccare veramente e che lo stesso Vronskji non riesce a colmare. E in questo inseguimento si consuma il suo amore travolgente e la sua tragedia. Superata l’opposizione del marito e apparentemente ottenuto tutto ciò per cui ha lottato, Anna rifiuta il divorzio e resta disperata, in preda ai sensi di colpa e alla gelosia immotivata e sempre più ossessiva nei confronti di Vronskij.Kitty, intanto, trova il coraggio di riannodare la storia con Levin e di sposarlo, anche grazie agli incoraggiamenti di Dolly. Nella quiete del quotidiano i due sposi scoprono il vero amore e, soprattutto nell’assistenza al morente Nikolaj (il fratello maggiore di Levin), comprendono di essere davvero una famiglia. Levin, dopo aver superato le illusioni ideologiche positiviste, si converte infine al cristianesimo attraverso l’esempio della fede semplice di Kitty.La parabola di Anna invece si spegne violentemente. In un momento particolarmente critico, dopo l’ennesima lite con l’amante, Anna va alla stazione e si suicida buttandosi sotto un treno. Dopo la tragedia Vronskij decide di partire per la guerra, sperando solo di dimenticare... Karenin e Serjozha sono come mutilati dal dolore, ma c’è con loro la piccola Annuska, figlia di Anna e Vronskij e del loro amore impossibile. Dolly e il marito Stiva continuano a vivere insieme, nonostante le difficoltà della vita familiare. Kitty e Levin, con la nascita del primo figlio incarnano, oltre le infelicità di ogni famiglia, la speranza che non muore.


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