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11 settebre 1973

Creato il 11 settembre 2013 da Www.marsala.it @@il_volatore

LA STRUTTURA POLITICA DEL MONDO STA PER ESSERE SCONVOLTA

afferma Salvador Allende, presidente del Cile, nel suo discorso all’ ONU, il 4 dicembre 1972.

Vale la pena rileggere la parte essenziale di questo discorso, poiché le parole dure e precise usate da Allende evidenziano la sua piena consapevolezza del rischio di un rovesciamento con la forza del suo Governo e del contesto politico e finanziario mondiale interessato alla sua caduta.

“Ci troviamo davanti a un vero scontro frontale tra le GRANDI CORPORAZIONI INTERNAZIONALI e gli Stati. Questi subiscono interferenze nelle decisioni fondamentali, politiche, economiche e militari da parte di organizzazioni mondiali CHE NON DIPENDONO DA NESSUNO STATO. Per la loro attività non rispondono ad alcun Governo e non sono sottoposte al controllo di nessun Parlamento e di nessuna istituzione che rappresenti l’interesse collettivo. In altre parole la struttura politica del mondo sta per essere sconvolta.

Le GRANDI IMPRESE MULTINAZIONALI non solo attentano agli interessi dei Paesi in via di sviluppo, ma la loro AZIONE INCONTROLLATA E DOMINATRICE agisce anche nei Paesi industrializzati in cui hanno sede”.

11 settebre 1973
Allende era Presidente del Cile dal 1970, a capo di una coalizione, Unitad Popular, di socialisti, comunisti, radicali e cattolici di sinistra. Nel suo programma vi erano la Riforma agraria e la Nazionalizzazione delle grandi risorse economiche del Paese, a cominciare dal rame, di cui il Cile è il più grande produttore mondiale. Le due formazioni antagoniste, la Destra e la Democrazia Cristiana, pur avendo perso contro Unitad Popular nella elezione del Presidente, assieme controllavano il Parlamento. Lo scontro politico era durissimo. Nel marzo 1973, alle nuove elezioni presidenziali, Allende vince di nuovo e la Destra e la D.C. si convincono che non riusciranno a batterlo con i metodi democratici. Gli Stati Uniti e le “grandi imprese multinazionali” sostengono la preparazione di un colpo di Stato. Allende aveva fatto delle scelte che il mondo capitalista non perdona mai, aveva nazionalizzato le grandi miniere di rame, fino ad allora sotto il controllo di società USA, come la Kennecott e l'Anaconda. E' famosa la frase pronunciata dal presidente degli USA, Richard Nixon, a proposito di Allende: “Quel figlio di puttana va schiacciato con qualsiasi mezzo”. Nel settembre 1971, il Governo di Allende aveva ridotto gli indennizzi dovuti alle società americane con un decreto in cui sosteneva:

“ Non è possibile parlare propriamente di libertà e dignità nelle relazioni tra i popoli, quando i loro mezzi di produzione fondamentali, le risorse vitali per la loro sopravvivenza, sono stati carpiti o assoggettati da un piccolo gruppo di grandi imprese che perseguono il proprio lucro a spese del sottosviluppo e dell'arretratezza delle masse dei Paesi in cui si sono stabilite. Con un atto di piena sovranità nazionale , il Cile ha deciso di recuperare a sé la proprietà delle fonti di produzione più decisiva per il suo presente e il suo futuro”.     

Il caso (...il caso?) sta facendo coincidere la date di tre avvenimenti, anzi quattro:il golpe in Cile (1971), l'attacco alle Torri Gemelle e – molto più grave ma non se ne parla - al Pentagono (2003),l'assassinio dell'ambasciatore USA a Bengasi, Libia (2012) e una difficilissima scelta del presidente Obama a proposito della Siria (2013).

