La sostenibilità di ENEA in vetrina al FutureFuture
Contratto a termine standardizzato, stipulato all'interno di un mercato regolamentato, in cui chi lo sottoscrive si prende l'obbligo di acquistare o vendere un determinato bene ad una data e prezzo prefissati. Food District di Expo2015: intervista a Federico Testa
L’ENEA è l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energiaenergia
Fisicamente parlando, l'energia è definita come la capacità di un corpo di compiere lavoro e le forme in cui essa può presentarsi sono molteplici a livello macroscopico o a livello atomico. L'unità di misura derivata del Sistema Internazionale è il joule (simbolo J) e lo sviluppo economico sostenibile, una delle maggiori istituzioni di ricerca con più di 60 anni di vita, nove centri di eccellenza sul territorio nazionale e oltre 2700 dipendenti.
Le sue attività si focalizzano sulla ricerca, l’innovazione tecnologica e la prestazione di servizi avanzati nei settori dell'energia - efficienza, fonti rinnovabilifonti rinnovabili
Una risorsa è detta rinnovabile se, una volta utilizzata, è in grado di rigenerarsi attraverso un processo naturale in tempistiche paragonabili con le tempistiche di utilizzo da parte dell'uomo. Sono considerate quindi risorse rinnovabili:
- il sole
- il vento
- l'acqua
- la geotermia
- le biomasse e fusione nuclearenucleare
Forma di energia derivante dai processi che coinvolgono i nuclei atomici (fissione e fusione). - dell'ambiente e del territorio, delle nuove tecnologie applicate a settori quali clima, sicurezza, salute, protezione sismica, beni culturali, agroindustria, materiali innovativi e chimica ‘verde’.
Dalla Vertical Farm all'approccio NEXUS, dall'Ecological Food-print [l'impatto ambientaleimpatto ambientale
L'insieme degli effetti (diretti e indiretti, nel breve o nel lungo termine, positivi o negativi, ecc..) che l'avvio di una determinata attività ha sull'ambiente naturale circostante. degli alimenti] al progetto GlobalChangeBiology per la conservazione dell'agrobiodiversità.
Della sostenibilità di ENEA per Expo2015 ce ne parla il suo Commissario, il Prof. Federico Testa.
ACQUA DA BERE O ACQUA PER L'AGRICOLTURA
La crescente domanda di cibo nel Pianeta inasprisce sempre più la concorrenza per l'acqua e per l'energia.
Come nasce l’approccio Nexus e secondo quali modalità può essere attuato ed applicato nelle strategie di sviluppo sostenibilesviluppo sostenibile
Lo sviluppo sostenibile è quel tipo di sviluppo che garantisce i bisogni delle generazioni presenti senza compromettere il futuro delle generazioni a venire. I tre obiettivi dello sviluppo sostenibile sono: prosperità economica, benessere sociale e limitato impatto ambientale. La prima definizione, risalente al 1987, è stata quella contenuta nel rapporto Brundtland, poi ripresa successivamente dalla Commissione mondiale sull'ambiente e lo sviluppo dell'ONU.
di ogni Paese? Sono già state messe in campo soluzioni tecnologiche e partenariati replicabili?
L’approccio NEXUS, ovvero l’interdipendenza tra acqua, cibo ed energia, nasce nella Conferenza di Bonn “Nexus 2011”, in preparazione di “Rio + 20”, quindi nella più ampia cornice delle grandi conferenze dell’ONU nelle quali i governi di tutto il mondo hanno sottoscritto importanti dichiarazioni sullo sviluppo sostenibile negli ultimi 20 anni.
Nexus ha contribuito a migliorare la comprensione delle interdipendenze tra risorse idriche, fonti energetiche e sicurezza alimentare, evidenziando la necessità di una riflessione più ampia e sistematica per individuare sinergie e accordi compatibili tra i diversi settori e gruppi di interesse nel perseguire gli obiettivi di sviluppo.
Sul fronte delle soluzioni tecnologiche, vi sono progetti di cooperazione allo sviluppo nei quali si stanno sperimentando alcune esperienze che possono essere definite “pilota”, tenuto conto che l’approccio Nexus è relativamente recente. A livello di replicabilità sono in corso studi e approfondimenti e si lavora alla messa a punto di metodologie in vari ambiti con il coinvolgimento di FAO, IEA, OCSE ed altre istituzioni internazionali.
