A serio rischio gli obiettivi di riduzione della CO2 assunti dall’Italia
Sono solo 295 i MW di nuova potenzapotenza
Grandezza data dal rapporto tra il lavoro (sviluppato o assorbito) e il tempo impiegato a compierlo. Indica la rapidità con cui una forza compie lavoro. Nel Sistema Internazionale si misura in watt (W). eolica installata in Italia nel 2015. Come denunciato lo scorso anno, prosegue la grave crisi che il settore eolico sta attraversando e che sancisce inevitabilmente il crollo di un’industria solida, con conseguenze drammatiche su occupazione e sviluppo.
Il ritardo del Ministero dello Sviluppo economico nell’adozione del DM Rinnovabili non fotovoltaiche è di oltre un anno come già denunciato da ANEV, vista la scadenza a fine dicembre 2014 per emanarlo.
È passato un anno (!!!) e ancora il settore eolico è in attesa del provvedimento, che riguarda lo sviluppo di impianti per gli anni 2015 e 2016. Come evidente se anche uscisse subito, ben oltre la metà della sua efficacia non potrebbe svolgersi in quanto già passato il periodo di applicazione. Un tale atteggiamento da parte delle Istituzioni è scandaloso esintomatico del totale disinteresse per temi di notevole urgenza, come l’ambiente e i cambiamenti climatici, che rende vana ogni parola spesa in occasione della COP21 di Parigi, dove l’Italia ha preso degli impegni per la riduzione delle emissioni clima alteranti al cospetto del consesso mondiale.