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10 consigli per pubblicare il proprio manoscritto senza pagare

Creato il 22 agosto 2011 da Csabbat
10 consigli per pubblicare il proprio manoscritto senza pagareDando per scontata la qualità del manoscritto, requisito indispensabile per intraprendere qualsiasi discorso circa la sua pubblicazione, è necessario individuare gli elementi chiave che in qualche modo mettano le case editrici (non a pagamento) nelle condizioni di avanzare un’offerta contrattuale. Il raggiungimento del risultato è ovviamente molto più complesso di quanto sembri - perché i meccanismi che regolano il mercato editoriale sono in parte contorti, in parte fortuiti e in parte nascosti - ma cerchiamo di essere propositivi e affinare un metodo di crescita graduale.
1) Crea il personaggio. Gruppi di lettura, circoli letterari, fiere, forum, festival e qualsiasi altra iniziativa culturale (che crei aggregazione), sono ambienti da frequentare obbligatoriamente per entrare nel “giro”, consolidare esperienza e farti conoscere come artista anche se non hai mai pubblicato.
2) Chi cerca trova. In Italia le case editrici non a pagamento sono sempre meno ma esistono. Investi parte del tuo tempo nella loro ricerca e, prima di inviare l’opera, chiedi conferma che in caso di valutazione positiva non ti sarà richiesto alcun contributo economico.
3) Scegli con criterio. A volte la mancata pubblicazione nasce anche da un’errata selezione da parte degli autori: le case editrici non pubblicano tutte gli stessi libri quindi, prima di inviare il plico a un editore, assicurati che il tuo manoscritto sia compatibile con la sua linea editoriale.
4) A casa propria ognuno è padrone. Tutte le case editrici seguono proprie norme editoriali e modalità di valutazione (si trovano in genere sui rispettivi siti internet): rispettale rigorosamente affinché il manoscritto non venga cestinato prima ancora di essere letto.
5) Roma non si è fatta in un giorno. Se possibile, fa’ in modo che il tuo primo progetto editoriale non sia un tomo della Treccani o una trilogia di romanzi: meglio proporre racconti per antologie o romanzi brevi, lasciando alla casa editrice la possibilità di conoscerti e la curiosità di leggere qualcosa di più.
6) Gioco di squadra. Sei un esordiente e un editore è interessato al tuo progetto editoriale? La prima domanda da porre non deve essere “a quanto ammontano i miei compensi” o “dove sarò distribuito” ma “come potrò essere utile per favorire l’acquisto del mio libro?”.
7) Fai vedere quanto vali. Partecipare a concorsi letterari (e magari vincerli) è un buon modo per dimostrare le tue qualità artistiche offrendo, a un qualsiasi editore, il profilo di una persona capace, disponibile e con le idee chiare. Perché non dovrebbe investire sulle tue opere?
8) Persevera! E se vali sarai premiato. Se hai proposto la tua opera a dieci case editrici ma nessuna ti ha contattato, significa che l’opera non è pubblicabile oppure sei stato sfortunato. Se pensi che la colpa non sia tua ma dello specchio rotto, allora non abbatterti e continua a provare.
Se hai disponibilità da investire:
9) L’importanza di chiamarsi Editing. Affidarsi preventivamente a un editor professionista è una buona mossa per ottenere consigli in ambito editoriale e offrire alle case editrici un volume d’esordio preconfezionato, aumentandone sensibilmente le possibilità di pubblicazione.
10) …mi ritrovai per una selva oscura. Se non vuoi finirci dentro o non hai il tempo per farlo, lasciati guidare da chi ne sa più di te e delega a un’agenzia letteraria il compito di individuare la casa editrice più adatta alle tue esigenze e soprattutto alla tua opera.

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