Con un po' di calma cerchiamo di rientrare a pieno regime.. perdonate la lunga assenza. Questo primo appuntamento del 2015 si rivela un po' ostico e delicato da trattare, ma sono fermamente convinta che sapremo crearne un interessante dibattito in maniera educata e rispettosa.
La notizia è recentissima e mi da lo spunto per trattare un argomento piuttosto complicato: come insegnare la sessualità ai nostri figli?
Come educarli al rispetto del sesso opposto?
Vi riporto di seguito il titolo dell'articolo, tratto da un quotidiano locale della mia zona: Trieste.
La notizia è questa: il comune propone in alcune scuole dell'infanzia un progetto, con lo scopo di insegnare ai bambini che le percezioni che si provano sono uguali, riconoscendo le differenze fisiche tra i sessi, mediante il gioco. L'attività intende confermare come maschi e femmine siano profondamente diversi da un punto di vista fisico, nominando senza timore i genitali e spiegando che tali differenze non condizionano il modo di sentire, di provare emozioni e comportarsi con gli altri. Tra le attività proposte, il gioco del "Se fossi", in cui i bambini vengono invitati a travestirsi anche con vestiti diversi dal loro genere di appartenenza. L'idea nasce con il preciso scopo di insegnare ai bambini il rispetto tra i generi, in un mondo in cui la violenza sulle donne è sempre più sentita e frequente, ma si è rivelato per nulla gradito a molti genitori.
Ora vi chiederò uno sforzo minimo: giocate, per un attimo, assieme a noi, al "Se fossi".
Se voi foste uno dei genitori dei bambini che vanno proprio in uno di quegli asili in cui è previsto questo progetto... cosa pensereste? Sareste favorevoli?
Quale sarebbe la vostra reazione al pensiero che vostro figlio/vostra figlia impari la differenza tra i sessi in questa maniera?