Magazine Curiosità

10 flessioni per precari flessibili

Creato il 07 marzo 2012 da Brunougolini
10 flessioni per precari flessibili
Ora arrivano le punizioni corporali. Succede alla Abercrombie, frequentatissimo negozio di moda a Milano con 200 dipendenti ufficiali (ma sembra siano oltre un migliaio). Molti, dice la Filcams Cgil, sono lavoratori a chiamata, assunti (si fa per dire) quando servono. Tutti belli, impeccabili, pronti e scattanti. E quando sbagliano ecco il monito implacabile. Sono costretti a eseguire sull’istante dieci flessioni se sono maschi. Se sono femmine la pena consiste in dieci esercizi diffusi nelle palestre per rafforzare i glutei. Li chiamano “squat” e formano sederi pimpanti.
Perché questa ginnastica forzata? Per rammentare al giovane lavoratore che non deve sgarrare, non deve distrarsi, deve servire il padrone (pardon l'impresa) anima e corpo. Altro che ritorno ai tempi del cottimo. Non bastavano i contratti precari, la mancanza di ferie, i giorni di malattia non pagati, il mutuo negato alle banche, un futuro inimmaginabile, una vita flessibile. Ora anche il corpo si deve piegare davanti a tutti, per dieci volte, una sottile tortura, una berlina umiliante.
Non è un'invenzione letteraria. Lo ha scoperto una cronista del “Corriere della sera”, Rita Querzè. Ma di quali errori si tratta? Spiega la cronista: "Non hai eseguito un ordine alla perfezione? Non rispondi con sufficiente solerzia quando viene richiamata la tua attenzione?". Ecco a quel punto scatta la punizione. Una mail interna puntualizza le inadempienze: "radio non presidiata, compiti non eseguiti o non completati".
Ecco ci mancava anche questo nel panorama delle relazioni tra capitale e lavoro. Marchionne potrebbe aggiungere ai suoi diktat anche qualche punizione corporale per gli iscritti alla Fiom o per chi legge l’Unità di nascosto. E la ministra Fornero potrebbe portare al tavolo delle trattative sulla famosa riforma del lavoro anche l’esempio della Abercrombie. Trattasi in fondo, davvero, di flessibilità. Quella cattiva?

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :