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Youth – La giovinezza

Creato il 28 maggio 2015 da Fabio Buccolini

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L’altro giorno mi è capitato di andare al cinema, spettacolo seconda serata, per vedere come fosse il nuovo film di Sorrentino, dal momento che era anche uno dei candidati al Festival di Cannes…ok taglio corto, è un film bellissimo.
Non c’è un vero e proprio protagonista, diciamo che la storia si sofferma maggiormente su Fred Ballinger (Michael Caine), ex direttore d’orchestra, ora ottantenne, in vacanza in un lussuosissimo albergo/centro benessere/centro terapeutico sulle Alpi Svizzere; poi c’è il suo amico Mick Boyle (Harvey Keitel), un vecchio regista che cerca di realizzare il suo ultimo film; poi un attore in piena attività, la figlia di Fred, il figlio di Mick, le massaggiatrici, i dottori, Miss Universo, monaci buddisti, cantanti, attrici sulla via del tramonto, sportivi noti a livello mondiale; ci vengono presentate le loro vite, ci vengono presentati i loro progetti, ci vengono presentati i loro ricordi.

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L’argomento non è nuovo, potrei citarvi decine di esempi (anche sul tema della vecchiaia), ma è come viene realizzato che lo rende nuovo, Sorrentino è come Re Mida, tutto quello che tocca diventa oro; gli ultimi quattro film da lui realizzati sono quattro capolavori, qui la sceneggiatura e i dialoghi sono robe per palati fini (“Le emozioni sono tutto quello che abbiamo”, “Uomini, artisti, animali, piante, non importa, siamo solo comparse”, ecc…), ma le immagini, quelle immagini maledette che anche se il film fosse muto parlerebbero da sole, lui fa cinema, i suoi film sono il cinema.

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Dalle riprese è evidente la grande influenza che Fellini, Kubrick, Scorsese, e chiaramente Sergio Leone, hanno avuto su di lui, e poi che location ragazzi, ho controllato il posto, è un albergo in Svizzera tra le Alpi, nel paese di Flims, magnifico, magnifica la struttura, magnifico il posto, magnifico il panorama, anche questo contribuisce al grande impatto estetico della pellicola.
Il cast è eccessivo: Michael Caine, Harvey Keitel, Rachel Weisz, Paul Dano, Jane Fonda, ecc…date un Oscar a ognuno di loro.
Le vite di tutti, i loro ricordi, i loro progetti, il futuro e il passato, tutto il mondo sullo schermo.
Immagini oniriche, carrellate sui panorami, primi piani spettacolari, simbolismo, il regista con questo film omaggia tutti i suoi maestri nel mondo della settima arte, omaggia il cinema, omaggia le sue fonti di ispirazione musicali con le straordinarie melodie e la colonna sonora, omaggia la vita, e omaggia lo sport, con la messa in scena di una delle figure che più gli hanno dato gioia nella vita, come lui stesso ha detto quando fu premiato agli Oscar per “La grande bellezza”: Diego Armando Maradona.

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Detto ciò, Paolo Sorrentino è il miglior regista italiano in circolazione, anni luce avanti a tutti gli altri (ancora c’è qualcuno che resiste al declino, come Tornatore o Paolo Virzì), uno dei migliori registi al mondo, e di tutti i tempi; come ho scritto sopra, tutto quello che Re Mida tocca si trasforma in oro.
Solo una cosa però vorrei sapere: ma perché diavolo non ha fatto recitare Maradona in persona in questo suo capolavoro, anche in virtù della stima reciproca tra i due, optando invece per un attore argentino che si, lo caratterizza piuttosto bene (a parte il fatto che è grasso tre volte lui), ma che non ha lo stesso impatto, sarebbe stata poesia pura se ci fosse stato Diego a fare la parte di se stesso (la scena dei palleggi con la palla da tennis è un tributo immortale, anche se visibilmente finta), che si, è uno spaccone e un populista abbastanza stupido nella vita, ma dentro il campo da calcio non occorre che io vi dica nulla, quella tecnica e quel sinistro maligno capace di ogni cosa (“Signore, tutto il mondo sa che lei è mancino”), il genio e la sregolatezza, uno che si è vinto un mondiale da solo, uno che ha regalato gioie impagabili non solo ai napoletani, non solo agli argentini, ma alla quasi totalità della popolazione mondiale, a tutti coloro che sono cresciuti con questa nobile arte, a tutti coloro che tornano bambini giocando o guardando questo sport, lo sport più bello del mondo.

EDOARDO ROMANELLA



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