La prima intervista del 2011 di desperate_design
è a Diego Chilò. Con la collaborazione
di Luca Trombetta, autore delle domande,
continuiamo a proporvi “incontri” con designer
ad “alto tasso di creatività”.
Chiude l’intervista una ”ricetta” personale,
in esclusiva per i lettori di desperate_design.
Lampada Foglio di Flos, design Tobia Scarpa. Uno straordinario mantello alla lampadina.
Chair One di Magis, design Konstantin Grcic. Una sedia contemporanea, anzi una nuova sedia, una vera sedia senza tempo dove mi siedo spesso nel mio studio.
Granduca, disegnata da me per Venini. Un’architettura luminosa per la grande dimensione.
Tutto ciò che noi immaginiamo, una forma, un pensiero, una soluzione, in un concreto approccio funzionale e non artistico, verificato con la mente e la mano.
La storia non va mai dimenticata e molti sono i maestri di riferimento, scegliere risulta difficile, ma ricordo istintivamente Marcel Breuer, Poul Kjaerholm, Achille Castiglioni, Tobia Scarpa…
Penetrare nelle fasi di produzione, eliminare il metodo compositivo, e fare ricerca sia nei materiali sia nei meccanismi costruttivi aiuta a pensare e reinterpretare o reinventare. Credo che lavorare molto sul progetto e non ironizzare, com’è successo negli ultimi anni, può portare a nuovi pensieri e nuove forme senza scorciatoie, per solidi risultati.
L’idea è la naturale sintesi del progetto, forme, materiali, sistemi, ergonomie, sono sintesi dell’idea; più sono semplici più sono attuali e contemporanei, compresi i colori.
A mio avviso è l’uomo che deve diventare ecosostenibile (ricordo spesso che dobbiamo noi grandi insegnare ai nostri figli a raccogliere la carta da terra; un gesto semplice) il design sarà così conseguentemente tutto ecosostenibile e le aziende saranno costrette a percorrere una strada oramai inevitabile fornendo i mezzi per il percorso.
Il made in Italy dovrebbe essere per storicità, un valore aggiunto al prodotto e non un lasciapassare. Pensare però al made come blindatura in un mondo globalizzato è assai difficile e forse riduttivo. La velocità contemporanea non va trascurata potrebbe essere il nuovo made…
Realizzare un libro per bambini.
La necessità e l’attenzione sono l’anima della contemporaneità; questa straordinaria miscela va insegnata sopratutto da piccoli e coltivata da grandi; in questi ultimi anni la mia attenzione si è rivolta anche al cibo, riscoprendo cibi storici ma di grande contemporaneità come il gustoso “Broccolo Fiolaro” tipico della nostra zona che io preparo così:
Sbollentare 1 kg di broccolo fiolaro e tagliarlo in piccoli pezzi. Far rosolare 200 gr di pancetta a dadini in poco olio e intanto impastare in una ciotola 100 gr di grana padano grattugiato con 300 gr di asiago dolce a dadini. Alla pancetta rosolata incorporare 3uova, i broccoli e l’impasto di formaggio; con il composto ottenuto farcire fettine di carne e richiuderle su se stesse con stecchini in legno, quindi cucinare in un filo di olio irrorando con del vino bianco “Gruayo” della cantina Firmino Miotti”; risulterà un secondo completo se accompagnato con della polenta di “Maranello” e verdure cotte di stagione.
Sarà cosi un modo di ridare attenzione alla mia terra e al momento conviviale di mezzogiorno che in questi ultimi tempi è stato perso per un tramezzino o un panino caldo, o per mancanza di attenzione alla nostra vita.
Nel 1985 inizia la collaborazione con l’Architetto Fiorenzo Valbonesi e, dal 1997, inizia la collaborazione con l’Architetto Tobia Scarpa nel campo dell’architettura e dell’industrial design. A partire al 2003 sino al 2006, è direttore artistico di Onoluce. Nel 2005 viene pubblicato il libro “Diego Chilò designer” edito da Idea Architecture Books. Dal 2006, collabora con la Facoltà di Industrial Design di Firenze e viene segnalato dalla giuria del Premio Internazionale Dedalo Minosse alla committenza di architettura. Nel 2007 riceve la segnalazione del progetto di una lampada all’Innovation and Design Award 2007, alla Fiera Livinluce Enermotive di Milano e viene nominato membro del comitato scientifico della rivista Arte Acciaio Architettura.
Nel 2010, ad aprile, presenta la personale “Nel vetro c’è” nella galleria Galica Milano per Venini e, in ottobre, viene presentato il volume “Nel vetro c’è” edito da Editrice Compositori.
Pubblicazioni monografiche e redazionali sulle maggiori testate nazionali e internazionali fra cui Abitare, Arte Acciaio Architettura, CTM Magazine, Design Boom, Domus, Interni, Elle Decor, Light Accademy, La Repubblica, Ottagono.