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10/11/2015 - Perchè gli ambientalisti dicono NO alla piattaforma offshore Ombrina Mare

Creato il 10 novembre 2015 da Orizzontenergia

Greenpeace, WWFWWF
Organizzazione che promuove la tutela e la conservazione della natura attraverso la preservazione della diversità biologica a livello di geni, specie ed ecosistemi. Il WWF sostiene numerose iniziative a favore della sostenibilità ambientale, contro l'inquinamento e l'uso irrazionale dell'energia e delle risorse, coinvolgendo l'opinione pubblica e volontari di tutto il mondo.
Italia e Legambiente dicono NO alla piattaforma petrolifera offshore Ombrina Mare

Il governo dà il via libera alla piattaforma petrolifera Ombrina Mare al largo delle coste abruzzesi nonostante le due normative della Regione Abruzzo volte a vietare la realizzazione dell'opera e il volere contrario di cittadini e istituzioni: il NO degli ambientalisti.


Greenpeace

Sordo alla contrarietà di amministrazioni locali e alla volontà popolare, il Governo dice sì alle trivellazioni offhsore a pochi chilometri dalla costa abruzzese

Il governo dà il via libera alla piattaforma petrolifera Ombrina
Si è chiuso con un via libera il progetto "Ombrina Mare" – con cui si realizzerebbe a pochi chilometri dalla Costa dei Trabocchi una nuova piattaforma petrolifera, collegata a una nave-raffineria operante poco più al largo.

Un atto di sordità che testimonia la subalternità di Renzi ai petrolieri ed evidenzia che nulla sembra essere in grado di riconnettere il governo al volere di una moltitudine di cittadini e istituzioni che chiedono un futuro diverso per il Paese.

Non servono le proteste, le leggi dei governi locali, i referendum, i ricorsi.

La Conferenza dei servizi riunitasi ieri a Roma  presso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico di fatto ignora ben due normative, approvate recentemente dalla Regione Abruzzo proprio per contrastare Ombrina Mare: il divieto di attività petrolifere entro le 12 miglia dalla costa (che peraltro è coerente con una legge nazionale aggirata da un decreto del governo Monti) e l’istituzione di un parco marino regionale in quel tratto di costa.

Ignora che Ombrina Mare è il simbolo di una lotta che interessa l’Adriatico, lo Ionio, il Canale di Sicilia e la Sardegna.

Ignora che dieci Regioni hanno promosso un referendum sulle trivelle, i cui quesiti sono al vaglio della corte di Cassazione.

Ignora che tutte le Regioni italiane hanno adottato all’unanimità il cosiddetto “Manifesto di Termoli”, con cui si esprime la contrarietà dei governi locali all’accentramento delle decisioni sui temi dell’energiaenergia
Fisicamente parlando, l'energia è definita come la capacità di un corpo di compiere lavoro e le forme in cui essa può presentarsi sono molteplici a livello macroscopico o a livello atomico. L'unità di misura derivata del Sistema Internazionale è il joule (simbolo J)
e della ricerca e sfruttamento di petroliopetrolio
Combustibile di colore da bruno chiaro a nero, costituito essenzialmente da una miscela di idrocarburi. Si è formato per azioni chimiche, fisiche e microbiologiche da resti di microorganismi (alghe, plancton, batteri) che vivevano in ambiente marino addirittura prima della comparsa dei dinosauri sulla terra. I principali composti costituenti del petrolio appartengono alle classi delle paraffine, dei nafteni e degli aromatici, che sono composti organici formati da carbonio e idrogeno e le cui molecole sono disposte secondo legami di varia natura.
e gas
 in particolare.

Ignora che lo Sblocca Italia, predisposto per spalancare i nostri mari ai petrolieri, è al momento oggetto di un ricorso promosso da sette Regioni e pendente presso la Corte Costituzionale.


WWF Italia

Ombrina, via libera alle trivelle, ma la battaglia continua

L’approvazione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico della piattaforma petrolifera con annessa nave di prima raffinazioneraffinazione
Insieme di processi fisico-chimici che consentono di trasformare il petrolio in combustibili con caratteristiche appropriate agli utilizzi finali. La prima fase del procedimento di raffinazione del petrolio greggio è la separazione delle componenti di diverso peso molecolare: quelle più pesanti (che hanno un punto di ebollizione maggiore e che sono destinate alla produzione di oli lubrificanti, cere, ...) rimangono nella parte bassa della colonna di frazionamento, mentre quelle più leggere (tra cui benzina, GPL, jet fuel, ...) risalgono verso l'alto e possono essere facilmente asportate. Successivamente si procede con altri processi (crackingcracking
Processo chimico utilizzato nell'industria di trasformazione petrolifera per convertire le frazioni pesanti del petrolio in frazioni più leggere. Esso consiste nel rompere (dall'inglese crack)  le grosse molecole complesse di idrocarburi ad alta temperatura in presenza di opportuni catalizzatori.
, visbreaking, reforming, ...), con trattamenti di purificazione più o meno complessi e aggiunta di additivi.
“Ombrina Mare 2” a poche miglia dalla costa teatina in Abruzzo è per il WWF segno del totale scollamento tra il Governo nazionale e il territorio
.

Ombrina, via libera alle trivelle ma la battaglia continua
Il Governo, e in particolare il Ministero dello Sviluppo Economico, ha colpevolmente ignorato la volontà di una intera regione - dichiara Dante Caserta, Vicepresidente del WWF Italia.

