Francesca e Stefano (N.d.A. i nostri beneamati bloggers) si sono laureati l'altro ieri. Auguri.
Voglio parlare di loro.
I nostri sono di quei ragazzi che danno soddisfazione ai genitori. Sono una élite di merito, hanno scalato agevolmente i gradini scolastici prima, ed accademici dopo, e si ritrovano ad avere 25 anni ed un titolo di laurea in tasca. E non parliamo di una laurea qualsiasi. Trattasi di una laurea in economia (perdonatemi, non ricordo, anzi, non conosco proprio, le sigle dei vari corsi) con voti eccellenti in Bocconi. Ovvero, l'unica università italiana con una solida reputazione internazionale. Il risultato dell'utilizzo dei suddetti filtri rende l'idea di un percorso da parte di entrambi notevolmente superiore a quello della media dei loro coetanei. Se hai due euri in tasca, puntali su di loro.
Francesca e Stefano sono tra le persone più preoccupate che io conosca per il loro futuro.
Sanno che li attende un collo di bottiglia professionale dove i migliori sono inquadrati in imprese multinazionali in cui saranno un ingranaggio di (i) un sistema proceduralizzato sin dalla richiesta di carta igienica, che annullerà gran parte della loro spinta creativa; (ii) una piramide rovesciata di senior cresciuti rapidamente nell'età dell'oro, e improvvisamente inabili a procurare lavoro ai junior, perchè loro stessi mancanti; (iii) uno schema retributivo umiliante associato a una percezione sociale da yuppies anni '80, che li porterà a ritenere doveroso potersi (doversi) nutrire di insalate macrobiotiche da 15 Euro a pranzo, e soprattutto raccontarlo; (iv) orari lavorativi massacranti, che alienerà loro la maggior parte della comprensione (prima) e tolleranza (dopo) di amici e parenti.
Il coté grottesco è dato dalla circostanza che quanto descritto è il traguardo agognato, non temuto, dalla media dei ragazzi nella posizione di Francesca e Stefano. A questo punto è facile comprendere come i migliori, le risorse più importanti per lo sviluppo della nostra società, siano attivamente impiegati per la sua irreversibile decadenza.
Francesca e Stefano hanno la lucidità per apprezzare il pericolo che corrono, hanno la sensibilità per nuotare all'interno di questo sistema e uscirne con l'affermazione di propri spazi vitali e creativi. La loro intelligenza, purtroppo, non è stata donata a molti. E' con quei molti che saremo tutti, nostro malgrado, costretti a confrontarci in un prossimo futuro