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05/01/2016 - La Liguria alla prova del piano energetico

Creato il 05 gennaio 2016 da Orizzontenergia

La crisi climatica e ambientale consegna anche alla Regione Liguria un compito prioritario: l’approvazione del Piano energetico ambientale, che sia anche un Piano di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici. Alle spalle abbiamo una storia fallimentare.

Il Piano del 2003 stabiliva l’obbiettivo di produrre il 7% di energiaenergia
Fisicamente parlando, l'energia è definita come la capacità di un corpo di compiere lavoro e le forme in cui essa può presentarsi sono molteplici a livello macroscopico o a livello atomico. L'unità di misura derivata del Sistema Internazionale è il joule (simbolo J)
con le fonti rinnovabilifonti rinnovabili
Una risorsa è detta rinnovabile se, una volta utilizzata, è in grado di rigenerarsi attraverso un processo naturale in tempistiche paragonabili con le tempistiche di utilizzo da parte dell'uomo. Sono considerate quindi risorse rinnovabili:
- il sole
- il vento
- l'acqua
- la geotermia
- le biomasse
nel 2010. In realtà si passò solamente al 5,3%. Nel 2012 il Governo assegnò alla Liguria l’obbiettivo di raggiungere il 14,1% entro il 2020. Ma la Regione di Burlando si limitò ad approvare il nuovo Piano in Giunta, senza portarlo in Consiglio.

Liguria: Piano Energetico Ambientale
Il Piano proponeva sia l’obbiettivo assegnato sulle rinnovabili sia una maggiore efficienza e una riduzione dei consumi, ma non affrontava né il tema delle fonti fossili, carbonecarbone
Il carbone è una roccia sedimentaria composta prevalentemente da carbonio, idrogeno e ossigeno. La sua origine, risalente a circa 300 milioni di anni fa, deriva dal deposito e dalla stratificazione di vegetali preistorici originariamente accumulatisi nelle paludi. Questo materiale organico nel corso delle ere geologiche ha subito delle trasformazioni chimico-fisiche sotto alte temperature e pressioni. Attraverso il lungo processo di carbonizzazione questo fossile può evolvere dallo stato di torba a quello di antracite, assumendo differenti caratteristiche che ne determinano il campo d'impiego.
I carboni di formazione relativamente più recente (ovvero di basso rango) sono caratterizzati da un'elevata umidità e da un minore contenuto di carbonio, quindi sono 'energeticamente' più poveri, mentre quelli di rango più elevato hanno al contrario umidità minore e maggiore contenuto di carbonio.
in primis, né quello della mobilità. Ora tocca a Toti: saprà varare una vera politica di conversione ecologica dell’economia ligure, coerente con le decisioni di Parigi sul clima?


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