John Paton, CEO del Journal Register [16 milioni di lettori, 324 media tra stampa, video e web], durante il Media Xchange 2011, conclusosi ieri a Dallas, ha diffuso 10 tweet per proporre agli intervenuti, ed ovviamente non solo a loro, la sua opinione relativamente al futuro dell’informazione dei giornali.
I 10 micro messaggi esprimono una visione tanto provocatoria quanto radicale di ciò che i giornali dovrebbero fare se vogliono sopravvivere.
- Il modello dei giornali è rotto e non può essere aggiustato.
- I giornali scompariranno entro 10 anni a meno che non cambino il loro modello di business immediatamente.
- Il nuovo modello dei giornali deve diventare prima digitale e poi stampato.
- Il nuovo modello dei giornali deve ora allocare le risorse necessarie al nuovo ecosistema dell’informazione.
- Bisogna smettere di ascoltare le persone addette alla stampa ed incaricare della gestione complessiva coloro che si occupano di digitale.
- I giornali devono investire nei contenuti, nelle vendite e nella rottura [degli attuali paradigmi]. Vendete o allocate esternamente tutto il resto.
- Date fiducia alla folla [alla gente] ed in particolare ai vostri addetti più giovani, essi porteranno avanti il cambiamento e la sperimentazione necessaria.
- Vi lamentate che i dollari della carta sono centesimi sul web. Iniziate a sommare i centesimi.
- Digital first funziona. L’audience del digitale è cresciuta del 75%; entro un anno maggior audience sul web che sulla carta stampata.
- Digital first funziona. I ricavi del digitale nel primo trimestre del 2011 sono cresciuti del 70% rispetto al 2010. Una crescita reale non basata su metriche fasulle come quelle della stampa.
Sono provocazioni che arrivano non dai soliti “guru” del web, nel qual caso non avrebbero nulla di originale, ma dal Direttore Generale di un grande gruppo editoriale. Seppur riferite al contesto statunitense, non possono non indurre ad una riflessione.
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