10 alternative agli ostelli per viaggiare spendendo poco

Da Angelozinna

Quando si pensa a viaggiare a budget limitato, la prima cosa che viene in mente, quando ci si organizza per trovare l’alloggio, sono gli ostelli. Gli ostelli, queste strutture mistiche dove decine di giovani si radunano per passare le loro fredde nottate in attesa della prossima avventura, sono spesso la migliore alternativa. Nelle grandi città, sopratutto in quelle occidentali, se ne trovano decine, quasi sempre in posizione centrale. Il costo, quando si è pronti a condividere una camera con altre quattro, sei o dieci persone, è di molto inferiore a quello di qualsiasi hotel. E infine, il concetto stesso di questi luoghi è la promozione di un’ambiente dove socializzare, la possibilità di creare legami e trovare aiuto grazie alle persone con cui ci si trova a convivere. Per questi motivi l’ostello diventa spesso la scelta primaria di chi ha bisogno di viaggiare spendendo poco. Ma non è l’unica.

1) Le Guesthouse. Gli ostelli non si trovano ovunque, e anche in aree molto turistiche spesso si può faticare a trovare il tanto amato letto in camerata. Come mai? Semplice, non ce n’è bisogno. Questo è tipico sopratutto dei paesi del sud-est asiatico, dove il “Banana Pancake Trail” è calpestato ogni giorno da migliaia di turisti, che invece di dormire in un backpackers, scelgono di, o sono costretti a, finire nelle guesthouse. Le guesthouse sono generalmente piccoli alberghi a conduzione familiare che affitano un numero limitato di stanze. In realtà oggi se ne trovano di ogni dimensione e per ogni fascia di prezzo, ma nei paesi in via di sviluppo rimane quasi sempre l’opzione ideale in termini di qualità/prezzo, sopratutto se si viaggia in coppia. Una camera privata, ed economica, in guesthouse in Cambogia, ad esempio, può costare 3 Euro, e seppure, quando si trova, un letto in ostello può far risparmiare qualcosa, ma dover condividere una camera con dieci persone in un luogo con il 90% di umidità, spesso non vale la differenza.

2) La Tenda. Può apparire scontato dire che dormire in tenda è un’altra delle possibilità, ma qui non mi riferisco soltanto al campeggio classico. È sorprendente notare come caricarsi una piccola tenda sulle spalle può far risparmiare centinaia di Euro anche all’interno di grandi città, semplicemente chiedendo alle persone del luogo di campeggiare in giardino. In Nuova Zelanda, con la terra che abbonda in confronto al numero di abitanti, è pratica comune. Si trovano annunci su Couchsurfing di persone che non avendo un divano a disposizione offrono il proprio giardino, oppure si vedono ragazzi che semplicemente suonano il campanello quando vedono un bel prato vuoto. Nonostante viaggiare leggeri è una priorità che non sempre permette di caricarsi addosso ulteriore attrezzatura, ci sono parti del mondo in cui una tenda può portare lontano.

3) Divani. Non potevo citare Couchsurfing senza citare la possibilità di dormire sul divano di qualcuno, a gratis. Couchsurfing funziona in modo molto semplice, è una comunità mondiale in cui gli utenti si scambiano ospitalità. Iscrivendosi al sito ed entrando a far parte della community, è possibile navigare tra i profili di chi ha un divano a disposizione, e cercare persone pronte ad ospitarci nella nostra destinazione. L’iscrizione è gratuita, ma è possibile farsi certificare pagando una piccola somma, che dimostra anche che “facciamo sul serio”. In molti non credono che esista ancora qualcuno disposto ad ospitare un viaggiatore sconosciuto in casa propria, ma per fortuna in questo gruppo di persone quelli che ancora non hanno conosciuto la diffidenza sono ancora molti. L’idea è che tutti si aiutano a vicenda, rendendo il mondo un posto migliore.

4) Autobus e treni. Scegliere di viaggiare durante la notte invece che in pieno giorno, può alleggerire di molto i costi di viaggio. Prenotando autobus che percorrono lunghe distanze durante la notte si eviterà di dover dormire in un ostello o guesthouse e di conseguenza si salterà una notte ogni volta che ci si sposta. Lo stesso discorso vale per i treni che in molte aree del mondo offrono cuccette a prezzi molto economici.

