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Warriors-Edinburgh, le voci del post-partita

Creato il 28 dicembre 2014 da Soloteo1980 @soloteo1980

Warriors-Edinburgh, le voci del post-partitaScotstoun Stadium (Glasgow) - " Nel secondo tempo non siamo riusciti a giocare secondo i nostri standard ma questo è un derby, una gara molto fisica e molto sentita in cui gli equilibri sono sempre molto instabili, quindi sono contento che abbiamo fatto quello che ci serviva per vincere ".

Gregor Townsend non si nasconde in conferenza stampa, ma anche dopo una gara sofferta e combattuta, in cui i Warriors hanno davvero faticato, riesce a trovare il lato positivo: la vittoria. Era un match difficile, anche sulla carta, perché negli ultimi incontri tra le due squadre Edinburgh era sempre riuscito a creare problemi ai Glaswegians; anche oggi, nonostante i Gunners siano tornati nella capitale a mani vuote, i dieci punti con cui i Warriors hanno vinto sono stati generati da un placcaggio mancato da Tom Brown su Sean Lamont - inizio dell'azione che ha portato alla meta di Strauss - e dalla eccessiva indisciplina.

" Duncan Weir ha giocato bene al piede oggi, ma sappiamo che l'apertura deve avere queste caratteristiche al piede, oltre al dare il ritmo alle giocate di tutta la squadra e lui ha fatto il suo. Sappiamo che noi possiamo giocare meglio, ma va dato merito ad Edinburgh di aver difeso bene e di aver rallentato molto le nostre giocate al breakdown. Certo, sono rimasto molto sorpreso quando il direttore di gara ha deciso di annullare la nostra seconda meta per un presunto passaggio in avanti senza consultarsi col TMO, dopo aver sorvolato su un placcaggio alto. Si è fidato del giudice di linea, va bene. Molto spesso, però, ci si lamenta che il TMO viene chiamato troppe volte in causa; in occasioni come queste, si deve decidere se una meta dev'essere o meno convalidata, non capisco perché non si chieda l'aiuto delle riprese televisive. Se non si usa in questi casi, quando serve? "

Warriors-Edinburgh, le voci del post-partita

Al Kellock, votato man of the match alla sua 147 presenza con la maglia dei Warriors, è ovviamente soddisfatto del risultato.

" Abbiamo giocato bene nel primo tempo, sapevamo che sarebbe stata una gara molto fisica contro un avversario molto fisico e soprattutto nei primi venti minuti abbiamo fatto benissimo. Va dato merito ad Edinburgh di aver saputo alzare il livello del loro gioco nel secondo tempo e di averci messo in difficoltà; ci siamo difesi di più, ma ci siamo difesi bene e abbiamo conquistato una meritata vittoria ".

" Siamo un po' dispiaciuti di non aver sfruttato al meglio le occasioni create, soprattutto quando siamo entrati nei loro 22m, ma sono contento della nostra partita. È stato un grande lavoro di squadra, ma voglio citare quello che hanno fatto Pat MacArthur e Peter Horne, che per me oggi sono stati fantastici. Pat ha difeso fortissimo, con le sue caratteristiche di placcatore, mentre in touche mi ha sempre messo l'ovale in mano. Peter, invece, ha la capacità, coi suoi passaggi, di creare problemi a tutti gli avversari ".

" I derby, come i match in Europa, sono partite che si giocano back-to-back e, per questo, sono contento che venerdì ci sarà subito occasione di sfidare Edinburgh, anche se sappiamo benissimo che con la vittoria di oggi siamo solo a metà del lavoro. Dobbiamo andare al BT Murrayfield e giocare come sappiamo, solo magari fare meglio le cose che sappiamo fare. Sappiamo quanto sia importante vincere queste partite per tutto l'ambiente, per la città, per i tifosi e per questo non dobbiamo farci distrarre e scendere in campo concentrati per fare bene ".

Kellock, che ha vestito la maglia di Edinburgh prima di tornare a giocare a Glasgow, è entrato dalla panchina nell'ultima vittoria dei Gunners ad Ovest, nel dicembre 2003. "Sono entrato dalla panchina, anche se non mi ricordo benissimo; quella era una grande squadra, mi ricordo di aver giocato ancora una stagione prima di passare ai Warriors e sono contento della scelta fatta".

Warriors-Edinburgh, le voci del post-partita
Alan Solomons, head coach di Edinburgh, punta il dito contro la meta presa a fine primo tempo che ha cambiato gli equilibri del match.

" La chiave della partita è stata la meta presa verso la fine del primo tempo, oltre alla nostra incapacità di rubare palloni al breakdown, mentre abbiamo concesso troppi turnover a loro. Questo ci ha messo in difficoltà, perché ci ha costretto troppo spesso a dover inseguire gli avversari trovandoci con i nostri elementi fuori posizione; abbiamo commesso due errori che abbiamo pagato carissimo: il mancato placcaggio su Lamont nella meta, che ha cambiato la partita, e la punizione in cui abbiamo scelto di andare in touche ma non siamo riusciti a spedire fuori il pallone, perché nello sviluppo dell'azione abbiamo concesso una punizione che Weir ha calciato tra i pali. In una partita di questa importanza devi essere bravo a sfruttare tutte le occasioni che ti capitano e, al contempo, non concedere nulla agli avversari; purtroppo non è andata così ma non posso dire di essere totalmente insoddisfatto dalla nostra prestazione ".

" Visser ha giocato quattro gare consecutive e aveva dei problemi alla schiena e al nervo sciatico, per questo è rimasto a riposo in modo da essere pronto per settimana prossima. Possiamo ribaltare il risultato? Si, a mio parere abbiamo tutto per vincere al BT Murrayfield e conquistare la 1872 Cup, ma è inutile dire che sarà davvero una sfida molto dura. I Warriors sono una bella squadra, dieci punti non sono tantissimi ma sono sufficienti, contro di loro, per essere un ostacolo duro da superare; ma non sarà impossibile. Cosa dovremo migliorare? Dovremo limitare al massimo gli errori e concedere poco o nulla al breakdown. Abbiamo fatto bene oggi; Tom Brown, di solito, è un ottimo difensore ma nell'azione da cui è nata la loro meta ha sbagliato il placcaggio su Lamont. Purtroppo, sono cose che capitano. Jack Cuthbert è uscito per infortunio ed è l'unica preoccupazione che abbiamo per venerdì. Non posso dire se l'infortunio alla gamba è serio, dobbiamo aspettare gli esami medici ".


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