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11 febbraio: la rivoluzione islamica in Iran muta la monarchia in repubblica dei filosofi

Creato il 11 febbraio 2015 da Alessiamocci

La rivoluzione iraniana dell’11 febbraio 1979 pose fine a una monarchia vecchia 2500 anni. L’Iran è un paese, purtroppo molto incompreso. Ha una storia recente incredibile e unica, per la rapidità e la profondità dei cambiamenti che ha passato.

Dal 1979 è una Repubblica Islamica e nel mondo ce ne sono solo quattro. Quella iraniana è l’unica governata dagli sciiti. Prima di quella data l’Iran era una monarchia con a capo lo Sciàh ed era il più grande alleato degli Stati Uniti in Medioriente. La rivoluzione ha cambiato tutto e da allora l’Iran è un paese molto cambiato rispetto a prima, finito al centro delle attenzioni di politica estera di tutto il mondo.

Negli anni trenta l’Iran è uno dei paesi più avanzati del medio oriente assieme ad Egitto e Siria. A capo dello stato c’è uno Shah, cioè un imperatore Reza Pahlavi e l’Iran è a tutti gli effetti una monarchia. Sotto il regno dello Shah vengono costruite industrie, scuole, università. L’Iran, paese ricco di petrolio fa gola a molte nazioni, per questo nel 1942 gli Stati Uniti e la Gran Bretagna costringono lo Shah ad abdicare, e lo sostituiscono con uno dei suoi figli Muhammad.

Ma nemmeno il nuovo Shah permette alle potenze straniere di mettere mano sulle ricchezze del paese specialmente le risorse petrolifere nazionali. Tenta invece una fallimentare riforma agraria e investe in armamenti per la costruzione di un potente e modernissimo esercito, nel tentativo di fare dell’Iran la principale potenza del Medio Oriente.

Così facendo riduce alla fame la popolazione, scoppiano proteste (appoggiate dall’occidente) nel timore che lo shah finisca per dare il petrolio al nemico sovietico. Il regime le reprime con estrema durezza. Il leader dei contestatori è un Hayatollah, ossia un capo religioso islamico sciita, il suo nome è Khomeini.

Nel 1963 Khomeini organizza una “congiura” per uccidere lo Shah ma il piano fallisce e Khomeini viene esiliato in Francia. Ma continua a fomentare il popolo iraniano, già in ira per lo scontento, inviando in patria messaggi registrati su nastro. Dopo l’attentato lo Shah comincia a perseguitare i seguaci dell’Hyatuallah, il suo regime si fa ancora più dispotico.

Migliaia di persone vengono imprigionate torturate o uccise anche solo per avere espresso il proprio mal contento. Ma la protesta non si ferma i capi religiosi incitano le masse contro le ingiustizie dello Shah, l’8 settembre del 1978 la situazione precipita come non mai, nella capitale Teheran, l’esercito spara su una folla di manifestanti, è un massacro a tutti gli effetti. In seguito all’episodio l’intera popolazione iraniana insorge. Il 16 gennaio 1979 lo Shah Mohammad Pahlavi è costretto a scappare in Egitto. Dopo un esilio durato ben 16 anni l’Hayatullah Khomeini rientra in Iran accolto come un eroe. Nasce così la repubblica islamica dell’Iran, governata dai religiosi di fede sciita.

Come sempre gli Stati uniti hanno fatto male i calcoli, hanno appoggiato la rivoluzione iraniana per scacciare lo shàh e mettere mano sul petrolio, ma si sono ritrovati un nemico ancora più tosto e anti-imperialista.

Interessante resta l’aspetto sociale di questa Rivoluzione. Il socialismo islamico applicato in Iran prevede una dura lotta all’Usura, uno Stato Sociale che salvaguarda le popolazioni più povere (che difatti da oltre vent’anni offrono alla rivoluzione un consenso straordinario), un livello culturale alto. Si chiama autodeterminazione dei popoli.

La prima guida suprema, Khomeini è stato un grandissimo pensatore, filosofo, intellettuale nonché guida spiritale di tipo religioso. Oggi l’Iran può essere considerata in tutti i sensi una teocrazia ma è una teocrazia che si fonda sul consenso, spesso veramente alto, mobilitato dalle folle. Nell’immaginario comune l’Iran è una dittatura che si basa sull’oppressione. Ma questa è una visione che abbiamo perché contorta a causa dei media internazionali, ben finanziati e controllati.

Nonostante tutto quello che si crede e si sente, l’Iran rimane uno dei paesi più multi religiosi del mondo con oltre alla maggioranza sciita: 300.000 bahai 350.000 cristiani 25.000 ebrei più zoroastriani, mandei, yarsan e varie minoranze religiose. Una nazione orgogliosamente anti-imperialista e antisionista.

L’Iran o anche Persia ha una cultura antichissima, gli iraniani sono i discendenti dell’impero persiano. I persiani sono un popolo con una grande civiltà e cultura, l’impero persiano è stato uno dei più grandi imperi nella storia dell’umanità.

L’immagine che l’occidente da oggi dell’Iran è una immagine distorta, l’Iran è un paese ricco e sviluppato. La civiltà iraniana è stata essenziale per la scienza, la medicina, la filosofia e la poesia. Il nome IRAN significa “paese degli ariani” gli iraniani sono spesso simili agli europei come tratti somatici e colore della pelle.

L’Iran è un paese forte e libero. Purtroppo però il regime sionista, che lo vede come una minaccia, ha deciso di aizzare contro l’Iran gli stati ad esso più servili: gli USA e alcuni stati europei. Su questo paese sono state create innumerevoli menzogne, da quelle sul fanatismo religioso, al terrorismo ed al nucleare bellico. Probabilmente tutto ciò rende l’Iran vittima di un complotto. I pensieri e gli obiettivi della Rivoluzione hanno prodotto dei mutamenti che hanno influenzato le relazioni internazionali anche in modo indiretto.

Chi ha avuto a che fare con iraniani ha conosciuto la loro lealtà, coerenza e soprattutto il loro coraggio. Purtroppo molte persone, che non sono nemmeno mai state in Iran, sono vittime di pregiudizi negativi su quel meraviglioso Paese e sulla gestione di esso.

L’Iran oggi è l’unico Paese in grado di tenere testa all’egemonia criminale di Usa e Israele; forse questo è il motivo reale del perché di tutte queste pressioni, sanzioni e attacchi contro Teheran. È un paese che ha elezioni libere e regolari. Per esempio sotto Ahmedinajad il paese aveva una sferzata più laica pur nel massimo rispetto della religione. È un paese sì conservatore ma ripeto per scelta e consenso. Sono persone estremamente lontane dall’ipocrisia e vivono la religione in modo diverso e più sincero. Sono molto conservatori anche per quanto riguarda la loro cultura millenaria, ma questo è solo un loro diritto e chi non rispetta questo, chi non rispetta la cultura altrui non ha cultura.

Oggi alla guida della repubblica islamica iraniana, vi è Rohani un leader politico e religioso molto occidentale più malleabile rispetto al precedente Ahmadinajad ma egualmente valido.

 

Written by Amani Salama

 

 


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