5) Housesitting. Avete mai sentito parlare dell’housesitting? Anche qui, ciò che accade è molto semplice: colui che viaggia è per primo il proprietario di una casa, che cerca di conseguenza qualcuno che si prenda cura della sua proprietà, e, in alcuni casi, dei suoi animali. Questo spesso è l’accordo perfetto con un altro viaggiatore che si trova a passare dalla località di residenza del primo, e sia in cerca di un alloggio a basso costo. Il costo in questo caso non è altro che la cura della casa e degli animali, ma per ottenere la fiducia del padrone, è necessario prima farsi conoscere, conducendo un colloquio che vi porterà ad essere scelti. È chiaro che questa non è l’opzione più flessibile ed è necessario trovare un equilibrio tra entrambe le parti, ma quando la casa in questione è una villa sulla spiaggia in un’isola thailandese, di solito si chiude un occhio.

6) In macchina. Macchina, pulmino, camper, quello che volete, la libertà più totale è data da una casa con quattro ruote. Si procede alla velocità preferita, ci si ferma dove e quando si vuole, si è protetti in caso di pioggia, e tutto quello di si può aver bisogno entra nel bagagliaio. È vero ci sono multe, assicurazioni, incidenti, revisioni, benzina e via, ma se si considera l’equivalente per alloggio e trasporti di altro tipo, il risparmio può essere alto. Questo è vero sopratutto in viaggi lenti, di durata medio lunga, dove è possibile coprire tutte le spese iniziali con ciò che si recupera evitando di dormire in strutture classiche. Sul breve termine invece, oltre alla difficoltà di entrare in possesso di un mezzo proprio, la macchina non è un alternativa quando si parla di costi. Il noleggio è ottimo per visitare alcuni territori al proprio ritmo, ma diventa costoso per viaggi in solitaria, o anche in coppia, e considerando che quasi sempre si tende a coprire distanze più grandi possibile nel poco tempo a disposizione.

7) Camere in affitto. Per chi decide di fermarsi più a lungo, magari a lavorare in un posto, affittare una stanza in un appartamento o casa condivisa può essere l’idea migliore. Esistono camere di ogni tipo, da quelle per soste brevi, più costose, a quelle per chi si vuole stabilire per un periodo inoltrato. I prezzi variano sempre da posizione, dimensione, numero di coinquilini, e l’unico problema, sopratutto in paesi occidentali è che vi verrà chiesto di firmare un contratto di almeno sei mesi o un anno, dal quale diventa molto difficile liberarsi in caso di partenza anticipata.

8) Aeroporti. Sleeping in airports è la bibbia del dormire in aeroporto, con una classifica dei migliori aeroporti del mondo dove passare la notte. Ovvio, non sarà mai una cosa regolare, ma per chi vola spesso, può essere una valida alternativa. Molti aeroporti offrono Wi-Fi gratuito, contengono bar e ristoranti aperti 24 ore, e c’è sempre un angolo per chi ha bisogno di dormire. Paura di non svegliarsi e perdere il volo? Mattevi un cartello addosso del tipo “Please, wake me up at 8 am” e qualcuno vi tirerà un calcio.

9) Home Exchange, è la possibilità di scambiare la propria casa con quella di un’altra persona, o famiglia, da qualsiasi parte del mondo. Ci si iscrive e si mette su un annuncio, e qualcuno che vuole visitare casa vostra potrebbe contattarvi per conoscervi, e poi effettuare lo scambio. Un modo particolare di visitare una destinazione attraverso gli occhi di un locale, e al contempo permettere a qualcun altro di mettersi nei vostri panni. L’unico inconveniente è che bisogna prima possedere una casa.

10) WWOOF e HelpX. Non è la prima volta che ne parlo, lo so, ma con organizzazioni come il WWOOF, World Wide Opportunities on Organic Farms, e HelpX è possibile lavorarare qualche ora al giorno in cambio di vitto e alloggio. La prima si occupa in particolare di aziende agricole organiche, e il lavoro di solito ha a che fare con la terra o con gli animali, mentre per HelpX le possibilità sono un po’ più varie, si possono trovare lavori in ostello, lavori in fattoria oppure semplicemente dare una mano a dei privati. In entrambi i casi è richiesta una quota di iscrizione per poter accedere all’elenco, con il quale è possibile poi scegliere ed entrare in contatto con chi vi ospiterà. Non è la scelta più flessibile ma è un modo ottimo per imparare qualcosa di utile ed uscire dal tracciato comune.

In conclusione capita, per chi passa per strada molto tempo, di stancarsi degli ostelli. A volte semplicemente si cerca un po’ d’aria, un po’ di spazio, altre volte si vuole lavorare, leggere un libro o guardare un film senza avere nessuno attorno. Gli ostelli sono senza dubbio strutture da considerare, ma è normale che non tutte le personalità ci si sappiano adattare. Per fortuna le alternative ci sono, e pur non essendo tutte il massimo della comodità, se ne trovano per tutti i gusti e per tutte le occasioni. Perché viaggiare con poco si può, sempre.


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