Magazine Diario personale

1 maggio 2012

Da Emmagiulia

 

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Non potrei vivere senza scrivere, fa parte della mia vita, del mio modo di sentirmi partecipe di questa vita: è il mezzo per dire quello che penso, anche se in maniera indiretta, attraverso i personaggi dei miei racconti e le mie poesie.

 

Allora cosa c'è di meglio di un 1° maggio di "dolce far niente"?

 

Mani a coppa
Stai tornando? M'illudi.
Di fragili meccanismi cerebrali
hai sedotto percorsi cognitivi.
M'illudi.
Penetri là dove nessuno
riesce a scalfire ingressi,
frastagliati da trappole
per piccoli animali innocenti.
Là dove altri si perdono
tu mi fai perdere
e meravigliosamente m'illudi.
Piume migrano nell'aria,
verde e rosa dalla mia pelle
espandono iridescenze.
Il cristallo dei tuoi occhi
diffonde il desiderio
e le tue mani a coppa
a sorsate raccolgono
il sapore nudo della carne.
Digressione sarà scivolare
dentro discorsi ansimanti,
approdo finale nella terra
conosciuta dai teneri amanti
e puro tormento sarà rivedermi
nuovamente gemere
su carezze acuminate
(risentire mentre ti abbraccio
dondolii minacciosi
di folle, di mani alzate,
porte spalancate, grida e paura)
e tu che ti perdi, che mi perdi,
e io che sono già persa senza di te.

 

P.S. il dipinto è di John William Godward, "Dolce far niente".

La poesia è opera di mia fantasia.


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