Ha considerato carta straccia gli atti ufficiali della Regione Abruzzo che ha approvato due leggi tese a vietare la realizzazione dell’opera, non ha tenuto conto della volontà di Enti locali e Associazioni imprenditoriali del turismo, pesca e produzioni agroalimentari che da sempre si sono opposti a quest’opera.

Si vuole mettere a tacere la voce di migliaia e migliaia di cittadini che, attraverso le Associazioni ambientaliste e in prima persona, da anni manifestano il proprio dissenso contro un’opera deleteria per l’ambiente e la salute.

Il Ministero dello Sviluppo Economico non ha certo assicurato lo 'sviluppo economico' di chi vive in Abruzzo e sulle coste del Mare Adriatico, ma esclusivamente quello della lobby dei petrolieri: davvero un pessimo segnale a meno di tre settimane dall’avvio della COP21 di Parigi sul clima.
Nonostante questo atteggiamento di chiusura, la battaglia contro Ombrina Mare 2 non è certamente finita per il WWF: la procedura e le modalità seguite dalla Conferenza dei servizi convocata dal Ministero offrono ulteriori motivi di ricorso davanti alla giustizia italiana ed europea. Il WWF ha già impugnato il decreto di autorizzazione sulla Valutazione di Impatto AmbientaleImpatto Ambientale
L'insieme degli effetti (diretti e indiretti, nel breve o nel lungo termine, positivi o negativi, ecc..) che l'avvio di una determinata attività ha sull'ambiente naturale circostante.
e non lascerà nulla di intentato per fermare questo vero scempio ai danni del Mare Adriatico e del rispetto della volontà dei cittadini".


Legambiente

Presidio sotto il MISE per dire No alla piattaforma petrolifera Ombrina mare

“L’ostinazione del Ministero dello Sviluppo Economico nel voler a tutti i costi proseguire nell’iter autorizzativo di Ombrina è assolutamente inconcepibile, irresponsabile e conferma la deriva petrolifera del Governo Renzi”

Presidio sotto il MISE per dire No alla piattaforma petrolifera Ombrina mare
“Il comportamento del Ministero dello Sviluppo Economico è inconcepibile e irresponsabile. Ci saremmo aspettati quantomeno una sospensione dell’iter autorizzativo, se non la revoca, viste le due leggi regionali vigenti che di fatto vietano la costruzione della piattaforma a largo della costa teatina.

Ci sembra assurdo che non sia stato minimamente tenuto conto del contenuto di due norme che sono state regolarmente votate e approvate dalla giunta regionale abruzzese, sulla cui illegittimità dovrà esprimersi nel caso la corte costituzionale e non di certo i funzionari del ministero stesso.

Nonostante il parere contrario delle regioni, dei comuni, dei cittadini e delle tante associazioni ambientaliste scese in piazza a Roma contro Ombrina Mare, la piattaforma petrolifera che dovrebbe sorgere a largo della costa abruzzese, il MiSE pur non avendo rilasciato il nulla osta definitivo al progetto, di certo, non ha dimostrato nessun interesse nel volerlo fermare.”

Così commenta Giuseppe Di Marco, presidente di Legambiente Abruzzo presente alla manifestazione organizzata sotto al ministero dello Sviluppo Economico a Roma, dove si è tenuta la Conferenza dei Servizi sul progetto “Ombrina Mare”.

La piattaforma farà male all’ambiente, al territorio, alla salute dei cittadini e alle attività come il turismo e la pesca.

Legambiente continuerà a battersi con tutti i mezzi che ha a disposizione, e nel caso del rilascio dell’autorizzazione, anche facendo ricorso alla giustizia amministrativa, viste le numerose lacune sia nel progetto che nell’iter procedurale.

L’ostinazione che sta dimostrando il Ministero dello Sviluppo Economico – aggiunge Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Legambiente – è la stessa che sta avendo il Governo Renzi in materia di trivellazioni petrolifere, decidendo di non ascoltare la voce dei tanti cittadini e delle associazioni che si dicono contrarie a questa assurda scelta.

Pensare che il futuro energetico del Paese possa essere legato al petrolio e alle trivelle vuol dire riproporre un modello vecchio, insensato e inefficace.

Oggi è evidente l’urgenza di abbandonare la deriva petrolifera e investire finalmente in energie rinnovabilienergie rinnovabili
Una risorsa è detta rinnovabile se, una volta utilizzata, è in grado di rigenerarsi attraverso un processo naturale in tempistiche paragonabili con le tempistiche di utilizzo da parte dell'uomo. Sono considerate quindi risorse rinnovabili:
- il sole
- il vento
- l'acqua
- la geotermia
- le biomasse
, risparmio ed efficienza energeticaefficienza energetica
Con questi termini si intendono i miglioramenti che si possono apportare alla tecnologia per produrre gli stessi beni e servizi utilizzando meno energia, con conseguente riduzione dell' impatto ambientale e dei costi associati.
. Non sono solo le associazioni a chiederlo ma anche le stesse Regioni, visto che nei mesi scorsi da ben 10 amministrazioni hanno richiesto un referendum per l’abrogazione delle norme pro trivelle, che, a questo punto, rappresenterà ancora di più un importante strumento per un futuro energetico diverso.”


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