11 settembre 1973

Creato il 12 settembre 2011 da Malpaese @IlMalpaese

L’undici settembre è una data che ci rimarrà nel cuore per l’attacco al cuore del mondo occidentale da parte di pazzoidi che credevano di agire in nome di Dio così come i crociati che tanto odiano e odiamo. Come potrei dimenticare quel giorno, io che gioco di sopra con mia sorella, e mia madre che ci chiama e poi quelle immagini, il fumo che si alza dalle torri, la gente che grida, che si butta dai piani più alti nel isperato tentativo di salvarsi o morire più rapidamente. Ricordo della rabbia che mi ha pervaso nei giorni successivi, non verso l’intero islam come Orianna Fallaci ma contro i terroristi, quei misteriosi uomini che hanno drasticamente posto fine alla mia infanzia così come la foto della bambina vietnamita fuggita dai raid al napalm avrà segnato l’infanzia dei miei genitori. Ma il mio articolo non sarà  su questa terribile data, ma su un altro undici settembre, quello del 73 in Cile.

11/09/1973

La nostra storia inizia tre anni prima, nel 1970, in Cile ci sono le elezioni e il leader del partito socialista cileno, Salvador Allende è alla guida dell’Unidad Popular, un fronte che unisce socialisti, comunisti e radicali corre contro il partito conservatore e la Democrazia Cristiana ; il primo turno va a vuoto con Allende in leggero vantaggio sul candidato di destra. Gli elementi più radicali del partito non credono alla vittoria di Allende e si costituiscono i primi gruppi armati per combattere il neo presidente di destra ma il popolo da loro torto e il 4 settembre 1970 Salvador Allende viene nominato presidente della repubblica del Cile.

Allende aveva realizzato il suo sogno, che il socialismo era possibile anche utilizzano forme democratiche senza cioè un rovesciamento violento della situazione socio economica del Paese. Ciò che lascia più sconcertati è che il movimento di  destra perse nonostante i grandi finanziamenti degli USA (10.000.000 $).

Vengono subito nazionalizzate le ricche miniere di rame in possesso alla multinazionale americana Anaconda Cooper Mining Company un impresa che ha l’invidiabile record di essere stata di proprietà dei  Rothschilds (1890-1899 acquistata per 7.500.000$) e dei più famosi Rockefeller che persero la proprietà a causa di un controllo anti trust voluto dall’allora presidente Theodore Roosvelt (quello dell’invasione di Cuba e Filippine) e della Kennecot anch’essa americana. 

Un’altra grande mossa di Allende è stata la riforma agraria volta ad aiutare i contadini medio piccoli, la loro alfabetizzazione e il mantenimento di questi tramite l’acquisizione dell’intero raccolto. Un altro importante passo avanti fu compiuto nelle relazioni con il governo di Fidel finora vietate dal governo americano.

Ma Nixon e soprattutto Kissinger non potevano sopportare che un “erbaccia” crescesse nel giardino di casa, Kissinger addirittura disse “Non possiamo lasciare che il Cile vada in contro al comunismo per colpa dell’incompetenza dei suoi cittadini “ dimostrando una volta per tutte l’estrema ipocrisia che come la spada di Damocle o il pendolo ne “il pozzo e il pendolo” grava sulla nomenklatura yankee .

La CIA cercò di sabotare il Cile pagando sindacati di professionisti e di studenti fascisti che cercarono di sabotare il Paese con scioperi, sul campo militare la Cia fomentò sentimenti fascisti e eliminazione di apparati militari che si rifiutarono di colpire il governo. Ma nonostante i tentativi americani il popolo non rovesciò Allende, anzi il loro amore per lui crebbe.

 In aggiunta alle condizioni per favorire l’impiego discusse in precedenza, Allende alzò i salari in diverse occasioni durante il 1970 e il 1971. Questi aumenti venivano annullati dai continui rialzi nel prezzo degli alimentari. Anche se la crescita dei prezzi aveva avuto inizio sotto Frei (27% all’anno tra il 1967 e il 1970), un paniere base di beni di consumo crebbe del 120%, da 190 a 421 escudos, in un solo mese, nell’agosto 1972.

Il crollo delle esportazioni era dovuto principalmente al crollo del prezzo del rame. Il Cile era alla mercé delle fluttuazioni nel valore del suo più importante prodotto da esportazione. Come per quasi la metà dei paesi in via di sviluppo, più del 50 percento degli introiti delle esportazioni del Cile derivava da una singola materia prima[7]. Le fluttuazioni avverse nel prezzo internazionale del rame ebbero un’influenza negativa sull’economia cilena durante il 1971-2. Il prezzo del rame cadde da un massimo di 66$ a tonnellata nel 1970 a solo 48-9$ nel 1971 e 1972. Questo crollo nel valore del rame si sarebbe combinato ad una mancanza di aiuto economico, per creare le condizioni economiche che avrebbero in seguito portato agli eventi del 1973.

Il 29 giugno 1973, un reggimento corazzato al comando del colonnello Roberto Souper circondò il palazzo presidenziale (la Moneda) in un violento ma infruttuoso tentativo di golpe. Quel colpo fallito venne seguito da un ulteriore attacco alla fine di luglio, cui questa volta si aggiunsero anche i minatori di rame di El Teniente. Il 9 agosto, il generale Prats venne nominato Ministro della Difesa, ma questa decisione si rivelò così impopolare presso i militari che il 22 agosto fu costretto a dimettersi, non solo da quell’incarico, ma anche da quello di comandante in capo dell’esercito; venne sostituito in quest’ultimo ruolo da Pinochet.

L’undici settembre Allende si trovava alla Moneda con le sue guardie del corpo e ad alcuni ministri quando venne a conoscenza del colpo di stato e il suo primo pensiero fu per le sorti di Pinochet ignorando il fatto che a guidare il golpe era lo stesso generale. Dopo una serie di ultimatum, Allende si convinse che per lui era finita, fece allontanare le figlie e i suoi ministri e si barricò dentro il palazzo presidenziale dove  diramò il suo ultimo e commuovente discorso in cui chiedeva ai cileni di resistere civilmente, di non aiutarlo per paura che molti compatriotti che a lui avevano affidato le speranze e le loro vite, morissero. Un ultimo ultimatum fu lanciato ma Allende non uscì e, affacciatosi al un balcone urlò “Allende non si arrende”. L’assedio alla Moneda duro un giorno, quando ormai i militari traditori erano entrati nel palazzo, Allende si chiuse nella stanza del gabinetto, si puntò alla bocca il mitra regalatogli da Fidel e si uccise. Uno dei suoi collaboratori lo trovò ancora con il mitra in mano, lo avvolse in una bandiera cilena e tornò a combattere gridando “il presidente è morto, viva il Cile vaffanculo, viva Allende”. Quando le ultime resistenze si arresero i soldati trovarono il corpo di Allende avvolto nella bandiera nazionale. E così il sogno di Allende morì con lui, il sogno di un Paese in mano ai lavoratori, in cui i politici fossero al servizio del popolo era caduto. Se l’undici settembre 2001 è stato un attacco all’occidente, l’undici settembre 1973 è stato senza alcun dubbio un attacco contro la democrazia e il popolo cileno ma ahime, nessuno tra i politici sembra ricordarlo e quindi spetta a noi, i campesinos, gli estudiantes, i trabacadores de todo el mundo a ricordare il compagno Allende e i 5000 cileni uccisi dalla dittatura di Pinochet. Hasta siempre compagnero presidente



Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :