Magazine Viaggi

#10buonimotivi per visitare Nizza [Parte 2]

Creato il 16 novembre 2014 da Blackcat80

[Piccola riflessione fra me & me: questo è il secondo post, dopo quello di Boston, che "spezzo" in due. E' un esperimento, e anche se c'è chi mi dice che è un metodo valido, sono piuttosto dubbiosa in merito: il fatto è che io non sono una grande fan delle cose "a puntate" - ad esempio sono proprio poche le serie TV che mi sono autoconvinta a seguire, appunto perché interrompere le storie a metà mi fa sentire in sospeso, mi sembra quasi, in determinati casi, una specie di tortura.
E poi preferisco di gran lunga i romanzi di mille pagine alle raccolte di racconti brevi. A pari qualità, ovviamente.
Però mi rendo conto che, magari, chi mi legge, non sempre può aver tempo/modo/ispirazione/voglia di leggere post esageratamente lunghi. Per cui mi sto auto-imponendo strategie di sintesi.
Anche se poi non sempre ci riesco.
Ma forse è la mia solita cattiva abitudine di perdermi nel loop dei miei stessi pensieri. A volte è meglio non pensare troppo - non quando il pensiero diventa a circolo chiuso. A volte è sufficiente agire.
E cercare di trasmettere scrivendo quel che ho visto e che ho provato. Indipendentemente dalla quantità - in eccesso o in difetto...]
...e quindi spero che chi ha avuto voglia di leggere la prima parte dei #10buonimotivi per visitare Nizza, sia anche curioso di leggere la seconda!!

[5] Il Mercato di Cours Saleya
Io sinceramente alla parola "mercato" non associo particolare entusiasmo.
Quando ero piccola per me il mercato significava calca, confusione, gente che urlava, mia mamma che comprava quintali di frutta e di verdura che non mi piaceva (ovvero pressoché tutta, all'epoca) e borse pesantissime da trasportare fino alla macchina parcheggiata chissà dove.
Ora che sono grande, la spesa al mercato non la faccio pressoché mai.
Però, viaggiando, ho conosciuto città che mi hanno fatto amare i loro mercati.
Nizza - Mercato di Cours Saleya - Black Cat Souvenirs
Non sono mercati disordinati e caotici come quelli dei miei ricordi d'infanzia: sono mercati in cui la frutta e la verdura sono delle opere d'arte, disposte in esposizione sui banchetti con un'armonia di forme e cromatismi degni di una vetrinista di una boutique.
Sono mercati in cui un'azione così semplice e quotidiana come andare a fare la spesa diventa una rappresentazione d'arte: venditori ed acquirenti sono attori, le merci sono sculture, le bancarelle variopinte si trasformano in un quadro impressionista.
I sensi fanno festa fra colori e profumi.
Nizza - Mercato di Cours Saleya - Black Cat Souvenirs
ça va sans dire, anche Nizza ne ha uno: è quello di Cours Saleya, ultimo avamposto della Città Vecchia, che si affaccia, con le sue bancarelle, sull'eleganza e sul blu infinito della Promenade des Anglais.
[6] Le Fontane Danzanti
Si trovano di fianco a Piazza Massena, di cui abbiamo parlato nel post precedente, e fungono da porta d'ingresso al parco cittadino del Paillon, di cui parleremo fra poco.
Perché si chiamano così?
Le Fontane Danzanti si chiamano così perché... beh, perché ballano.
Nizza - Fontane Danzanti - Black Cat Souvenirs
E quando queste fontane danzano, c'è sempre la musica.
Le note si levano verso il cielo e lo stesso fanno i loro zampilli, con ritmo ed armonia.
Sono un incanto da vedere, e viene voglia di andare a ballare assieme a loro.
Lo si può fare: ci si bagnerà un pochino, ma se la giornata è calda diventa una danza divertente e piacevole.
Nizza - Fontane Danzanti - Black Cat Souvenirs
Quando gli spruzzi ballerini si riposano, covando sotto la pavimentazione, tutti i palazzi barocchi dei boulevards che li affiancano si specchiano nella superficie lucida e bagnata.
Nizza - Fontane Danzanti - Black Cat Souvenirs
Attendono con trepidazione e curiosità che le danze ricomincino...
[7] Il dialetto nizzardo
Dicevamo? Nizza ha delle innegabili radici italiane, ma è ormai un'emigrata di seconda (o di terza generazione) - e quando prova a parlare la lingua dei suoi avi, la mastica dignitosamente, perché in famiglia si è voluto tener viva la tradizione... ma si sente chiaramente che non è madrelingua.
La maggior parte delle targhe e delle iscrizioni nella Città Vecchia sono in Nizzardo - che, secondo alcuni, ha addirittura la dignità di lingua, non di dialetto.
Subito non ci ho fatto caso, poi pian piano ha cominciato a cadermi l'occhio, finché non mi sono girata di colpo a leggere meglio: mi suonava strano, non è francese questo!
Mi ha fatto sorridere perché suona tremendamente simile al piemontese:
"Chau", "La s-mana que ven", "Nissa"...

Nizza - Black Cat Souvenirs

Giulio Einaudi, un torinese famoso anche a Nizza

E mi ha ricordato che, in fin dei conti sono solo passati poco più di 200 anni da quando Torino e Nizza appartenevano allo stesso Stato. E i tanti nomi italiani sulle insegne dei negozi, delle piazze, delle vie, sui campanelli dimostrano come il cromosoma sabaudo di Nizza per ora si manifesti ancora.
Metto il Nizzardo fra i #10buonimotivi perché ho trovato divertente vagare per Nizza con il naso all'insù per decifrare vecchie targhe ed insegne: era come scoprire per la prima volta qualcosa di famigliare, come incontrare dopo tanti anni un parente lontano...
[8] Il Cimitero Monumentale
Niente foto, ahimé.
Questa è una somiglianza con Torino di cui avrei fatto volentieri a meno - il fatto che non si possano scattare foto nel Cimitero Monumentale.
Quindi dovrete fidarvi della mia parola, se vi dico che merita farci un giro, qualora siate anche voi appassionati di questo genere molto alternativo di arte.
Si trova sulla cima della Collina del Castello, è piccolo ma pieno di opere pregevoli.
Vi è sepolta la mamma di Garibaldi, ma soprattutto un paio di miei (forse) nobili parenti: il cognome è lo stesso di mia mamma, ma nessuna storia famigliare giunta alle mie orecchie ha mai tracciato parentele con dei Conti di Vignol.
Anche Google tace in merito alla loro esistenza, quindi non sono riuscita a trovare nessun elemento in più per ipotizzare una eventuale parentela.
E, ovviamente, sono stata pedestremente ligia alle regole del Cimitero, pertanto sono priva di evidenze fotografiche che possano provare le mie parole (ed il mio probabile sangue blu).
Pazienza.
Mi accontento di farne nuovo e succulento materiale per i miei voli di fantasia.
[9] La Cascata
Ohibò, a Nizza c'è una cascata?
Sì, e naturalmente si trova anch'essa sulla Collina del Castello. Un piccolo regno a parte, questa Collina, ricca di interessanti sorprese.
Nizza - Black Cat Souvenirs

Si tratta ovviamente di una piccola cascata artificiale costruita sul finire dell'800, però ha un suo fascino da giungla che mi è piaciuto.
Si precipita giù da un arco di rocce porose, in mezzo ad una vegetazione fitta, che, anche se più mediterranea che tropicale, ti fa scordare per un attimo di trovarti in Francia.
E allora ti diverti a passarci di fianco inzuppandoti con i suoi spruzzi (sì, ormai lo avrete capito: anche se era fine ottobre, il giorno in cui sono stata a Nizza faceva caldissimo!).
Nizza - Black Cat Souvenirs

Poi, ad un certo punto, la vegetazione lascia spazio ad una vista panoramica: vedi il mare, vedi le casette gialle ed arancio della Città Vecchia - e allora sì, ti ricordi che sei a Nizza.
Ma sei sempre più contenta di esserci...
[10] La Promenade du Paillon
Questo parco urbano è una riqualificazione recente - ed un pochino si nota, perché ha l'aria ancora un po' implume, sembra un po' la pelle che ricresce sulle cicatrici.
La cicatrice che ricopre è un fiume, che si chiama appunto Paillon e che scorreva per un abbondante chilometro fra Avenue Faure e Boulevard Jean Jaures.
Nizza - Black Cat Souvenirs

Oggi si è trasformato in una striscia verde, punteggiata di piantine mediterranee che sembrano ciuffetti pelosi, navi pirata e serprenti preistorici di legno nel cui ventre i bambini amano arrampicarsi, e nebulizzatori di vapore acqueo che sono un divertente sollievo nelle giornate di afa.
Nizza - Black Cat Souvenirs

Qualcuno (ammettiamolo, la Francia è anche grandeur) l'ha un po' azzardatamente paragonato a Central Park: no, non è Central Park; ma del resto nemmeno Nizza è New York.
Nizza è Nizza, e penso che possa essere comunque giustamente fiera del Paillon: è una piccola oasi di pace nel centro cittadino, è un'opera di verde urbano che molte città (italiane, soprattutto) dovrebbero prendere ad esempio, anche per quanto riguarda la pulizia impeccabile e la sicurezza, sempre vigile.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :