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Welcome to Las Vegas!

Creato il 14 settembre 2015 da Marika L

Conserverò sempre un ricordo meraviglioso delle mie Las Vegas non va capita, due notti a Las Vegas, perché fortunatamente ho trovato il modo giusto per interpretare questo luogo alquanto bizzarro.
Las Vegas è una città che va presa con leggerezza.
E' esattamente ciò che appare: la Sin City, un'altalena di dollari che salgono e scendono in continuazione, un concentrato di silicone e apparenza.
va usata.

Inutile provare a darle un senso, perché anche scavando per ore ed ore sono sicura che non si arriverebbe a nessuna conclusione logica.
Niente scuse, il messaggio arriva chiaro e tutto ciò che questa città offre è finalizzato all'aumento di un unico, fondamentale fattore: il denaro.
Eppure non si nasconde dietro ad un dito, non si finge colta ed educata, ma continua a spingere ogni cosa all'ennesima potenza.
Andare a Las Vegas e restare delusi dalla sua artificiosità è come andare al Vaticano e restare delusi dalla sua nightlife.

Ho trascorso due notti a Las Vegas e se avete intenzione di fare tardi vi consiglio di seguire il mio esempio: la seconda notte serve per riprendersi dalla prima.
Tutto si concentra intorno al Las Vegas Boulevard, conosciuta ai più come Strip, la via principale che ospita gli hotel più famosi e lussuosi, la maggior parte dei quali offre suite -il concetto di semplice camera non esiste- a prezzi bassissimi. Tanto poi lo sanno che al casinò ci vanno tutti.

Iniziate il vostro giro dalla scritta Welcome to fabulous Las Vegas, situata circa un miglio prima del Luxor (è a forma di piramide e l'ingresso è una Sfinge, nel caso vi venisse qualche dubbio). Inutile provarci: non riuscirete a farvi una bella foto sotto la scritta quando è buio perché verrà sicuramente troppo scura. Però lì troverete una signora con le calze a rete e la maglia a rete -si, anche la maglia- pronta a farvi un servizio fotografico utilizzando un faretto e chiedendo in cambio un dollaro.
Che business!

Da lì vi basterà scegliere solo in quale hotel a tema/mondo parallelo entrare prima: il New York New York con le sue montagne russe in funzione? L'Exalibur a forma di castello incantato? L'elegantissimo Bellagio con le sue famose fontane? Il Caesar Palace dedicato all'antica Roma? O quello in cui abbiamo dormito noi, il Venetian?
Parlerò dettagliatamente del nostro hotel in un post a parte, ma per ora vi lascio immaginare la nostra faccia quando ci hanno omaggiato di una torta direttamente dalla pasticceria del Boss delle Torte - situata all'interno dell'hotel - per il trentesimo compleanno di Diego.

Ecco, il termine hotel per descrivere queste strutture non è adatto.
La strip di Las Vegas non è piena di hotel, ma di colossi. Infatti quando entri e fai il check in insieme alle chiavi di una qualsiasi lussuosissima suite ti consegnano una mappa. No, non una mappa della città, ma del resort!
Ognuno ha il suo casinò, il suo centro commerciale, la sua food court e le sue attrazioni.
Potreste trascorrere giornate intere al loro interno senza riuscire tuttavia a scoprirne ogni angolo!
I trattamenti estetici solitamente sono molto cari, ma non lasciatevi scappare l'occasione di visitare la -sicuramente gigante- spa del vostro hotel: quella del Venetian mi ha ricordato tantissimo un hamam provato durante il mio viaggio in Turchia.

I casinò di Las Vegas sono delle vere e proprie trappole studiate da qualche mente diabolica.
La prima cosa che si nota è che non ci sono orologi e la temperatura interna è sempre perfetta e attrae le persone che cercano riparo dall'eccessiva afa estiva. Inoltre non appena ti siedi ad una slot machine arriva la cameriera di turno pronta a portarti cocktail gratuiti, ma attenzione alla mancia.

Il mio consiglio è quello di prefissarvi un limite massimo di soldi da giocare. A meno che non arrivi anche a voi un colpo di fortuna: il primo tavolo di Black Jack al quale ci siamo seduti ci ha regalato una bella vincita!

