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Zombi – Finished, uninstalled, and then resurrected… more or less

Da Videogiochi @ZGiochi
di Jacopo "ED64" Retrosi

“ZombiU è stato sviluppato appositamente per WiiU, perché mai rilasciarlo su altre piattaforme dopo tutto questo tempo?”, “Il gioco non ha senso di esistere senza GamePad”, “Ma se si chiama ZombiU, faranno quindi uno Zombi 3, 4, 360 e One?”, tanti erano i commenti scettici (o ironici) quando diversi mesi or sono iniziarono a trapelare rumor su un fantomatico porting “next gen” di ZombiU, una delle pochissime esclusive terze parti che mestamente figura (o dovremmo dire figurava) nella desolata landa in cui oggi annaspa agonizzante la ludoteca di WiiU, e invece, giusto per rigirare nuovamente il coltello nella piaga dei suoi possessori, ecco che Ubisoft trancia definitivamente i suoi ultimi legami con la sfortunata console Nintendo, pubblicando quasi a sfregio Zombi su PC, PS4 e One. Quasi lo stesso titolo, perché quasi lo stesso gioco, solo una U a distinguerli, la cui assenza implica tanto un cambio di stendardo, ora polivalente (e sterile), quanto una vera e propria opera di cesura di tutto ciò che quel carattere rappresenta, trasformando un’ottima tech demo nella parodia di sé stessa: un software, morto e smembrato, che ancora cammina (“gira” forse è un termine più azzeccato), che si trascina invano nel tentativo di attecchire in lidi ben più affollati e competitivi, dopo aver fallito con il suo obiettivo primario. Da qui la release digitale e il prezzo budget, ma anche così gli zombie di Ubisoft saranno in grado di dire la loro in un ambiente che non gli compete affatto, saturo di non-morti e survival in prima persona? Ad un reduce della sua precedente incarnazione l’ardua sentenza.

KILLING ZOMBIES, EVEN WITHOUT U

Qualora sin dal suo debutto il disgraziato esperimento formato home console della casa di Kyoto vi abbia disgutato, portandovi ad ignorare completamente la sua line-up, compreso ZombiU, la recensione fatta a suo tempo è molto probabilmente una delle letture più esaustive e complete a proposito della creatura Ubisoft; nel caso invece, come il sottoscritto, abbiate apprezzato il titolo (maledendolo al contempo) attraverso lo schermo del GamePad, e ora siete curiosi riguardo le possibili novità e migliorie apportate a questo adattamento… beh, ci duole deludervi che non troverete nulla di tutto ciò in Zombi, anzi noterete che mancano addirittura un paio di cosucce qua e là. Il software si presenta essenzialmente come una conversione 1:1 dei file di sistema originali: stesse armi, stesse location, meccaniche, obiettivi, pattern, metodiche, non necessariamente un malus trattandosi tuttora di un’esperienza piuttosto solida, nonostante i tre anni sul groppone, tuttavia le ruggini di un’infrastruttura vetusta emergono in più di un’occasione, e il restauro del sistema di controllo non riesce a mascherare il palese esilio della sua periferica di riferimento, sebbene senza GamePad la formula di gioco risulti di gran lunga più immediata e funzionale… ed è proprio questo il problema!

Guardarsi intorno alla ricerca di predatori e loot con lo scanner, puntare personalmente il mirino alla testa di uno zombie, fare la spola con lo sguardo tra visuale in soggettiva, radar e zaino sperando di non attirare le attenzioni di una o più bestiacce sanguinolente, aprire tombini, scardinare assi, forzare serrature… compiere tutte queste mansioni mentre si sventolava nell’aria come cretini una padella di mezzo chilo era dannatamente lento, macchinoso, scomodo a tratti, ma anche fonte di grande immersione; noi eravamo uno dei sopravvissuti, noi stavamo disperatamente cercando di sopravvivere in quell’inferno post-apocalittico, eravamo noi a guardarci le spalle durante la navigazione dell’inventario alla ricerca di munizioni o kit medici; tensione, ansia, e in un’ottica da survival horror, quello di ZombiU era un lavoretto con i fiocchi. Ora che la legnosità di fondo è praticamente svanita e tutto è a portata di pulsante, non c’è davvero più gusto a vagabondare nei lugubri isolati di Londra.

Intendiamoci, l’atmosfera decadente e il punitivo livello di difficoltà persistono inalterati quali punti cardine dell’esperienza, e anche tra i massimi esponenti contemporanei del genere è arduo trovare esempi in grado di rivaleggiare con loro, tuttavia l’aver rinnegato il GamePad priva Zombi di quel particolare appeal che garantiva a molti di sorvolare sulle innumerevoli lacune di natura ludica: una sola arma studiata per il corpo a corpo, tra l’altro tediosa da utilizzare, un gunplay limitato ed estremamente elementare, poche varianti di nemici, e un’evidente carenza di varietà in generale; su WiiU tutto ciò era “perdonabile”, in fondo si trattava di un titolo previsto per il day one di una nuova console, di cui usava intensivamente le “innovative” feature (all’epoca il termine “gameplay asimmetrico” era una chimera che stuzzicava le fantasie di parecchi potenziali acquirenti), inoltre simboleggiava il ritorno il grande stile di un filone alquanto latente sulle piattaforme”kid friendly” di casa Nintendo, senza contare il primo passo verso il riavvicinamento dell’azienda nipponica all’utenza “hardcore”. Così non è stato, e sulla stessa scia ZombiU, tristemente, non è riuscito a lasciare alcun segno indelebile, sepolto sotto un New Super Mario Bros. e un Nintendoland a caso, eppure i buoni propositi ancora riecheggiano all’interno della custodia turchese; e su next gen invece? Sul terreno dei “big” ahinoi la produzione Ubisoft, spogliata della sua reale identità, non è che un pesce piccolo, uno dei tanti, il solito survival in prima persona a base di zombie per l’appunto, piacente ai fan del genere, ci mancherebbe, ma giusto loro, e che certamente non troveranno vagonate di spunti originali a cui appigliarsi, insomma non un terreno particolarmente fertile.

Se non altro dal punto di vista tecnico è ravvisabile qualche lieve miglioramento: il titolo ora supporta i 1080p, i tempi di caricamento (atroci in passato) sono stati drasticamente ridotti, e l’azione scorre fluida a 60 frame al secondo, il minimo se si considera che le texture sono le stesse della versione WiiU, già sottotono tre anni fa su un hardware meno prestante, e che manca quell’effetto “sporcizia” ottenuto fissando le fonti di illuminazione, inutile ma di un certo impatto; sul web si lamentano in più diversi crash, fastidiosi data l’assenza di una funzione di salvataggio automatico, ma si tratta di un fenomeno raro, in quanto dopo qualcosa come 7-8 ore di gioco non ne siamo stati mai affetti. Assenti infine il multiplayer locale e la bomboletta spray, con cui lasciare messaggi ai giocatori connessi al Miiverse (ma sostituirlo implementando uPlay no?), entrambi extra di poco conto che influiscono granché sul nostro giudizio…

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