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Volley: Il Gatto Nero sc(hi)accia l’omofobia

Creato il 06 marzo 2015 da Sportduepuntozero

IMG_1732_webLo sport, si sa, è un concetto che va al di là della pura attività fisica . Ciò che spinge, infatti, a costituirsi in un’associazione sportiva è il desiderio di costruire un punto di aggregazione sociale, un luogo dove si possa socializzare e sentirsi accettati, il tutto condito, ovviamente, dalla stessa passione per una (o più) discipline.

Il Gruppo Sportivo Gatto Nero è nato 10 anni fa proprio da un gruppo di amici che amavano la pallavolo ma che non riuscivano a sentirsi a proprio agio giocando in una qualsiasi altra squadra del territorio. Perchè? Perchè erano gay. “Adesso le cose sono cambiate abbastanza e anche noi prendiamo certe battute in un altro modo… ma fino a qualche anno fa si sentiva proprio la discriminazione nei nostri confronti in spogliatoio” spiega Welton, responsabile delle squadre e giocatore. “Noi volevamo giocare e divertirci senza la paura di non essere accettati o di essere scherniti”.

Integrazione e aggregazione: le 2 parole chiave del Gatto Nero che da quando è nato si è subito posto l’obiettivo di dare la possibilità a tutti coloro che volessero abbracciare la pallavolo di poter iniziare in un ambiente dove potevi essere te stesso senza discriminazione di alcun genere. “Abbiamo pensato che potesse essere utile soprattutto per i fuori sede” racconta il Presidente Alessio Gianbella. “Per tutti quei ragazzi e ragazze di vent’anni che vengono a Torino a studiare o a lavorare che magari non conoscono nessuno. Qui, oltre che a praticare lo sport che gli piace, potevano conoscere persone accomunate dagli stessi interessi”.

Integrazione però significa anche che la società è aperta a chiunque e, nonostante inizialmente fosse composta solo da un gruppo di ragazzi omosessuali, non è passato molto tempo che ragazzi eterosessuali chiedessero di farne parte: “noi non volevamo creare una categoria parallela e chiuderci nella nostra squadra” spiega Welton. “Ci siamo uniti per far vedere che “esistevamo” senza doverci vergognare, ma quello che volevamo fare era solo giocare a pallavolo. Quando giocatori non omosessuali ci hanno chiesto di venire a giocare qui ci ha fatto molto piacere e siamo stati felicissimi di accoglierli. Adesso, in una delle squadre ci sono tanti giocatori gay quanti non!”.

Inizialmente l’idea era quella di fare una squadra che abbracciasse appieno il motto “l’importante è partecipare, non vincere”, ma dopo poco tempo, con l’allargarsi dei membri e l’intensificarsi degli allenamenti, l’obiettivo è diventato decisamente più agonistico. “Siamo cresciuti tantissimo nel giro di qualche anno. Adesso abbiamo 4 squadre, 3 che partecipano al campionato UISP (di cui una prima in classifica in Eccellenza B) e 1 in Prima Divisione FIPAV” spiega il Presidente dell’Associazione Alessio Gensabella. “Lo spirito agonistico e la competitività sono sicuramente venuti dopo, ma oggi possiamo affermare di avere squadre di ottimo livello e diversi nostri giocatori sono stati chiamati da altre società”.

Il Gatto Nero partecipa inoltre ad un circuito di tornei internazionali GLBT & Friendly organizzati nelle principali cittadine italiane ed europee. È membro della European Gay and Lesbian Sport Federation che ogni anno organizza gli Euro Games. “Ci piacerebbe provare a portare questa importante manifestazione internazionale a Torino. Ci stiamo lavorando, sarebbe una bellissima occasione per farci conoscere e far conoscere questi tornei” commenta Gensabella.

Attività fisica, divertimento e passione: questo è il concetto ideale di sport. E lo sport, si sa, non fa discriminazioni di sesso, razza, religione o preferenze sessuali.


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