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10K Monza: la delusione.

Creato il 22 maggio 2011 da Fathersnake
A caldo, la delusione era così forte che neppure avrei voluto dedicare un post alla gara di ieri. Poi ci ho ripensato; un po’ per dovere di cronaca, ed un po’ perché è troppo facile scrivere post solo quando le cose vanno bene, anche se comunque non si ha una spiegazione del perché vanno male. Ecco, appunto: non ho alcun argomento valido per motivare un passo medio di 4.31 in una gara piatta. Eppure godo di una condizione fisica ottimale; con un ultimo allenamento, neppure pesante, eseguito due giorni prima. Da subito mi rendo conto che non sarà una gara velocissima, sia per la gran mole di partecipanti, un migliaio circa, sia per la caratteristica del tracciato, molto nervoso: curve secche a gomito, strettoie, tratti al buio ed altri in pavè, una lieve pendenza, l'attraversamento di una passerella. Niente che non mi aspettassi, comunque. Si corre alle 21:30, dopo un veloce intervento di Francesco Panetta, ex ragazzo di Calabria ora residente in loco. Temperatura ideale. Due giri da 5 km ognuno. Sono partito senza gps, non per scelta ma perché trovato inaspettatamente scarico. Il primo primo giro inizia con l'immediata preoccupazione di stare bene attento a non inciampare in piedi altrui, vista la calca, e finisce nel segno della stanchezza. Psicologica, più che fisica. A sensazione, mi pare di stare correndo bene. Col senno del poi, sapere di essere lento mi avrebbe forse dato uno stimolo per cercare di accelerare, ma a me pareva di veleggiare su ritmi accettabili. Il tracciato si fa strada, transennato, tra la gente ai tavolini fuori dai locali, tra torme di bambini vocianti, tra passanti. In nessun altra gara cui ho partecipato l'interazione tra atleti e spettatori, interessati e non, è così marcata. Dieci km tutti d'un fiato che mi  sembrano in realtà cinque, forse per la quantità di stimoli visivi e acustici che distraevano. Immediatamente dopo un punto di ristoro (due in totale, animati da vivaci ragazzi in t-shirt bianca con il logo della manifestazione) un getto d'acqua vaporizzato donava per qualche istante una gradevole sensazione di frescura. Distante ancora circa 800mt dal traguardo finale sento la roboante voce dello speaker elogiare i 4:18 al minuto di qualcuno che transitava sotto lo striscione in quel momento. A quel punto si frantuma l'illusoria sensazione di velocità vissuta fino ad allora: mi rendo conto che da un pezzo ho il fiato troppo corto, le gambe pesanti e dalle retrovie stanno rinvenendo in parecchi. L'impietoso chilometraggio recita un tempo finale di 0:45:12. ad un passo di 4'31".Cosa ancora peggiore, non mi sono per nulla divertito. Un saluto!

10K Monza: la delusione.

Una palpabile insoddisfazione.


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