Di gocce intendo, non bastano...
Perché da stamattina faccio fatica a respirare, da quando Francesco mi ha spiegato perché non vuole più andare a scuola.
Ora: penso alle mie amiche che leggono e che si agitano e che mi propongono mille soluzioni; oppure ad altre amiche che mai vorrebbero sentire una esperienza negativa in quella scuola elementare...
Io, invece, adesso, vorrei solo affondare la testa in queste parole per dare uno sfogo alla mia preoccupazione e frustrazione.
Chi è stato un bambino non-sereno può capire cosa prova una mamma nel vedere un figlio che piange così... E non per un solo giorno.
Solitamente solare, si sta spegnendo a poco a poco... fagnano (come dice Nella), pigro e lento, sempre paziente e incapace di lamentarsi.
Acuto osservatore. Dotato di un pizzico di quella sensibilità di merda che a me ha creato montagne di problemi.
Prima queste esperienze con i compagni; una ricerca di contatto, di amicizia che finisce sempre con qualche malessere fisico, diciamo, o con qualche gioco che non torna a casa.
E poi, adesso, l'aver paura della maestra...
"Che mi sgrida...". "E se resto indietro?... Dovevo finire il lavoro nell'intervallo ma non ho fatto nulla".
Insomma... Voglio solo sfogarmi e scrivere qui, prima di correre in bagno a vomitare...
Sto tenendo le mascelle serrate e lottando con la nausea.
Aspetto i colloqui di domani pomeriggio... Anzi, no. Aspetto le ore 16.30 e l'apertura di quel cancello per prenderlo e portarlo a casa.
Certo, se Franci avesse confidato prima i suoi pensieri, avrei cercato un dialogo in modo più rapido...
Che poi, lo so... Se le mamma fossero rompicoglioni come me, mani nei capelli per tutti... Magari lo sono. Alla fine, io, non lo posso sapere.
Magari le altre mamme sono assenti... oppure sono ancora più noiose di me...
"Guarda Franci, stai sereno... Cerca di farlo. C'è sempre un modo per rimediare e per risolvere i problemi; e insieme aggiustiamo tutto. Tu sbagli, capita... anche mamma sbaglia, spesso... Si parla e si risolve. Le maestre sono brave; può capitare anche a loro di fare qualche errore a volte..."
Durante la scuola elementare avevo spesso malesseri più o meno immaginari; il confine è labile, a volte. Avevo paura di parlare perché avevo paura di sbagliare... quali le terribili conseguenze degli errori è un mistero... Una brutta figura... Avevo paura di sbagliare con gli amichetti e con la maestra; avevo paura di avere la conferma dagli altri di quello che pensavo di me stessa: valore zero, meno di zero. Timida, muta, impaurita... per anni.
L'esperienza di Stefano con la scuola elementare è stata molto bella; faceva il tempo pieno.
Danilo ha 52 anni ed è mancino. In prima elementare gli legavano la mano sinistra per obbligarlo a scrivere con la destra; è stato immobile per settimane, con il foglio vuoto davanti a lui, senza scrivere nulla... "Io lo so sai cosa succederà tra poco a Franci se non cambierà nulla..." mi dice al telefono... "Il rifiuto totale della scuola". Dopo le settimane di immobilità con la mano sinistra legata, Danilo ha iniziato a dare i numeri e a ribaltare mobili e banchi... Hanno cambiato scuola...
La faccenda è di fondamentale importanza per il benessere di Francesco e di tutta la nostra grande e meravigliosa e fortunata famiglia...