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La causa è una profezia. L'autore è Raffaele Bendandi che ha predetto un catastrofico terremoto a Roma per l'11 maggio 2011. C'è da crederci? Basterà aspettare e tutto sarà verificato... ma per i romani non è così semplice. La capitale dunque sarà sconvolta per una volta non per un ingorgo megagalattico o per un grande evento ma per la paura della fine. Ma chi era questo prodigio della chiaroveggenza? Raffaele Bendandi è stato un astronomo e un sismologo autodidatta morto oramai nel 1979 che aveva predetto il terremoto del 13 gennaio 1915 ore 7.48 ad Avezzano, in Abruzzo, e poi quello del 6 maggio 1976 ore 21.06 che toccò il Friuli. La sua fama aumentò quando venne intervistato dal Corriere della sera a proposito di queste sue previsioni che avevano dell'incredibile. Fortuna o davvero capacità straordinarie? Lui risponde ai suoi critici quando teorizza che "l’origine dei terremoti è prettamente cosmica. Secondo dati da me raccolti e controllati il sisma avviene quando nel giro mensile di una rivoluzione lunare l’azione del nostro satellite va a sommarsi a quella degli altri pianeti”. Una spiegazione molto semplice per dire che i terremoti sono prevedibili. Da allora poi tanto silenzio su questo scienziato fino al 2009 quando Paolo Lagorio, presidente dell'Associazione " La Bendandiana" che custodisce i documenti di Bendandi, rivela la fatidica previsione. Si accendono le luci su questa notizia che diventa per un certo periodo di traino per diverse trasmissioni televisive. Poi il nulla. Il resto è storia recente di timore da una parte per una catastrofe che in realtà nessun scienziato pensa possa accadere; mentre dall'altra c'è la reazione della Roma ironica e giocosa che sta costruendo una nottata di festa in attesa della presunta catastrofe. Non è la prima volta intanto che si segnalano notizie così allarmistiche. Vi ricordate per esempio il "millenium bang", o la fine del mondo dell'anno 1000? Allora come oggi si è giocato sulla paura degli uomini che quando si tratta di catastrofi naturali vanno subito in crisi. Compare in tutta la sua efficacia l'opposizione tra l'uomo e una natura incotrollabile. Non ci rimane che aspettare e verificare... speriamo che anche questa volta si tratti di paure infondate. Appuntamento a domani.
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