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02/09/2015 - La città che scotta: il riscaldamento globale non risparmia la salute dell'uomo

Creato il 02 settembre 2015 da Orizzontenergia

I ricercatori dell’Istituto di biometeorologia del Cnr confermano l’associazione tra elevate temperature urbane ed effetti sulla salute della popolazione più soggetta, soprattutto anziani.

Il cosiddetto rischio da caldo sembra essere generalmente concentrato nelle zone centrali e nelle città costiere.

Un recente studio statunitense stima un aumento del 3% dei ricoveri ospedalieri di soggetti over 65 negli otto giorni successivi a condizioni di caldo estremo e il rischio di mortalità aumenta dall’1 al 3% per un aumento di 1°C della temperatura oltre una specifica soglia.

In ambiente urbano l’effetto termico è amplificato dall’'isola di calore' (Urban Heat Island): cementificazione e superfici asfaltate contribuiscono a un maggiore accumulo di calore durante il periodo diurno, rilasciato per irraggiamentoirraggiamento
Meccanismo di trasmissione del calore per mezzo di onde elettromagnetiche. A differenza della conduzione e della convezione, l'irraggiamento può anche avvenire nel vuoto (è così che si propaga il calore dal Sole alla Terra).  Tutti i corpi emettono delle radiazioni perché tutti i corpi possiedono una determinata temperatura; tuttavia l'entità dello scambio termico dipende dalla natura dei corpi, dalla loro reciproca posizione, dall'eventuale assorbimento del mezzo interposto e dalla temperatura delle loro superfici. La quantità di calore emessa da un corpo per irraggiamento, infatti, è proporzionale alla quarta potenza della temperatura. Questo significa che al crescere della temperatura l'irraggiamento diventa il meccanismo di conduzione del calore preponderante, rispetto alla conduzione e alla convezione.
durante la notte, quando le differenze tra zone centrali e rurali possono superare i 5°C e, in città di grandi dimensioni, i 10°C.

I ricercatori dell’Istituto di biometeorologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibimet-Cnr) svolgono da anni ricerche in quest’ambito e hanno sviluppato mappe ad alta risoluzione delle più popolose città italiane, relative alla distribuzionedistribuzione
Attività di trasporto (di elettricità o di gas) agli utilizzatori finali attraverso le reti di distribuzione.
spaziale del rischio diurno e notturno da caldo urbano per la popolazione anziana
.

Una serie di 13 anni (2001-2013) di dati satellitari della Nasa sulla temperatura superficiale del suolo e i dati Eurostat sulla densità della popolazione totale e anziana relativa al 2001 sono stati processati mediante la metodologia di valutazione del rischio validata con il progetto internazionale Asscue (Adaptation strategies for climate change in the urban environment). I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Plos One.

Isola di calore

In conseguenza del riscaldamento globale, forti impatti sono previsti proprio nelle aree urbane”, afferma Marco Morabito dell’Ibimet-Cnr.

“Superfici di colore scuro come le strade asfaltate possono raggiungere temperature di oltre +10°C rispetto alle zone circostanti. Si consideri che attualmente circa il 70% della popolazione italiana risiede in aree urbane e tale valore è previsto in aumento all’80% entro il 2050, quando circa un terzo della popolazione italiana sarà rappresentata da anziani di età superiore a 65 anni. Nonostante queste premesse, mancano informazioni relative alla distribuzione spaziale del rischio da caldo nelle aree urbane”.

L’indice da caldo diurno e notturno (Heri: Heat-related elderly risk index) calcolato dall’Ibimet-Cnr individua cinque livelli di rischio, da molto basso a molto alto.

“Le mappe sviluppate mostrano una marcata eterogeneità, con i livelli più elevati di rischio da caldo generalmente concentrati nelle zone centrali delle città e nelle città costiere, dove il rischio alto e molto alto è in media più elevato rispetto a quelle dell’entroterra. Il più elevato livello di rischio da caldo si raggiunge nel 15-16% circa della superficie totale a Napoli, seguita da Padova (8-9%) e Palermo (8%). Bologna e Genova hanno invece mostrato valori minori, sia di giorno sia di notte” prosegue Morabito.


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