In occasione della consegna del Leone d’Oro alla carriera al regista Marco Bellocchio nell’ambito della Sessantottesima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia, Rai Cinema ha provveduto a racchiudere in un doppio cofanetto dvd – distribuito da 01 Distribution – otto titoli diretti dallo storico regista piacentino, selezionati per rappresentare le tappe fondamentali della sua carriera cinematografica.
Il primo dei due cofanetti, entrambi in vendita a partire dal 31 Agosto 2011, raccoglie i film più intimi e personali del futuro autore di Diavolo in corpo (1986), nei quali porta sullo schermo Bobbio e Piacenza, suoi luoghi d’origine. Infatti, apre con I pugni in tasca (1965), considerato a tutt’oggi l’esordio più folgorante del cinema italiano, tramite il quale il regista, appena venticinquenne, si scaglia con violenza e incredibile forza stilistica contro l’istituzione “portante” della società italiana: la famiglia.
E sono il suo commento audio insieme a quello di Paola Pitagora, biografie, storyboard e tesi di laurea di Bellocchio al Centro Sperimentale di Cinematografia ad arricchirne la sezione extra, prima di passare ai mediometraggi Vacanze in Valtrebbia (1980) e Addio del passato (2002), uno dei quali è corredato di un’inedita ed esclusiva intervista al cineasta realizzata da Paola Malanga.
Per chiudere con il Sorelle Mai (2010) presentato a Venezia 67 ed interpretato dalle zie bellocchiane, il cui disco include il trailer, una scena tagliata, un’altra intervista al regista e Sorelle, ovvero la prima versione del film.
Il secondo cofanetto, invece, si costituisce di quattro dei più grandi successi del maestro, a cominciare da L’ora di religione (2002) con Sergio Castellitto, accompagnato da backstage, galleria fotografica e provini, e Buongiorno, notte (2003), con il grande Roberto Herlitzka nei panni di Aldo Moro, che gode del solo trailer nella sezione riservata ai contenuti speciali.
Mentre Scene tagliate, trailer, disegni e bozzetti, backstage, prove di matrimoni e commento audio di Bellocchio insieme al critico cinematografico Enrico Magrelli costituiscono la ricchissima sezione extra del complesso Il regista di matrimoni (2006), sempre interpretato dal citato Castellitto. Per concludere con l’ottimo Vincere (2009), impreziosito da scene tagliate, provini, trailer e interviste ai protagonisti Filippo Timi e Giovanna Mezzogiorno, i quali ricoprono rispettivamente il ruolo di Benito Mussolini e quello della Ida Dalser da cui pare che il dittatore fascista ebbe un figlio segreto.
Quindi, tutti titoli di una filmografia particolarmente improntata sull’analisi radicale delle forme di potere e che, anche per questo motivo, merita di essere gelosamente custodita in formato digitale all’interno della collezione di ogni cinefilo doc che si rispetti.
Francesco Lomuscio
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