Indubbiamente, a mio parere, il golpe in Cile è l'avvenimento più grave, storicamente determinante della politica e della economia, non del Cile ma del mondo, negli ultimi quarant'anni. Al confronto, l'attacco alle Torri gemelle non cambia gli assetti mondiali (la guerra tra musulmani – sciiti contro sunniti – c'era già stata tra Iraq (d'accordo con gli USA) e Iran ; gli USA, sotto la presidenza di Bush senior avevano già fatto una guerra di invasione dell'Iraq ): è soltanto un acceleratore. L'Occidente capitalistico si affretta a inventare di sana pianta uno scenario di comodo: lo SCONTRO DI CIVILTA'. Che esiste soltanto nella testa di chi l'ha inventato. Al confronto è molto più concreta la domanda (...domanda? ) che si è fatto il papa Francesco qualche giorno fa: non è che le guerre si fanno su pressione dei grandi mercanti di armi? E, aggiungo io ma lo sanno tutti, i grandi mercanti di armi, di contrabbando, non sono dei privati ma degli Stati, tra cui l'Italia.

Il progetto politico-economico di Unitad Popular e di Allende non riguardava soltanto il Cile. Il Cile in quel momento era il laboratorio di una nuova politica economica globale, per trasferire il vero potere dalle grandi multinazionali ai popoli. La Sinistra Unita del Cile ( Izquerdia Unida) era punto di riferimento in quegli anni in molti altri Paesi del mondo, in cui le sinistre cercavano una via del tutto separata dal modello dell'URSS. In particolare in Spagna e in Italia, ove si sviluppano, in quegli anni ( partendo sempre dall'esperienza cilena ) anche i movimenti dei Cristiani per il Socialismo, nati nel mondo cattolico dal fermento generato dal Concilio Vaticano II ( 1962 – 1965 ).

Dal punto di vista del grande capitalismo, di cui parla Allende nel suo discorso all'ONU, il successo dell'esperimento della sinistra cilena sarebbe micidiale per l'intero sistema. Infatti il processo fu arrestato brutalmente, i Cristiani per il socialismo furono emarginati e combattuti in maniera sempre più decisa dalle gerarchie della Chiesa cattolica. Il teologo, salesiano, Giulio Girardi,era il teorico di questo Movimento; era stato chiamato al Concilio Vaticano II come esperto di marxismo e ateismo, il suo libro più famoso portava il titolo di Marxismo e Cristianesimo; già nel 1969 i salesiani lo espellono dalle proprie università; poi viene sospeso “a divinis”.

Caduto Allende, la feroce dittatura instaurata da Pinochet svolge il compito di riconsolidare il sistema che si voleva combattere. Il Cile sarà ancora “laboratorio” del futuro. Presso l'università americana di Chicago, avendo come maestro l'economista Milton Friedman teorico del liberismo più radicale, studiano un gruppo di giovani economisti cileni. Verranno assunti al ministero dell'economia del governo di Pinochet e diverranno il motore dell'esperimento di liberismo sfrenato ( letteralmente: libero da ogni freno) cui fu sottoposto il Cile; diverranno i teorici di riferimento del Fondo Monetario Internazionale, famosi con l'appellativo di “ Chicago Boys”. Reagan e Tacher applicheranno tali teorie negli Usa e in Gran Bretagna e tale liberalizzazione si estende dalle Imprese alla pura finanza: liberalizzazione totale dei flussi finanziari. Da ciò è nata la crisi della finanza globale del 2007, che continua ancora oggi.

Allende era profondamente consapevole dell'orizzonte rivoluzionario che si era proposto, abbatterlo non significava soltanto sostituire un Governo o una maggioranza parlamentare con un'altra, ma bloccare un cammino nuovo, faticosamente appena intrapreso, e per giunta con tante frenate e rinunce per non spezzare i fragili equilibri della società cilena. Aveva offerto ai suoi avversari pochi giorni prima del “golpe” di sottoporre il suo Governo ad un referendum popolare. Gli avversari rifiutarono. Per tranquillizzarli aveva nominato capo delle forze armate un generale chiaramente di destra, Augusto Pinochet. I suoi avversari, mentre l'aviazione bombardava il Palazzo presidenziale, gli offrirono un salvacondotto per andare all'estero. Allende, in nome del popolo che rappresentava rifiutò e si unì, con il suo mitra, a quella trentina di suoi compagni che si opponevano all'assalto, e lì morì. E la canzone più famosa di quegli anni cileni era “ El pueblo unido jamais serà vencido”.

Giovanni Lombardo - articolo tratto da www.chiesavaldesetrapani.com

 


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