Magazine Ecologia e Ambiente

03/02/2015 - Dall'Efficienza Energetica sempre maggiori benefici

Creato il 03 febbraio 2015 da Orizzontenergia

Lo sostiene anche un recente studio dell’International Energy Agency

Non solo benefici economici dalle misure di efficienza energeticaefficienza energetica
Con questi termini si intendono i miglioramenti che si possono apportare alla tecnologia per produrre gli stessi beni e servizi utilizzando meno energia, con conseguente riduzione dell' impatto ambientale e dei costi associati.
adottate da Paesi e aziende: migliora la sicurezza energetica, fa scendere le bollette e aiuta a raggiungere gli obiettivi per la salvaguardia del clima. Sono le conclusioni principali del recente rapporto dell’International Energy Agency (IEA) “Capturing the multiple benefits of Energy efficiency”.

Gli investimenti in efficienza energetica consentono di migliorare la produttività energetica, cioè la quantità di energiaenergia
Fisicamente parlando, l'energia è definita come la capacità di un corpo di compiere lavoro e le forme in cui essa può presentarsi sono molteplici a livello macroscopico o a livello atomico. L'unità di misura derivata del Sistema Internazionale è il joule (simbolo J)
necessaria per produrre un’unità di PIL. L’efficienza energetica è di fatto il primo tipo di carburante nelle economie più importanti dei Paesi IEA. Questo è il principale messaggio che emerge dal nuovo report dell’IEA. Scopo della ricerca è stimolare i governi a favorire tutti quegli interventi che potrebbero produrre consistenti benefici economici, stimati in 18.000 miliardi di dollari a livello globale. Questo “tesoro”, potrebbe però andare perso per due terzi, nel caso in cui le attuali politiche programmate da qui al 2035 non fossero riviste.

Il rapporto calcola infatti che le misure di efficienza energetica possono incrementare il Pil di un Paese dallo 0,25% all’1,1% all’anno portando alla creazione di 8-27 posti di lavoro per ogni milione di dollari investito.

Ad esempio, le sole misure introdotte in Europa nel settore dell’edilizia hanno portato numerosi vantaggi ai conti pubblici dell’Unione europea, pari a 41-55 miliardi di dollari che crescono fino a 91-175 miliardi se si includono anche le maggiori entrate fiscali e i costi evitati al welfare per la riduzione della disoccupazione.

Il report evidenzia anche che migliorano anche i pay back period degli investimenti grazie all’efficienza energetica. Se si includono gli aumenti di produttività, il ritorno medio nei processi industriali scende da 4,2 a 1,9 anni, mentre, nel residenziale, se si includono i costi sanitari evitati, ogni dollaro speso in efficienza energetica ne fa guadagnare 4.

Particolarmente attenta a cogliere queste opportunità dovrebbe essere l’Italia, Paese con una pressante necessità di migliorare la propria produttività e di creare nuova occupazione.

L’Italia ha finora varato diverse specifiche come i certificati bianchi e gli ecobonus per le ristrutturazioni edilizie. Inoltre, la recentissima Legge di Stabilità 2015 (Legge 23 dicembre 2014 n.190) varata dal governo poco prima di Natale prevede, al comma 47, l’estensione al 31 dicembre 2015 dell’ecobonus 65% per la riqualificazione energetica degli edifici e del 50% per le ristrutturazioni, i mobili e gli elettrodomestici. La detrazione del 65 per cento viene estesa alle spese sostenute, dal 1° gennaio 2015 fino al 31 dicembre 2015, per l’acquisto e posa in opera delle schermature solari, nel limite massimo di detrazione di 60.000 euro; per l’acquisto e posa in opera degli impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili, nel limite massimo di detrazione di 30.000 euro; per gli interventi relativi all’adozione di misure antisismiche.

Nonostante ciò, manca tuttora una politica organica e di lungo periodo. Il potenziale è ancora elevato soprattutto nel campo immobiliare, in particolare quello pubblico che pare ancora arretrato rispetto agli obiettivi della Direttiva UE in materia.

I fondi europei 2014-2020 potranno avere un ruolo chiave (oltre 4 miliardi di euro), ma occorre sfruttarli al meglio attraverso una capacità di pianificazione ed esecuzione che sembra ancora mancare alla nostra pubblica amministrazione.

Un ruolo centrale potrebbero averlo le utilityutility
Azienda che si occupa della forniutura di beni o servizi di pubblica utilità come ad esempio energia elettrica, gas e acqua.
. Se i più grandi gruppi nazionali hanno risorse e competenze per realizzare anche progetti ad elevato contenuto tecnologico e di grandi dimensioni (si pensi al recente attivismo di Enel in questo campo), le local utility presidiano il territorio e grazie alla fidelizzazione del clientela possono offrire molti servizi di gestione dell’energia e di efficienza al settore retail.


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :