Per forza - perché ti ci porta la scuola, ti ci trascina il fidanzato intellettualoide o semplicemente perché piove e girare la città diventa troppo umidiccio.
O per amore - amore dell'arte, della storia, della curiosità, della voglia di imparare e stupirsi.
Io cerco sempre di andarci per amore; anche se, lo ammetto, a parte alcune rarissime e peculiari eccezioni, non hanno mai la priorità assoluta quando visito un nuovo posto. Di solito preferisco dare la priorità alla città in carne ed ossa, percorrere la sua fisionomia con gli occhi e con le gambe, scoprirne la personalità, assaggiare i suoi ingredienti e mescolare i suoi colori.
Però ammetto che anche i musei fanno parte della fisionomia di un luogo - o, per meglio dire, la rispecchiano, la teorizzano, come fanno i libri con la vita vera.
...E che cosa ci dicono di Torino i suoi musei?
Ci dicono che qui nascono cose importanti che però vanno a crescere altrove, come il cinema, o l'Italia intesa come nazione.
Ci dicono che non ha avuto una sola famiglia reale, ma addirittura due. La prima, ovviamente, sono i Savoia. La seconda sono gli Agnelli, padroni non solo dell'automobile, ma anche di una delle più gloriose squadre di calcio europee.
Ci dicono che ha partorito ed accolto molte menti brillanti ed altrettante menti controverse. Alcune delle quali brillantemente controverse.
E ci dicono molto altro...
Andiamo a scoprirli insieme...
[*] Museo di Antropologia Criminale
[via Pietro Giuria 15]
Partiamo con le menti brillanti e controverse, con un museo conseguentemente controverso, e per palati forti, ma ben curato ed interessante.
La mente controversa è quella del medico e scienziato Cesare Lombroso, che ha vissuto ed esercitato a Torino durante la seconda metà del XIX secolo, lavorando alla sua discussa teoria della fisiognomica, volta a dimostrare come gli individui che manifestano tendenza a delinquere siano accomunati da determinate caratteristiche fisiche.
Che questa teoria fosse errata fu già dimostrato fin dagli albori del '900, ma lo scopo del museo è di fatto quello di mostrare il percorso ed i passaggi che hanno portato Lombroso a formularla, nonché i suoi limiti ed i suoi assunti errati.
Quel che mi piace di questo museo è che è istruttivo ed interessante, poiché offre anche una panoramica introduttiva allo sfondo sociale, culturale e scientifico in cui lo scienziato si è mosso - e che è anche d'aiuto per comprendere meglio il suo lavoro.
Per quanto sbagliato, e pericoloso, il suo è stato un tentativo positivista di cercare delle evidenze scientifiche che potessero essere d'aiuto per prevenire e combattere la criminalità. Il suo percorso ha finito per infilarsi in un vicolo buio, però ha seminato le basi dell'antropologia criminale moderna e per lo studio delle devianze.
Attenzione che questo museo può non essere gradito da tutti gli stomaci: ospita una collezione di teschi umani e di maschere mortuarie - e, pur avendo io una certa vena noir, ammetto che, durante la mia prima visita, avvenuta in solitaria in una grigia mattinata invernale, un filo di inquietudine l'ho sentita. Per cui se ritenete di essere particolarmente sensibili per questo genere di cose, forse non è una visita consigliabile.
Ma, in caso contrario, non ve lo dovete perdere.
La mia sezione preferita è quella dedicata alla connessione fra genio & psicosi - una linea di confine spesso estremamente labile, tanto che, a seconda delle epoche e delle culture, ci sono stati geni considerati pazzi e viceversa.
Il museo ospita una serie di manufatti realizzati con materiale di fortuna da persone recluse in manicomio: ci sono uccellini fatti con l'origami, plastici riproducenti le celle di detenzione e persino la riproduzione in cartone degli ingranaggi di un orologio a pendolo. La psichiatria in quegli anni aveva dei metodi decisamente assertivi nei confronti dei problemi mentali, e queste persone, più che curate, venivano isolate ed annullate, affinché il mondo potesse dimenticarle - e queste creazioni sono una testimonianza toccante e disperata del loro voler essere ancora considerati umani.
