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Vlad Tepes (Dracula)

Creato il 09 ottobre 2012 da Tnepd

Nato da una famiglia nobile rumena, Vlad, è maggiormente conosciuto come il “Conte Dracula”, il protagonista del famoso romanzo di Bram Stoker. In verità, il romanzo e tutti i successivi film hollywoodiani in materia, non riescono a trasmettere anche solo una frazione del terrore, dell’orrore, e del male che sono stati perpetrati durante i vari regni di Vlad nel 1448, nel 1456-1462 e nel 1476.

Vlad Tepes (Dracula)

Fatti Chiave

Altri Nomi Vladislav III, Vlad l’Impalatore, Dracula

Nato 1431

Luogo Sighişoara, Transylvania

Linea di Sangue Ţepeş

Sposato Si.

Figli Almeno 3.

Posizione Principe della Valacchia (oggi il sud della Romania)

Morte Dicembre 1476

Fu venerato per secoli in Europa orientale come il santo che fermò l’avanzata verso ovest dell’Impero Ottomano, un’impresa incredibile per una regione tanto piccola.

All’età di cinque anni fu inviato a Norimberga e iniziato nell’Ordine del Drago, un ordine Cavalleresco elitario, formato dalle famiglie reali e nobili d’Europa, in cui erano presenti anche membri delle famiglie italiane di Carrara e Della Scala oltre che a dirigenti di Venezia, Padova e Verona .

Ancora giovane, suo padre lo offrì come ostaggio agli ottomani in cambio del mantenimento della pace. Fu durante questo periodo che venne sottoposto a barbarie e crudeltà assolute, un fatto che lo lascerà segnato per tutta la vita.

Gli Ottomani installarono Vlad come loro rappresentante fantoccio in Valacchia dopo che suo padre venne assassinato dalle famiglie dominanti locali. Tuttavia, fu deposto, perdonato per il suo tradimento (doppio agente) in quanto conosceva molto bene gli Ottomani.

Il suo regno principale iniziò nel 1456. Le atrocità effettuate da Vlad inclusero l’impalamento, la tortura, i roghi, la scuoiatura, l’arrostatura, la bollitura e l’alimentare persone con la carne umana (amici o parenti), tagliare arti, annegare e inchiodare dei cappelli alle teste delle persone. Le sue vittime erano uomini e donne di tutte le età, religioni e classi sociali, bambini e neonati.

L’impalamento era il metodo preferito con cui Dracula torturava ed uccideva le sue vittime. Ciascuna delle gambe della vittima, veniva attaccata ad un cavallo mentre un palo veniva gradualmente inserito nel corpo. La fine del bastone veniva oliata solitamente, assicurandosi che la punta non fosse troppo affilata, in modo che la vittima non morisse subito dallo shock.

Normalmente il palo veniva inserito nel corpo attraverso l’ano spingendolo finchè non emergeva dalla bocca. Tuttavia, ci furono molti casi in cui le vittime vennero impalate attraverso altri orifizi del corpo o tramite l’addome e il torace. I neonati venivano impalati, fisicamente, assieme alla madri.

Come previsto, la morte per impalamento era lenta e dolorosa. Le vittime a volte resistevano per ore o giorni. Vlad spesso piantava i pali andando a formare disegni geometrici. Il modello più comune era un anello di cerchi concentrici nella periferia della città appena colpita. L’altezza della lancia indicava il rango della vittima. I cadaveri spesso venivano lasciati a decomporre per mesi interi.

C’è chi sostiene che migliaia di persone furono impalate in una sola volta. Uno di questi resoconti narra che, una volta, vennero impalate 10.000 persone nella città transilvana di Sibiu (dove visse Vlad l’Impalatore) nel 1460. Un’altra ipotesi sostiene che nel corso dell’anno precedente, il giorno di San Bartolomeo (in agosto), Vlad l’Impalatore impalò 30.000 mercanti e funzionari della città transilvana di Brasov che si ribellarono alla sua autorità. Una delle più famose xilografie del periodo, mostra Vlad l’Impalatore, che festeggia tra gli impalati nella periferia appena fuori Braşov, mentre un altro carnefice nelle vicinanze si occupava di fare a pezzi altre vittime.

Si sospetta che Vlad Ţepeş torture ancora più feroci durante l’invasione delle forze ottomane. Si dice che una truppa ottomana tornò indietro per la paura, quando incontrò migliaia di cadaveri in decomposizione impalati sulle rive del Danubio. Fu anche detto che nel 1462, Maometto II, il conquistatore di Costantinopoli, un uomo noto per le sue tattiche di guerra psicologica, ritornò a Costantinopoli dopo essere stato disgustato dalla vista di 20.000 cadaveri impalati fuori dalla capitale di Vlad, Targoviste. Molte delle vittime erano prigionieri di guerra turchi catturati durante l’invasione turca. Il bilancio totale delle perdite turche, in questa battaglia, raggiunse e superò le 40.000 unità.

CRIMINI PIU’ EFFERATI


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