Il cazzeggio in agosto è quasi d’obbligo. Una regola che i politici non vogliono transigere. Vi invito a seguire – se ce la fate – un discorso di un politico qualunque intervistato a caso in un programma televisivo qualunque. È più divertente del mio programma preferito (Teche teche te). Mi spingerò a dire che potrebbe essere una bella gara con la famosa scena di Benigni e Troisi indaffarati a cercare di intortare il gabbelliere di “Non ci resta che piangere” - quella del fiorino, per intenderci.
Mi permetto di fare un breve sunto delle più gustose gag degli spassosi protagonisti di questi torridi giorni.
- L’Italia ha bisogno di politica (occhi dolci al cronista di turno)
- Il partito di Grillo è basato sugli insulti, non vedo perchè vi ostinate a chiamarli politici (sguardo feroce nei confronti dell’intervistatore)
- Non si capisce come si è fatto ad arrivare a questo punto (occhiata sbalordita al giornalista)
- Basta con la vecchia politica (deciso accenno di kung fu in favore di telecamera)
- Non esistono più le mezze stagioni (grattatina sul cuoio capelluto)
- Dobbiamo chiedere sacrifici agli italiani (occhi bassi e risolino)
- Anche noi politici non saremo da meno: basta con questi stipendi da nababbi (grattatina alle palle come gesto scaramantico)
- La crisi sta passando (riso sguaiato)
- L’amore non è bello se non è litigarello (se la giornalista è donna)
-
Non
sono mica qui a pettinare le bambole (va beh, questo è facile)