Molto probabilmente è questo il brano cui Luciano Canfora fa cenno nel capitolo finale de La trappola - Il vero volto del maggioritario (Sellerio, 2013) quando cita La giornata d'uno scrutatore: scrive che il caso-limite descritto da Italo Calvino - i portatori di gravi handicap mentali, ospiti del Istituto Cottolengo, cui le suore riuscivano a strappare il voto per la Dc - oggi "ha assunto nuove forme, talora deprimenti, comunque pervasive e non facilmente sanabili" e si chiede se "non rest[i] c he accettare la difficile convivenza tra diritto al suffragio e nuovi "raffinati" analfabetismi, non facili da contrastare o sanare", com'è nel caso di quello che affligge il "mondo plasmato dalle tv commerciali e dall'ininterrotto martellamento seduttivo dei valori, miti e modelli che essere trasmettono". Con ciò è messa in discussione la prassi democratica col più vecchio degli argomenti usato dai suoi nemici? No, risponde, però, "anche rispetto a questo ineliminabile inconveniente del suffragio universale, il sistema elettorale proporzionale può rappresentare il male minore e, in parte, persino un rimedio. Esso evita, infatti, che una forza politica capace di convogliare su di sé le simpatie degli elettori meno preparati possa trovarsi grazie a un "marchingegno" maggioritario, a fare un indebito "pieno" di eletti assicurandosi così una schiacciante e devastante maggioranza parlamentare. Il meccanismo proporzionale costringe i partiti ad essere veramente tali, cioè a guadagnarsi davvero, e quotidianamente [...] costringe[ndoli] [...] a ridiventare veicolo di educazione politica di massa".
Bene, è almeno da tre anni a questa parte che m'intrattengo su temi che sono strettamente correlati alla questione sollevata in questo smilzo ma prezioso libricino di Luciano Canfora. Ho affrontato il problema della leadership di tipo carismatico, delle diverse forme di deriva populista, dell 'insidia posta negli strumenti di democrazia diretta (il referendum, innanzitutto), del mito della governabilità e dei suoi perniciosi effetti collaterali, sempre a un passo dal tirare i fili, senza mai farlo. È che a tirarli ne sarebbe uscito un saggio in forma edittale, sennò una sorta di manifesto, roba che di solito regge un Potevo solo permettermi un noi che la mia perfetta solitudine non mi consente. e Luciano Canfora mi dà questa occasione. L'analfabetismo civico della gran parte degli italiani, il pauroso deficit di sensibilità democratica della nostra classe politica, la costante tentazione all ' irresponsabilità che rende così frequente il cedimento al servaggio familistico, clientelare e corporativo, l 'impossibilità di sperare che tutto questo possa aver fine in tempi brevi mi fanno convinto proporzionalista.