Ieri sera sono uscita (e infatti ha diluviato tutta la notte) e mi sono persa nell’osservazione della fauna femminile alquanto grezza che popolava il locale. A parte i dettagli di stile inesistente (evvabbè, ormai temo di aver appreso che il buongusto è tanto raro quanto un uomo intelligente single) mi sono soffermata su una serie di donne over 40s dalle facce plastificate (e non solo quelle) veramente simili. Vecchie fardone tutte uguali. Cloni con zigomi pompati, bocca piena di filler, rughe tirate e nasino alla francese rifatto a caso!!! La prima domanda è arrivata subito: ma dopo i 40 sclerano tutte a questo modo e per paura di invecchiare si lanciano a caso sotto al bisturi? La seconda, che non è propriamente una domanda, è stata: che schifo ‘ste femmine tutte uguali! (lo so, sono delicata nelle mie esternazioni)
Ed ecco, quindi, una parentesi rossa tra le mie massime rosa del venerdì. Rossa come i cartelli di pericolo. Rossa come un avvertimento. Rossa come un semaforo che si accende e vi intima uno stop prima di riprendere il cammino. Ecco, l’introduzione del mio primo libro recita così “Da brutto anatroccolo a cigno senza passare dal chirurgo plastico“. Io dal chirurgo non ci sono davvero mai passata; non che non ci abbia mai pensato, anzi, da giovane mi sarei rifatta almeno naso-orecchie-tette (in quest’ordine); ultimamente stavo anche pensando ad una liposuzione coscia-interno ginocchio. Poi l’interno ginocchio me lo sono dovuto operare lo stesso: menischi rotti, che ora sono riparati, ma che non hanno eliminato il problemino del ginocchio abbondante! (sfiga)
Il punto non sono i miei difetti, quanto che ad una bruttina capita spesso di vedere i difetti più grandi di quello che sono e pensare immediatamente al rimedio chirurgico come soluzione più appetibile per risollevarsi esteticamente e moralmente. Errore. Conosco un sacco di bruttine che si sono operate in qua e in la e sono rimaste le solite bruttine; alcune sono addirittura peggiorate, altre non si riconoscono più, altre sono entrate in un circolo vizioso di chirurgia e microchirurgia che le sta rovinando in tutti i sensi. Attenzione: con questo non mi sto dichiarando contraria a questi rimedi, anche perchè se il difetto diventa patologia o fissazione, meglio intervenire subito. Ma, prima di passare a questo step, meglio farsi qualche domanda in più.
1-E’ un difetto insormontabile o posso passarci sopra? (quante volte ci pensi al giorno a questo problema? Se supera il 60% delle ore della giornata, forse sta diventando un grosso problema)
2-Sto cercando di assomigliare a qualcun’ altra o di migliorare me stessa? (cercare modelli…specialmente nel mainstream, è la morte)
3-E’ un mio problema reale o qualcosa che mi sono fatta mettere in testa da altri? (ecco, sai quante volte le paranoie ce le fa venire il prossimo? Che si infili lui (o lei) sotto ai ferri)
4-Qual’è il mio punto di forza? E quello di debolezza? (beh, se una non sa riconoscere pregi e difetti, forse dovrebbe prima imparare ad osservarsi)
5-Siamo sicuri che questo “difetto” non è ciò che mi caratterizza maggiormente rendendomi unica? (appunto)
6-Mi sto rivolgendo ad uno bravo? (che se capiti in mano ad uno poco bravo esci che pari un quadro di Picasso…a testa in giù)
7-Mi faccio operare per tentare di ringiovanire quei 10 anni ed imbroccare cuccioli d’uomo? (bella mia, gli anni ormai sono passati…anche con 10 rughe in meno, sempre 50enne rimani. E poi i giovani li lasciamo alle giovani? Che già c’è penuria di maschi appetibili…)
8-Dalla prima alla quinta…sembreranno naturali? (no, non sembrano naturali, non sembrano frutto di una cura di ormoni. Sono di gomma e si vedono. Devi essere pronta ad ammettere pubblicamente tutto ciò.)
9-Faccio solo un filler. Non diventerò mica dipendente? (attenzione, che una ritoccatina tira l’altra, peggio delle caramelle gommose)
10-Ma dopo l’intervento, mi sentirò davvero più figa? (probabile di sì, come di no. La figaggine è nella testa, quindi se lì non sei a posto, non lo sarai nemmeno con un naso nuovo, con le cosce rifatte o con le tette nuove di zecca)
Care paperott…ehm, care bruttine, se siete ancora convinte che passare sotto al bisturi sia la soluzione ideale per placare la vostra insoddisfazione, accomodatevi pure. Ma ripeto, che sia bravo…è pur sempre un intervento!