Oskar Schell, ragazzino di 9 anni che sceglie abiti bianchi e amante delle invenzioni, ci conduce nelle strade di New York alla ricerca di qualcosa da aprire con una chiave: è la chiave trovata per caso nel magazzino del papà, la cui tragica scomparsa negli attentati dell'11 settembre lo ha segnato profondamente. La narrazione è intervallata dalle lettere della nonna e del nonno, che ricordano l'infanzia a Dresda, l'arrivo della guerra e l'inizio della loro vita insieme a New York. La ricerca di Oskar è accompagnata anche dalle immagini che egli cattura con la sua macchina fotografica, le quali ci consentono di vedere il mondo attraverso i suoi occhi.
Dal romanzo è stato tratto nel 2011 un film dal titolo omonimo diretto da Stephen Daldry,
« I ricordi servono per non dimenticare, ciò che viene seppellito non è perché noi lo troviamo ma perché lui venga trovato.»
dal primo libro "Ogni cosa è illuminata" dello stesso scrittore statunitense Jonathan Safran Foer, pubblicato nel 2002. Da esso è stato tratto un omonimo film nel 2005. Il romanzo è ispirato alla vicenda personale dell'autore, che nel 1999 viaggiò in Ucraina per fare ricerche sulla vita di suo nonno. Il titolo del romanzo è una citazione da L'insostenibile leggerezza dell'essere di Milan Kundera