02/04/2015 - L'eolico europeo galoppa... si', ma non in Italia

Creato il 02 aprile 2015 da Orizzontenergia

Crescita indisturbata dell'eolico europeo: nel 2014 +3,8% di nuovo installato. In Italia il settore potrebbe risollevarsi con il calo degli incentivi?

Come si denota dall’ultimo Report statistico dell’EWEA, l'associazione che rappresenta l'industria eolica europea, nel 2014 l’eolico riconferma il proprio trend di crescita con 11,8 GW connessi alla rete, superando sia il fotovoltaico (8 GW connessi alla rete nell’ultimo anno), che le tradizionali fonti fossili - gas e carbonecarbone
Il carbone è una roccia sedimentaria composta prevalentemente da carbonio, idrogeno e ossigeno. La sua origine, risalente a circa 300 milioni di anni fa, deriva dal deposito e dalla stratificazione di vegetali preistorici originariamente accumulatisi nelle paludi. Questo materiale organico nel corso delle ere geologiche ha subito delle trasformazioni chimico-fisiche sotto alte temperature e pressioni. Attraverso il lungo processo di carbonizzazione questo fossile può evolvere dallo stato di torba a quello di antracite, assumendo differenti caratteristiche che ne determinano il campo d'impiego.
I carboni di formazione relativamente più recente (ovvero di basso rango) sono caratterizzati da un'elevata umidità e da un minore contenuto di carbonio, quindi sono 'energeticamente' più poveri, mentre quelli di rango più elevato hanno al contrario umidità minore e maggiore contenuto di carbonio.
- che complessivamente hanno registrato 5,6 GW di installato. 

Una progressione costante che dal 2000 ha quintuplicato la quota di capacità nel fuel-mix continentale dal 2,4% nel 2000 al 14,1% nel 2014.
EWEA stima che l’eolico abbia contribuito per il 10,2% al fabbisogno elettrico europeo a fine dell’anno scorso.

Capacità installata - UE

fonte EWEA

Dagli ultimi dati dell’EWEA, è però emersa una netta inversione di rotta per quanto riguarda i mercati predominanti.

Paesi quali Danimarca, Spagna e Italia, che un tempo tiravano le fila della crescita del settore, hanno registrato battute di arresto ridimensionando vertiginosamente le nuove installazioni annue nel giro di un anno: rispettivamente del -90,4%, del -84,3% e del -75,4%.

A trainare l’industria del vento nel 2014 sono Paesi come la Germania e il Regno Unito, ai quali fa capo oltre la metà della nuova potenzapotenza
Grandezza data dal rapporto tra il lavoro (sviluppato o assorbito) e il tempo impiegato a compierlo. Indica la rapidità con cui una forza compie lavoro. Nel Sistema Internazionale si misura in watt (W).
installata (59,5%), seguiti da Svezia e Francia. In questi 4 Paesi si concentra il 77,2% della nuova industria eolica.

"L'Europa è ad un punto di svolta negli investimenti in rinnovabili, specie nell'eolico" afferma Thomas Becker dell'EWEA, secondo cui investire in impianti antichi adesso "comincia ad apparire poco saggio, mentre le rinnovabili vanno avanti e gli investimenti nell'eolico rimangono interessanti".

"Quello che abbiamo visto nel 2014 - conclude Becker - è una concentrazione dell'industria in Paesi chiave, mentre mercati dell'Europa meridionale e orientale continuano a combattere con duri e irregolari cambi di rotta nella scena politica. Ci aspettiamo che la stessa concentrazione prosegua nel 2015".

Dati alla mano, la potenza eolica complessiva europea a fine 2014 è salita del 5,3% rispetto all’anno precedente per un totale di 128,8 GW (di cui 8GW off-shoreoff-shore
Aree situate in mare, ad una certa distanza dalle coste, dove è possibile svolgere attività di ricerca o di produzione di idrocarburi o dove è possibile installare un parco eolico, sfruttando la maggiore velocità dei venti.
) a copertura del 10% della domanda elettricadomanda elettrica
Quantità di energia elettrica che deve transitare sulla rete calcolata come la somma dei consumi degli utenti e delle perdite sulla rete. È sinonimo di fabbisogno elettrico.
.

Potenza complessiva eolico UE 2014

dati EWEA

A questo trend di crescita europeo si è contrapposto il rallentamento della crescita eolica nazionale a partire dall’aprile 2013 a causa del nuovo sistema di incentivazione basato su aste e registri (DM 6 luglio 2012).

Fino a Gennaio 2014 si è registrato un modesto incremento, raggiungendo il picco di 8.532 MW. Successivamente la capacità installata è scesa fino a 8.403 MW per poi attestarsi intorno agli 8.500 MW.

L’ultimo studio del GSE informa che a gennaio 2015 gli incentivi all’eolico incidono indicativamente per circa 1,52 miliardi di euro sul totale destinato alle rinnovabili non fotovoltaiche (5,77 miliardi di euro annui). Gran parte del costo dell’eolico concerne i Certificati VerdiCertificati Verdi
I certificati verdi, introdotti con il cosiddetto decreto Bersani sulla liberalizzazione del settore elettrico, costituiscono una forma di incentivazione dell'energia prodotta con fonti rinnovabili. Essi vengono assegnati agli impianti rinnovabili entrati in funzione dopo il 1° aprile 1999 che producono energia elettrica, ad esclusione della fonte solare. Dal 2002, produttori e importatori di energia elettrica prodotta da fonti non rinnovabili hanno l'obbligo di immettere ogni anno in rete una certa quota di energia elettrica prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili. L'obbligo può essere soddisfatto anche attraverso l'acquisto di CV da altri soggetti. La quota imposta (cioè la percentuale di energia da rinnovabili rispetto a quella prodotta con fonti tradizionali) è decretata per legge.
(CV), per un valore di 1,38 miliardi di euro.

Costo indicativo annuo al 31/01/2015, per fonte energetica

fonte GSE

Quest’onere diminuirà progressivamente già da quest’anno, a seguito del termine del periodo di incentivazione dei certificati verdi.
Per il 2015 si prevede infatti l’uscita di 7 impianti a CV per una potenza totale di 87 MW, per il periodo 2016 – 2020 l’uscita di 145 impianti per un totale di 1.934 MW e per il periodo 2023 – 2028 un totale di 448 impianti pari a 5.975 MW.
Dunque per il periodo 2015 – 2018, per effetto dell’uscita dei CV, si prevede una graduale riduzione dell’onere di incentivazione annua di circa 15 milioni di euro nel 2015, 50 milioni di euro nel 2016-2017 e 90 milioni di euro nel 2018, riducendo a fine periodo l’onere complessivo a circa 1,29 miliardi.

Resta l’obiettivo specificato dal Governo nel PAN di raggiungere una potenza complessiva di 12.680 MW nel 2020 e le domande sulle misure che saranno poste in essere per garantirlo in modo organicoorganico
Aggettivo applicato a qualunque sostanza abbia origine animale o vegetale.
e sostenibile per il sistema e gli operatori, alla luce delle ultime aste, durante le quali le richieste sono risultate notevolmente maggiori delle disponibilità (fino al 400%) e le entrate in esercizio decisamente basse rispetto agli aventi diritto.

Orizzontenergia.it

Data: 02/04/2015


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