Le bollette anomale dell'energia sono le fatture di luce o gas che segnalano importi da pagare diversi dal solito, o non in linea con i consumi che il cliente stima. Possono essere dovute a errori di lettura del fornitore, oppure a malfunzionamento dei contatori di luce o gas.
Qualora si riceva una bolletta anomala, bisogna prima controllare i propri consumi energetici effettuando la lettura del contatore, verificando così se i consumi segnalati nelle fatture sono uguali ai consumi reali.
Se la lettura che ha effettuato il fornitore è giusta, e quindi le bollette sono corrette e per qualche motivo avete consumato più energia del solito, è possibile sollecitare alla compagnia una rateizzazione.
Nel frattempo, è bene controllare che gli elettrodomestici stiano funzionando bene, così come verificare che non ci siano anomalie nella rete elettrica o nelle tubature gas che possano far salire i consumi in maniera anomala.
Se non ci sono irregolarità e si hanno dubbi sul corretto funzionamento del contatore, è consigliato coinvolgere il fornitore, che contatterà la compagnia proprietaria dell'apparecchio. Verrà eseguita così una verifica, con l'obiettivo di accertare che il contatore funziona in modo adeguato. La verifica costa 50 Euro più IVA.
E' bene anche controllare che il contatore sia omologato secondo la normativa europea, verificabile tramite la presenza del marchio CEM e l'anno di fabbricazione. Nel caso non fosse presente questa marcatura bisogna contattare l'ufficio metrico della Camera di Commercio del proprio comune, che ha la facoltà di sequestrarlo.
Se invece i consumi reali registrati sono differenti da quelli fatturati dalla compagnia, occorre fare una foto alla lettura del contatore e inviare l'autolettura al fornitore.
Se la compagnia non accoglie l'autolettura, bisogna contestare la bolletta tramite una comunicazione scritta (raccomandata a/r). Il fornitore è quindi tenuto a fornire una risposta motivata al riguardo entro 40 giorni. Altrimenti dovrà pagare un indennizzo al cliente che scatta automaticamente, e che a seconda del ritardo nella risposta va dai 20 ai 60 euro.
Se riconosce l'errore, dovrà restituire ad esempio l'importo versato in eccesso da parte dell'utente entro i 90 giorni, mediante l'accredito in bolletta, con un assegno circolare, o su conto corrente. Se il gestore eccede i 90 giorni di tempo, i giorni di ritardo accumulati vengono conteggiati per un risarcimento: se il rimborso avviene tra il 90 esimo e il 180 esimo giorno, l'indennità sarà di 20 euro, si raddoppia se il gestore paga tra il 180 e il 270esimo, nel caso ecceda questa tempistica l'indennità sarà di 60 euro.
Tuttavia, il gestore può non accogliere il rimborso motivando o meno la sua decisione o non rispondere alla raccomandata. Questa seconda possibilità richiede l'intervento dell'Autorità tramite una conciliazione.
Infine, se siete insoddisfatti con il vostro fornitore luce o gas e volete cambiarlo, vi consigliamo di utilizzare il servizio di confronto gratuito di tariffe di SosTariffe.it, per identificare rapidamente le proposte che meglio si adattano alle vostre esigenze.
Fonte: Sostariffe.it
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