LE BAGATELLE DI MISTER MACBETH
Da Shakespeare a Céline
TEATRO PAISIELLO – Lecce
11 e 12 Luglio 2012 – ore 21.00
Regia: Aldo Augieri
Aiuto regia: Davide Morgagni
Con: Aldo Augieri, Mariela Cafazzo, Andrea Cariglia, Toto’ Del Popolo, Davide Morgagni, Maria Chiara Provenzano, Manuela Tondo
Scenografia: Daniele Sciolti e Antonio Cazzato
Costumista: Fiamma Benvignati
Luci: Musiclub
Rumoristica: Andrea Cariglia
Tecnico del suono: Emanuele Augieri
Trucco: Bianca Sitzia
Per la prima volta la compagnia Asfalto Teatro si confronta con Shakespeare, dopo aver attraversato con la sua ricerca decennale diverse messe in scena di testi narrativi (come, ad esempio, opere di Lewis Carrol, Pierre Klossowski, Franz Kafka, Jack Kerouac). Un’evoluzione, dunque, dal testo letterario che diviene teatro, al testo teatrale che si trasforma in nuova scrittura del mito crudele.
Il lavoro drammaturgico parte dal presupposto di voler inscenare l’incontro tra l’opera originale di Shakespeare e altre scritture letterarie, in particolar modo quella di Louis-Ferdinand Céline, in accordo con la linea di ricerca che ha sempre contraddistinto le precedenti produzioni di Asfalto Teatro: ovvero la ri-scrittura teatrale realizzata grazie alla commistione di ritmi provenienti da testi differenti.
Affrontare il teatro classico significa capire ciò che non si vuole subire sulla scena, ossia essere soggetti ad aspetti che la scrittura impone. Ciò significa dare ai testi delle sfaccettature, fare in modo che i personaggi abbiano più sfumature. Macbeth, ad esempio, non è solo un eroe di guerra, ma anche un invalido mentale e fisico, in casa lo attende una moglie-strega che si triplica sostituendosi alle tre streghe dell’opera shakespeariana, dando spazio ad una figura tridimensionale dell’attore. Si entra così nel Varietà massacrando la sacralità del canone.
L’apporto dell’opera di Céline è dovuto alla particolare scansione ritmica dei suoi testi che ben si adattano all’innesto con Shakespeare, spesse volte citato dallo stesso autore francese. La fusione dei loro due linguaggi crea, così, un terzo linguaggio scenico che dà corpo alla rilettura del personaggio Macbeth e che si presta come appiglio per sciogliere il nodo classico, offrendo un ritmo più jazzistico alla scansione dei dialoghi.
Questa prima fase di ri-scrittura testuale crea una partitura musicale che si accorda ad una seconda fase, quella della scrittura vocale: il linguaggio adoperato è infatti coadiuvato dall’utilizzo della strumentazione fonica che serve a creare un gioco di intensità tra l’intimità dell’intenzione attoriale e l’intimità dell’ascolto da parte del pubblico.
Lo spettacolo è sintetizzato in tre atti (rispetto ai cinque dell’originale shakespeariano), intervallati da prologhi.
Ognuno dei tre atti è caratterizzato da una sua scenografia propria, che, assieme alle altre, crea un trittico visivo accordato alle variazioni del disegno luci, le quali partendo dall’oscurità del primo atto si schiariscono fino all’ottenimento di un atmosfera lattiginosa nel terzo atto.
Il primo luogo che compare allo sguardo degli spettatori è quello del “complotto” e prevede in scena la presenza di un doppio-trono, simulacro del doppio-giochismo della coppia dei protagonisti, Macbeth e Lady Macbeth.
Il secondo luogo scenico è quello del “rimorso mancato”, e vede al centro del palco un letto, spazio dell’intimità del complotto, con ai lati due porte.
Il terzo luogo è quello della “rappresentanza”: in scena è imbandita la tavola per un banchetto che ospita il passaggio di spiriti; qui il cibo è raffigurazione sia della masticazione dei testi che degli eventi, presi a morsi dai personaggi.
Altro aspetto rilevante della drammaturgia, che da sempre ha distinto le produzioni di Asfalto Teatro, è il lavoro di ricerca sul trucco di scena e sui costumi che, in quest’occasione, si rifanno all’immaginario della Belle Époque e ai “Disegni” di Ejzenštejn sul Macbeth.
§
INFO
cell. 338.24.33.222 – 329.97.41.727
[email protected]
Prevendite presso:
Museo del Teatro Romano, via degli Ammirati, tel. 0832/279196 (dal lun. al sab., dalle 9.30 alle 13.30)
Shulùq, via Palmieri 37/A, tel. 0832/242284 (tutti i giorni dalle 10.00 alle 13.30 e dalle 17.00 alle 22.00)
Costi biglietti:
Intero 12 €
Ridotto studenti 8 €
Loggione 8 €
(Si informano gli spettatori che il teatro è dotato di impianto di climatizzazione/aria condizionata)