Curioso. Anch'io tengo un uccellino di origami sul mio comodino...
L'ingresso a questo museo può essere acquistata con un biglietto cumulativo che comprende anche l'accesso al Museo della Frutta e al Museo di Anatomia Umana, che si trovano nello stesso edificio.
Sono due musei piccoli e piuttosto particolari, che forse possono essere apprezzati appieno solo da chi abbia una competenza ed un interesse specifico in questi settori. Ma in ogni caso - perché non dare un'occhiata comunque?
[*] Museo Regionale di Scienze Naturali
[via Giolitti 36]
Devo dire la verità, non ho mai visitato questo museo. O meglio, non ho mai pagato il biglietto come visitatrice, ma ci sono entrata parecchie volte, e conosco anche piuttosto bene i reperti che lo popolano.
Devo anche ammettere che è stato in effetti uno dei progetti più tosti a cui ho lavorato; eppure in qualche modo ci sono fortemente legata - e non potevo non inserirlo in elenco.
La mia migliore amica ha sempre detto che è il suo museo preferito (questo prima che diventasse un mio incubo lavorativo, in effetti); e devo riconoscere che ha un suo fascino bizzarramente nerd.
Non me ne vogliano Botanica, Paleontologia e Mineralogia, ma Zoologia è la mia sezione preferita, con la sua Arca di Noè che contiene le tassidermie di alcuni animali oggi estinti.
Sono inoltre sempre attive almeno un paio di mostre temporanee, sempre varie ed interessanti.
[Ps. mentre scrivo il museo è temporaneamente chiuso per lavori di restauro ed ha traslocato con un'esibizione permanente in Corso Verona 15/C. Vi rimando al loro sito per ulteriori informazioni]
[*] Museo del Cinema
[via Montebello 20]
Di questo museo abbiamo già parlato, ma è uno dei simboli della città - e non solo perché è situato all'interno dell'edificio torinese per eccellenza, la Mole Antonelliana, ma perché è probabilmente il museo più celebre e particolare della città.
E di sicuro la Mole è parte integrante del suo fascino - anche perché, col biglietto, si può anche acquistare una corsa sul suo ascensore panoramico che vi porta fino in punta, per abbracciare tutta Torino dall'alto.
Il cinema italiano è nato proprio a Torino, e quindi si comincia ad esplorarlo dai suoi albori, con installazioni interattive, e con scenografie capaci di evocare tutta la magia, i colori e le atmosfere del cinema - che è fatto di storie, di miti e di sogni, proprio come questo museo.
Prima di terminare la visita, fate un salto nel bookshop: vendono anche DVD, ça va sans dire, e spesso si riescono anche a trovare pezzi rari.
[*] Museo Egizio
[via Accademia delle Scienze 6]
Assieme a quello del Cinema, ecco l'altra prima donna del panorama museale torinese. Stabilire quale dei due sia il più interessante o il più ricco sarebbe come stabilire se sia più prestigiosa l'università di Oxford o quella di Cambridge: questione di punti di vista, più che di dati oggettivi.
Non è solo un punto di vista, invece, il fatto che questo sia il più importante museo egizio del mondo dopo quello del Cairo, per numerosità e grado di prestigio dei reperti esposti.
Fino alla prima metà del XX secolo, infatti, la legge permetteva agli archeologi di potersi portare a casa i reperti che rinvenivano durante i loro scavi - mentre adesso qualunque scoperta deve essere lasciata sul suolo egiziano.
Torino con l'Egitto ha una sorta di connessione sotterranea, che non si basa cioé su reali eventi storici, ma solo su leggende - che narrano di un principe egizio avventuratosi fin quassù, ai piedi delle Alpi, e che ha avuto un ruolo fondamentale nella fondazione del nucleo che poi crebbe fino a diventare la città odierna.
[*] Museo delle Arti Orientali
[via San Domenico 9]
Un museo per sognare ad occhi aperti l'Oriente ed immergersi nel fascino di culture lontane.
