11 motivi per odiare i viaggi

Creato il 11 agosto 2013 da Lundici @lundici_it

Ma chi te lo fa fare di portarti quello zaino?

“Dove andate voi quest’anno? Ah, noi quest’anno mare”. 11 motivi per odiare i viaggi, le ferie, le vacanze

Non mentite a voi stessi, ai vostri familiari e a chi vi circonda: in viaggio, in vacanza, in gita e “via per il week-end” ci si va per essere socialmente accettabili,non perché ci si diverta. I viaggi sono soprattutto uno status symbol: viaggiare is the new “mi son fatto il macchinone”.

Non è mai così bello come te l’eri immaginato

Non fosse per questo motivo, qualsiasi essere umano di media intelligenza sceglierebbe di stare a casa propria, in panciolle, non farebbe trekking sull’Himalaya con uno zaino di 20 kg sulle spalle, non passerebbe quattro ore in autostrada per andare a buttarsi su una spiaggia costosa che dà su un mare schifoso, non subirebbe sei ore di aereo soffrendo per il jet-lag e il mal di gola da aria condizionata per camminare su e giù stoltamente lungo le strade grattacielate di una città in cui nessuno ti capisce quando parli e un caffè decente non te lo trovano neanche Briscoe e Logan, i detective di Law&Order,  per poi vedere musei stracolmi di quadri sgocciolati.

Vi sembra sensato lavorare come un mulo tutto l’anno per poi passare due settimane a lottare con strumenti di tortura psicofisica come i manici dei trolley, i lettini da mare sega-pollici, le racchettine da montagna e le pedule scassa-alluci e gli ombrelloni estirpa-cornee? Ma perché non stiamo tutti a casa,a mettere a posto bene gli armadi, sistemare il balcone, fare la passata di pomodoro e le pesche sciroppate, come facevano i nonni?

…quando avresti la tomba di Dante a pochi metri da casa

L’essere umano capitalistico occidentale viaggia per conservare quel senso di sicurezza del proprio ruolo e appartenenza a un gruppo che lo indusse e tuttora lo induce a scelte ben peggiori (dai pantaloni a zampa d’elefante alle guerre): viaggiamo perché se non vai da nessuna parte, non sei nessuno.

Viaggi e vacanze, in realtà, sono un tormento e un abominio, e l’Undici vi spiega perché in 11 motivi in cui, se siete sinceri, potete riconoscervi e sentirvi liberi di odiare.

1. Perché per quanto voi riusciate a fare, vedere e conoscere durante il viaggio, non riuscirete mai a fare tutto ciò che avevate programmato.

2. Perché per quanto tutto sia bello, non sarà mai bello quanto ve l’eravate immaginato a casa.

3. Perché finirete con odiare anche i più miti e accomodanti compagni di viaggio, figuriamoci i vostri figli isterici al termine di una giornata al mare.

4. Perché che voi andiate sul Kilimangiaro o a Bellaria, al ritorno chiunque vi chiederà soltanto “come si mangiava?”

Qualcuno ha mai chiesto ai cavalli se amano viaggiare?

5. Perché dove arrivano i voli low cost, lì arrivano i nostri connazionali che voi speravate di non vedere almeno per 48 ore (non è che è low cost solo per te, stupidini).

6. Perché vi verrà l’unico malanno per cui non avete medicinali in valigia.

7. Perché, sì, per carità, affascinanti le lingue straniere, ma quando a Katmandu dovrete tradurre “non mangio cipolla” e “antimicotico” rimpiangerete di non essere nell’afa milanese.

8. Perché in nessuna circostanza l’essere umano è tanto vicino al suicidio tramite morsicamento delle vene dei polsi quanto nelle serate di visione delle foto di viaggi (propri e altrui).

Sì, vabbè, ma come si mangiava …

9. Perché nemmeno Sigmund Freud riuscirebbe a “staccare la spina” e “riposare la testa”: le vostre ansie e preoccupazioni non solo vi aspetteranno intatte e immutate al ritorno, ma vi seguiranno metro per metro e la loro abbronzatura sarà più dorata.

10. Perché la prima persona a cui al vostro ritorno parlerete del viaggio sarà stata negli stessi posti qualche anno prima, spendendo metà di quanto avete speso voi e divertendosi il doppio perché “eh, allora non ci andava nessuno” e “mangiavamo a casa dei pescatori”.

11. Perché quel tappeto/tavolino/quadretto/ciarpame così carino che avete comprato da quell’artigiano che fa tutto a mano, una volta di ritorno nella pianura padana rivelerà la propria reale natura di boiata pazzesca.

E infine bonus extra dei motivi

Perché se in viaggio ti diverti e stai bene, è ancora peggio! Han voglia dopo di ripeterti che il dolore di oggi è solo il riflesso della gioia di ieri: se il viaggio è stato bello, poi la vita vera si dimostra quella povera noia mortale di prigione nella quotidianità squallida e straniante che ciascuno di noi vive senza volerlo ammettere.

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