Aveva festeggiato 69 anni appena venerdì scorso, l'8 gennaio, David Bowie, nome d'arte di David Robert Jones, autentica leggenda del rock mondiale, ma anche attore di successo al cinema: un compleanno celebrato con la pubblicazione di un nuovo album, Blackstar, che purtroppo si è rivelato l'ultimo di una lunghissima e straordinaria carriera. David Bowie si è spento ieri a causa di un cancro, al termine di una lunga malattia tenuta segreta al pubblico; quel pubblico da cui il "Duca Bianco" si è congedato con un disco da cui trapela anche una sua riflessione sulla caducità dell'esistenza.

Nato a Londra nel 1947, David Bowie era esploso sulla scena del glam rock all'inizio degli Anni '70 grazie a una serie di album fondamentali nella storia della musica rock: Hunky Dory (1971), The rise and fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars (1972), Aladdin Sane (1973), Station to station (1976), Low (1977) e Heroes (1977), capolavori di una carriera fortunatissima che, dal punto di vista commerciale, aveva raggiunto il suo apice nel 1983 con l'album Let's dance. Ma a partire dal 1976, con il film di fantascienza L'uomo che cadde sulla Terra di Nicolas Roeg, Bowie aveva intrapreso anche la professione di attore.

Della filmografia di David Bowie, estremamente varia e sorprendente, fanno parte film come Furyo (1983), capolavoro antimilitarista di Nagisa Oshima, di cui era stato co-protagonista, e ruoli secondari in pellicole molto apprezzate come L'ultima tentazione di Cristo di Martin Scorsese (1988) e The prestige di Christopher Nolan (2006). Icona trasformista e dotata di un carisma pressoché unico, David Bowie è stata una delle figure più rappresentative nella cultura popolare dei nostri tempi.