Da parte di ENEA, la maggiore novità che stiamo introducendo con il nostro approccio tecnologico ed innovativo con le imprese, è l'integrazione di soluzioni in grado di tenere insieme acqua, energia e cibo in maniera sostenibile: la nostra Vertical Farm è una rappresentazione simbolica di questa integrazione e del Nexus.
FOOD-PRINT, L'IMPATTO AMBIENTALE DEGLI ALIMENTI
Come si pone la Vertical Farm rispetto al problema della Food-print, l’impatto ambientale degli alimenti, ovvero con quali tecnologie vengono minimizzate le cd Carbon Footprint, Water Footprint ed Ecological Footprint?
La Vertical Farm che ENEA ha realizzato per la prima volta in Italia per l’EXPO, rappresenta un modo nuovo di concepire la produzione di cibo.
Questo perché le coltivazioni vengono fatte fuori suolo, in un ambiente controllato, che non risente delle condizioni ambientali e che ha rese non più al metro quadro, in orizzontale, ma al metro cubo, in verticale.
Inoltre, i cicli produttivi sono svincolati dalla stagionalità e le rese sono fino a 30 volte più elevate rispetto a quelle su suolo; va anche detto che nelle vertical farm si utilizza il 70% di acqua in meno (ridotta “water footprint”).
Da notare anche l’assenza di pesticidi negli alimenti, il ridotto consumo di fertilizzanti (migliore “ecological footprint”) e il fatto di poter ottenere prodotti veramente a chilometri zero, con minore consumo di carburanticarburanti
Sostanze solide, liquide o gassose, di origine naturale o derivanti da processi industriali, contenenti carbonio e idrogeno, che, se bruciate, sviluppano calore in base al loro "contenuto energetico" (potere calorifico). per le macchine agricole e il trasporto, riducendo le emissioni di CO2CO2
Gas inodore, incolore e non infiammabile, la cui molecola è formato da un atomo di carbonio legato a due atomi di ossigeno. È uno dei gas più abbondanti nell'atmosfera, fondamentale nei processi vitali delle piante e degli animali (fotosintesi e respirazione).
(minore “carbon footprint”).
Oltre alla vera tracciabilità della produzione, la filiera corta consente di risparmiare su tutti i passaggi intermedi e di ottenere prodotti freschi tutto l’anno, già pronti per il consumo diretto, quindi più ‘conservabili’.
L’altra faccia della medaglia sono il forte costo di realizzazione iniziale, la necessità di manodopera altamente specializzata, l’impossibilità di coltivare tutte le specie in vertical farm, la necessità di smaltire i reflui e gli elevati costi energetici che però possono essere abbattuti. Nel complesso, tuttavia, rispetto ai sistemi di coltura tradizionali i vantaggi sono numerosi.
C’è da aggiungere che oltre a considerare la sostenibilità delle produzioni, l’ENEA sta valutando modelli di consumo sostenibile, driver fondamentali delle produzioni alimentari. In particolare, stiamo studiando l'incidenza delle scelte dei consumatori sulla dimensione ambientale della sostenibilità delle diete alimentari, per la determinazione del Food-print complessivo.
L'AGENDA DI SVILUPPO POST-2015
La sostenibilità economica e ambientale è al centro dei progetti e delle attività di cooperazione allo sviluppo a cui l’ENEA collabora, tra i quali si annovera anche l’Agenda di sviluppo post-2015.
A tal proposito, quali sono i punti cardine dei nuovi obiettivi di sviluppo e quali gli indicatori di benessere da considerare, al di là di quello della crescita economica?
La sostenibilità è l’elemento fondante delle attività di trasferimento tecnologico e assistenza tecnica che ENEA svolge in numerosi programmi, con diversi partner.
Oggi partecipiamo attivamente ai vari tavoli interistituzionali del “Sistema Italia” della Cooperazione allo sviluppo, promossi dalla DG per la Cooperazione allo Sviluppo del MAECI, in sintonia con le raccomandazioni dell’OCSE-DAC.
