Magazine Ecologia e Ambiente

07/10/2015 - Parigi, luogo della speranza e dell'impegno

Creato il 07 ottobre 2015 da Orizzontenergia

Parigi, luogo della speranza e dell'impegno

di Gian Luca Galletti

Lettera del ministro dell'Ambiente pubblicata oggi su Repubblica.


Caro direttore,

ci apprestiamo a vivere un grande appuntamento con la storia: la Conferenza di Parigi sui cambiamenti climatici. Nella capitale francese non possiamo ripetere gli errori della conferenza di Copenhagen nel 2009, esempio di inconcludenza dei vertici sul clima.

Le condizioni di oggi sono diverse da quelle di allora. Se non sapremo intervenire per contenere sotto l'asticella--dei due gradi centigradi l'aumento del riscaldamento globale, il pianeta diventerà per centinaia di milioni di persone un luogo impossibile in cui vivere: eventi atmosferici sempre più estremi, scioglimento dei ghiacciai, desertificazioni, nuovi conflitti per l'accesso a risorse-vitali in esaurimento, conseguenti migrazioni di massa che si stimano in circa 250 milioni di "rifugiati ambientali" che lasceranno le loro terre per trovare rifugio da fame e guerra. Di fronte a questo drammatico scenario, abbiamo assistito a una presa di coscienza mondiale.

Penso innanzitutto all'illuminante Enciclica Laudato Si' di Papa Francesco e ai suoi continui richiami a un accordò globale, alla mobilitazione dell' Onu e del suo segretario Ban Ki-moon, agli impegni presi da Cina e Stati Uniti per limitare le emissioni, ai 146 contributi degli Stati già pervenuti in vista della Cop21, al Clean power pian di Obama per portare l'America verso l'energiaenergia
Fisicamente parlando, l'energia è definita come la capacità di un corpo di compiere lavoro e le forme in cui essa può presentarsi sono molteplici a livello macroscopico o a livello atomico. L'unità di misura derivata del Sistema Internazionale è il joule (simbolo J)
pulita. Tutti segnali di ottimismo, che si accompagnano a quello di cui andare più orgogliosi come cittadini europei: l'intesa sui tartar
Residuo pesante derivante dalle operazioni di raffineria, particolarmente ricco di zolfo e molto viscoso.
get raggiunta dall'Europa Mentre su altri temi emergono nel nostro continente le divisio ni più dolorose, pensiamo all'immigrazione, sul clima si può dire che l'Europa abbia fatto l'Europa, mostrando i motivi del suo stare insieme. Quell'intesa ( riduzione del 40% delle - emissioni di Cot rispetto ai li velli del 1990, aumento del 27% del consumo di fonti ener getiche rinnovabili e raggiungimento di un target indicativo, pari al 27%, nel settore dell'efficienza energeticaefficienza energetica
Con questi termini si intendono i miglioramenti che si possono apportare alla tecnologia per produrre gli stessi beni e servizi utilizzando meno energia, con conseguente riduzione dell' impatto ambientale e dei costi associati.
) germoglia da un fruttuoso semestre italiano di presidenza e pone l'Europa come apripista di un accordo. Di un'intesa che secondo noi deve avere alcune caratteristiche precise: essere ambiziosa come l'impegno europeo, equa, vincolante per tutti, trasparente, misurabile nel tempo, durevole perché in grado di fissare obiettivi a lungo termine.

Ricordo a questo proposito che nel mandato dei ministri europei alla presidenza di turno lussemburghese per Parigi c'è anche un altro target importante che fa riflettere sulla "lunga gittata" dello sforzo curopeo: il raggiungimento delle "emissioni zero" nel 2100. Un obiettivo che è destinato a cambiare profondamente l'economia mondiale, portandola verso un modello circolare, di ricicloriciclo
Operazione grazie alla quale è possibile recuperare un materiale avviandolo a trattamenti specifici per poterlo riutilizzare.
e rigenerazione, di piena sostenibilità ambientale dei processi produttivi. Sono d'accordo allora con chi afferma che a Parigi, in virtù di quello che potrebbe significare in chiave economica il raggiungimento di un accordo storico, potrebbe esserci battaglia vera con lobby fra le più potenti del mondo.


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog