Premessa: un paio di settimane fa mi aveva preso una forte nostalgia de Il Cairo e avevo quasi deciso di fare la pazzia e tornarci per qualche giorno, dopo la bellezza di quattro anni dall’ultima volta. E invece, da uccello del malaugurio quale sono, è scoppiato il casino (e menomale!, dico io, finalmente!).
Il Cairo, 2004 - 2005
Ieri sera, mentre ero a casa di un amico a mangiare fattah b’tamr w mowz e a seguire gli aggiornamenti dal Cairo su Al Jazeera, mi è tornato in mente quando avevo 6 anni e in tv ho visto il Muro di Berlino crollare. Mi ricordo che, pur essendo italiani e non essendo mai stati in Germania, i miei genitori e tanti dei nostri vicini scesero in strada a festeggiare.
E come dovrei sentirmi io, vedendo questa fiumana di gente percorrere le strade di una città che per troppo poco è stata anche mia e che, in qualche modo e da qualche parte nel mio cuore e nel ricordo di qualcuno, lo resterà sempre? Vedere milioni di persone, tra cui potrebbero esserci i miei amici e le loro famiglie, lì, a Midan Tahrir, a dare, insha’allah, una svolta epocale non soltanto all’Egitto, ma a tutto il mondo arabo…
Sono scoppiata in lacrime. Non so se per la nostalgia, o la gioia, la paura o il rimpianto.
Ho desiderio di andare. Se davvero questo dovesse accadere, voglio essere là, con i miei fratelli, e inebriarmi di storia.