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Wheel End III - Terzo giorno

Da Motociclistidatavola

Ultimo giorno.Ormai il meteo non ci spaventa più, dobbiamo rientrare e potrebbe starci prendere un po’ d’acqua.Ci svegliamo e il pensiero corre al Divoratore che ha lasciato la truppa, faremo la colazione del campione anche in sua vece.Carichiamo le moto e ci dirigiamo verso Arezzo, i nostri obiettivi di oggi sono Pratomagno e Calla.Primi km di trasferimento, per finire di svegliarci e poi, arrivati a Castiglion Fibocchi, prendiamo la strada verso La Crocina.Wheel End III - Terzo giorno
Wheel End III - Terzo giorno
Da qui continuiamo a salire immersi nella solitudine e nel fresco del bosco. Salire è stupendo, velocità moderata, strada isolata ma in condizioni accettabili e panorama che diventa sempre più affascinante ad ogni curva. Saliamo fino a poco dopo Anciolina e lì troviamo un divieto d’accesso.Wheel End III - Terzo giorno
Wheel End III - Terzo giorno
Ci fermiamo qualche minuto a pensare e decidiamo di proseguire con cautela, in fondo è lunedì due maggio e sono le 10.00 del mattino. Saliamo, siamo nella strada panoramica che dovrebbe farci circumnavigare la Croce fino a Quota per poi arrivare a Poppi.Dopo pochi tornanti la strada diventa prima bianca e poi sterrata. Nulla di complesso ma noi non siamo dei gran manici e in più Maybe non guida la moto adatta per queste strade. Però Maybe è un cuor di leone e ci dice che possiamo andare avanti. Da quando cominciamo a salire a quando arriviamo a Quota passano circa due ore. Anche percorrere questa strada in parte vietata, chiusa, non asfaltata, da soli è stupendo. Arriviamo ad un ristorante/rifugio e ci fermiamo un attimo per goderci il silenzio e la bella giornata. Il nostro Wheel end volge al termine ma è stato bello, i nostri occhi non mentono.Riprendiamo a scendere, arriviamo a Poppi e ormai ci sentiamo in dirittura d’arrivo, ci manca sua maestà la Calla, il pranzo con il Merendero e poi anche questo giro sarà finito. Wheel End III - Terzo giorno
Anzi manca un’ultima fatica.La Calla è un deliro, salire dal lato toscano è una figata assurda, salirci di lunedì alle 13.00 senza nessun altro è una roba da brividi. Il cielo si rannuvola, mentre saliamo, ma giunti in cima ci sentiamo motociclisti veri. Senza bisogno di correre, solo gustando il piacere della moto e di una bella strada.Wheel End III - Terzo giorno
La discesa verso la Romagna è meno divertente, nel primo tratto la strada è messa maluccio ma noi ormai abbiamo in mente solo di mangiare.Arriviamo in Campigna e ci ricongiungiamo con il Merendero, ormai una conditio sine qua non dei Wheel end. Quest’anno non è riuscito a venire per la cena ma non ci ha fatto mancare la sua compagnia. I panini del rifugio “Lo Scoiattolo” sembrano la cosa più buona del mondo.Wheel End III - Terzo giorno
Wheel End III - Terzo giorno
Wheel End III - Terzo giorno
Finito di mangiare manca solo di assegnare i trofei del Wheel end.Ebbene, questi i risultati.Premio come “Sounds Go(o)d” a Charley, perché in questo ha il talento e l’arroganza di Cristiano Ronaldo. Per i tre gironi non ha lasciato scampo a nessuno, neppure a Maybe, favorito dei pronostici.Premio “Best Foof” a Maybe, non per una singola prestazione ma per l’eleganza con cui ha sempre ordinato un piatto di verdure a tavola (meglio se con aglio) e per la capacità di fare colazione dolce e salata, cosa che gli altri MdT non sono stati in grado di fare.Premio “Braciola Award” per NKW. Qui la sfida è stata dura, anche Maybe avrebbe meritato ma alla fine il numero di episodi e soprattutto l’episodio del cinema, hanno fatto pendere l’ago della bilancia. Potremmo anche raccontarvelo ma non farebbe ridere come ha fatto in diretta.
Alla fine rientro tranquillo con acquazzone fra Meldola e Forlì, giusto per sottolineare che il giro era terminato. I posti che abbiamo visto e le strade che abbiamo percorso sono state spettacolari, abbiamo fatto 833 km, mangiato come si deve, riso e scherzato continuamente. Abbiamo creato alcuni tormentoni: “Brava Giovanna bravaa. E non cola”; la gallina scaldacuore; i gargarismi di Charley; ecc ecc.
Detto questo non mi resta che ringraziare tre fantastici amici che hanno reso possibile tutto questo, quattro pazienti e tolleranti compagne che ci hanno supportato in questo che ormai è un nostro bisogno; i ristoranti che ci hanno nutrito; il meteo che ci ha graziato, contrariamente alle attese.Ci vediamo il prossimo anno, chissà per dove.  

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