Le collezioni sono suddivise per paese ed indossano un allestimento che le rende ancora più affascinanti.
Adoro questo personaggino: si chiama Kongo Rikishi ed è un guardiano del Buddha
Un difettuccio?Personalmente avrei gradito più informazioni e didascalie qui e là, ma lo staff è molto gentile e preparato, ed in grado di soddisfare qualsiasi curiosità.
[*] J-Museum
Ammetto che ormai il calcio non lo seguo più da qualche anno, ma durante l'adolescenza ero una tifosa più che sfegatata e il mio cuore era striato in bianco & nero, totalmente devoto alla Signora del calcio italiano, ovvero Madama Juventus.
Molte cose sono cambiate per la squadra e per la società, dai tempi in cui sapevo a memoria la loro formazione ed i loro risultati - ad esempio hanno costruito uno stadio nuovo e più piccolo di cui sono proprietari, mossa decisamente efficace e brillante.
Ed ancora più efficace e brillante è stato costruire un museo vicino allo stadio.
La Juve è una delle squadre italiane, fra quelle ancora in attività, con più storia alle spalle - non solo in termini di anni, ma in termini di successi e popolarità. Anche per chi non è un tifoso della squadra, ma ama il calcio in generale, questo museo offre qualcosa che vale la pena di vedere.
La visita include anche un tour dello stadio, che permette di visitare anche quelle zone che solitamente sono chiuse al pubblico, spogliatoi ed area relax comprese.
[purtroppo senza giocatori in mutande]
[*] Museo del Risorgimento
[via Accademia delle Scienze 5]
Il Risorgimento è un periodo storico che ho sempre amato.
Un periodo in cui gli Italiani non avevano bisogno dei Mondiali di Calcio per sentirsi patriottici.
Entrare in questo museo è come entrare in un libro di storia - non ci si limita solo a leggere i fatti, sembra quasi di viverli.
Non potrebbe avere location migliore, dal momento che Palazzo Carignano è stato la sede del primo, provvisorio parlamento del Regno d'Italia.
[*] Museo dell'Auto
[corso Unità d'Italia 40]
Confesso di aver visitato questo museo una sola volta, quando avevo 7 anni o giù di lì, per cui i miei ricordi sono piuttosto sfocati.
Ma non potevo non inserirlo nell'elenco: Torino E' la città dell'auto per eccellenza, e, tanto per rimanere coerenti con la mia teoria che i musei rispecchino l'anima di un luogo, non poteva non avere questo museo.
E infatti il museo non mostra solo la storia e l'evoluzione dell'auto intesa come prodigio della tecnologia, ma offre anche una panoramica delle tematiche sociali e psicologiche ad essa connesse: come sia diventata uno status symbol, come non sia solo un mezzo di trasporto ma anche un mezzo di libertà ed indipendenza, e come sia uno specchio di cultura e società.
[*] Museo di Arte Antica
[Piazza Castello]
Meriterebbe una visita solo per avere l'opportunità di visitare Palazzo Madama dall'interno.
Ma anche la sua collezione ha il suo perché.
E' un ricco e fascinoso pout-pourri di arti figurative miste (disegni, dipinti, ceramiche, sculture) che parte dal Medioevo ed arriva fino al XX secolo, ed ospita capolavori di una certa rilevanza come il Ritratto di un Uomo di Antonello da Messina.
L'ultimo piano ospita una caffetteria che è un altro motivo per cui vale la pena spendere i soldi del biglietto - per la sua atmosfera regale e per la vista panoramica mozzafiato sul cuore di Torino.
[*] Museo Archeologico
[via XX Settembre 88]
Ospita tutti i reperti archeologici che sono stati rinvenuti in Piiemonte, suddivisi per epoca.
Anche in questo caso la location regala un forte valore aggiunto, poiché il museo è situato all'interno del Palazzo Reale, appena dietro Piazza Castello col suo Duomo e di fronte ai suggestivi resti romani delle Porte Palatine.
Ed in più ha anche un custode molto soffice ed amichevole ;)