I casinò sono aperti 24 ore su 24, si può fumare al loro interno e c'è sempre -e dico sempre- qualcuno impegnato a buttare soldi alla roulette, rigorosamente con il bicchiere pieno d'alcool al proprio fianco.
Nella maggior parte dei casi si tratta di donne anziane e sole.
Non è possibile scattare foto presso i tavoli da gioco, neanche se a giocare sono i vostri familiari o amici.

Per quanto riguarda il panorama gastronomico, Las Vegas offre un arcobaleno di possibilità.
La sua cucina variegata accontenta qualsiasi tipo di palato, districandosi tra semplici fast-food e pentole stellate, maneggiate da alcuni tra gli chef più rinomati al mondo.
Vanno molto di moda i buffet degli hotel, non paragonabili assolutamente a quelli mediocri e affollati ai quali siamo abituati noi.
Io vi consiglio il The Wicked Spoon del Cosmopolitan al costo di 48 dollari a testa, ma con l'aggiunta di 12 dollari potrete avere anche vino illimitato.
Troverete sapori da tutto il mondo, un'ottima cucina italiana, finger foods e piatti ricercati, molti dei quali preparati al momento.
Se avete voglia di qualcosa di più semplice, vi consiglio per l'ennesima volta Shake Shack, catena di burger di qualità che io amo alla follia, proprio sotto il New York New York.

Las Vegas non dorme mai e se avrete voglia di ballare, vi basterà fermare uno dei numerosissimi PR sparsi lungo tutta la Strip.
Se invece avrete voglia di assistere ad uno spettacolo, troverete biglietterie ad ogni angolo e la scelta sarà molto ampia.
A tal proposito, mi è dispiaciuto moltissimo non aver acquistato i biglietti per il Cirque du Soleil che riceve sempre critiche positivissime.
Tornando indietro li prenderei ad occhi chiusi.

Sono rimasta molto stupita da Las Vegas Downtown, quella parte nostalgica e dimenticata dai più ma che consiglio a tutti di visitare.
Freemont Street -la strada principale- è la versione vecchia e rugosa della ben più lussureggiante Strip, eppure dicono che i giocatori più importanti si ritrovino qui per puntare i veri soldi lontani dal caos della folla.
Il fascino di una mentalità fuori dal comune è palpabile anche in questa zona ed è bello fermarsi ad osservare le persone che la attraversano, immaginandola qualche anno fa nel pieno dello splendore, come se non stessimo parlando di una città che in realtà di storia ne ha ben poca.
Proprio alla luce di queste debole radici, le differenze tra il vecchio mondo e il nuovo mondo risulta ancora più strabiliante.

L'impressione che ti da la Sin City è quella di avere tutto a portata di mano ma che quel tutto puoi perderlo da un momento all'altro se non sei in grado di mantenere il controllo.
Ogni cosa mi è sembrata finalizzata a far giocare anche la persona con meno possibilità economiche, catapultata improvvisamente nel regno del lusso, dove le suite con il bagno in marmo costano poco e non ti senti mai come se stessi facendo qualcosa di sbagliato.

Durante i miei quasi tre giorni e due notti a Las Vegas ho trascorso una delle serate più belle della mia vita, ho vinto al casinò, ho abbracciato un minion, ho toccato con mano il kitsch più impavido, sono passata nel giro di dieci minuti da New York a Parigi e da Roma a Venezia.
Impossibile?
No, non a Las Vegas!

Informazioni utili

  • A Las Vegas avrete bisogno della macchina solo per visitare Freemont Street (altrimenti raggiungibile con i mezzi) o nel caso in cui vogliate visitare i dintorni.
  • Mi ha colpito tantissimo la massiccia presenza di barboni, la maggior parte dei quali erano ragazzi più o meno della mia età in preda a crisi di astinenza.
  • Inutile sedervi alle slot machine se siete già ubriachi: nessuno vi porterà da bere.
  • Godetevi Las Vegas a mente libera e lasciate al di fuori le vostre domande, non è qui che troverete le risposte.

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