In particolare, attraverso il Gruppo tematico sull'Agenda Post 2015, coordinato dal MAECI-DGCS e dal Ministero dell'Ambiente, abbiamo collaborato alla definizione di alcuni specifici temi quali l’agricoltura sostenibile, la sicurezza alimentare, l’accesso all’energia e la gestione dell’acqua per il “Contributo italiano all’Agenda Post 2015”.
Siamo impegnati, ad esempio, nel programma di assistenza tecnica al Ministero dell’Ambiente libanese per la valutazione ambientale e con alcune Ong in Africa per introdurre piccoli impianti fotovoltaici nei programmi di sviluppo rurale.
Con istituzioni e partner della sponda Nord e Sud del Mediterraneo, lavoriamo per l’attuazione di programmi per la gestione sostenibile e la governance delle risorse idriche (progetti WATER_DROP, e SWIM), l’impiego di fonti rinnovabili e l’utilizzo di impianti di piccola scala (STS – MED, MED-DESIRE).
CONSERVAZIONE DELL'AGROBIODIVERSITA', IL PROGETTO GlobalChangeBiology
Tra le diverse implicazioni che sottendono al concept di Expo 2015 Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita vi è naturalmente la necessità di conservare l’agrobiodiversità. In cosa consiste il progetto GlobalChangeBiology e a quali risultati ha condotto?
Il progetto è stato sviluppato con l’Università della California di Berkeley, con l’obiettivo di studiare gli effetti del cambiamento globale sui sistemi agricoli del Bacino del Mediterraneo, un’area tra le più ricche di agrobiodiversità, ma anche tra le più vulnerabili all’aumento delle temperature. In particolare, sono state studiate specie simbolo quali vite e olivo.
Tra i 368 progetti del programma Marie Curie International Reintegration Grants (IRG), finanziati dalla Ue nel 2007 per consentire a ricercatori che avessero acquisito esperienza pluriennale fuori dall’Europa di sviluppare un programma di ricerca in un paese europeo, GlobalChangeBiology era l’unico progetto italiano sui cambiamenti globali. Ed è stato anche la prima Marie Curie IRG assegnata ad ENEA.
Lo studio ha analizzato l’impatto dei cambiamenti climatici sull’olivo, tenendo conto del particolare clima tipico del Mediterraneo ed ha evidenziato che un riscaldamento nell’ordine dei 2°C, atteso nel giro di pochi decenni, potrebbe danneggiare la redditività di molte piccole aziende olivicole in aree collinari marginali, accentuandone l’abbandono già in atto. Di conseguenza, impatti climatici anche apparentemente lievi, potrebbero innescare effetti a cascata anche molto negativi; rispetto a questi rischi, ricerca e innovazione possono dare risposte importanti e contribuire ad accrescere le capacità di adattamento delle diverse specie.
Federico Testa, Commissario ENEA [*]
Intervista a cura di Orizzontenergia.it
[*] Curriculum accademico e professionale
Nato a Verona nel 1954, laureato in Economia e Commercio presso l'Università degli Studi di Padova è Professore Ordinario di Economia e Gestione delle Imprese presso l’Università degli Studi di Verona e Commissario dell’ENEA dall’agosto 2014. E’ stato Vice-Presidente di Agsm spa di Verona dal 2002 al 2005 e nel 2006 è stato eletto alla Camera dei Deputati entrando a far parte della Commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo; confermato nell’incarico nel 2008 ha assunto l’incarico di responsabile nazionale per l’energia ed i servizi pubblici del Partito Democratico.
Dottore Commercialista e revisore contabile, ha svolto attività di revisione presso Amministrazioni Locali e società private, collaborando con Associazioni imprenditoriali e singole imprese nello sviluppo di programmi per la crescita imprenditoriale, competitiva e di marketing delle pmi, facendo altresì parte del panel di esperti dell’Aspen Institute.
Componente del CdA di Fondazioni di ricerca e di sostegno al mondo del volontariato, è autore di pubblicazioni in tema di management, economia e gestione delle imprese di servizi pubblici, politica energetica su riviste nazionali ed internazionali.
Data: 04/06/2015