Viene il giorno in cui non ci sei.
Molto più semplice e definitivo del non esserci più - ché, per quello, ci saremo sempre: dico semplicemente non esserci, non essere là.
Sembra che, a un certo punto non si tratti più di "dove vai", ma chi finisci per lasciare solo.
Vivere come emergere al sole da un'emulsione oleosa, disperdendo mille e mille bolle d'olio che si allontanano verso altre macchie.
E bruciarsi, bruciarsi al sole, per la luce che passa attraverso le lacrime d'olio sulla pelle... Sulla pelle che secca, sulla pelle che s'arrossa di vergogna per tutte quelle bolle che esalano dal fondo che precipita con la vita che volevi, le immagini della tua felicità.
Sulla pelle che perdi con la luce e con il caldo, in attesa delle folate invernali, del torbido trasparire nel ghiaccio.