Magazine Diario personale

Vittorio zucconi

Da Astonvilla
VITTORIO ZUCCONI Sembra che i sondaggi confermino l’ipotesi avanzata anche in questi blog di un travaso di bile e di intenzioni di voto (i voti sono altra cosa) dalla Lega che ha scarrocciato alla Grillo & Casaleggio s.p.a. Niente di nuovo. Dalla fine del regime fascista, nell’Italia repubblicana c’è sempre stata una quota di persone fra il 5 e il 10 per cento pronta a votare per qualsiasi partito, movimento, magliaro, pifferaio magico, incantatore di serpenti, tribuno, visionario più o meno disinteressato e in buon fede che agitasse forconi, vende e si proclamasse fuori da sistema o anti sistema, indipendentemente dalla verniciatura ideologica o post ideologica. Dall’Uomo Qualunque al nuovo generalissimo “Five Star”, passando per il Movimento Sociale Italiano, la Lega, “Noi dell’Italia dei Valori” eccetera qualcuno arriva sempre a riempire di furia e rumore il vuoto creato dalla decomposizione dei partiti esistenti, dalla rabbia e dalle periodiche crisi economiche. L’esistenza della Rete e dei blog, che tendono a suscitare e a moltiplicare la protesta, funziona da cassa di risonanza e crea l’impressione che i ribelli e gli antisistema siano molto più numerosi, ma, fino a prova contraria, è un effetto ottico. Nessuno di questi movimenti, a parte i Radicali che riuscirono a incidere nella storia del costume italiano e a lasciare un’eredità permanente, ha mai cambiato nulla né è arrivato a governare davvero, se non come reggi moccolo di altri, alla maniera del Msi comperato da Berlusconi quando divenne AN o dell’Uomo Qualunque, assorbito dalla DC. Protestare e proporre è facile. E’ governare che è difficile. (Ogni volta, naturalmente, ci spiegano che “questa volta è diverso”).

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