1+1=3

I quesiti esistenziali posti dall’Uomo sono i medesimi nei secoli: chi siamo? Dove andiamo? Siamo soli nell’Universo? E’ nato prima l’uovo o la gallina? Ed il gallo cosa ne pensa?
A tali dubbi, nessuno può fornire una risposta certa ed ognuno si comporta seconda coscienza: l’illuso è convinto di controllare tutte le variabili dell’esistenza, lo scienziato sogna di scoprire la formula del Bing Bang, il religioso crede fermamente nel suo Dio, l’ignorante si reputa il primo della classe.

Io, difronte all’ignoto, seguo la somma lezione del vecchio saggio: la Vita non è regolata da nessuna Legge Matematica. Se osserviamo con attenzione la realtà, possiamo affermare senza esitazione: i conti non tornano mai.

Non è possibile dimostrare con un ragionamento razionale la follia umana, i piccoli e grandi drammi del Pianeta non rispondono a nessun teorema logico, la Vita non è un’equazione (oppure se lo è, è un’equazione impossibile). Dietro l’angolo e nel lato opposto del globo, in questo preciso momento si sta consumando un’ingiustizia. I «mostri» rendono i destini degli uomini una corsa ad ostacoli e le soluzioni non sono sempre esatte. La geometria e la fisica – teoricamente impeccabili – difronte alla volgare quotidianità sono zeppe di errori.

Cercavo una foto adatta a questo post, un’immagine forte per riflettere sulle iniquità che colpiscono ogni essere umano, una rappresentazione algebrica della inesattezza della Vita, l’icona dell’uguaglianza impossibile 1+1=3.

L’ho trovata: è il tenero abbraccio tra un uomo ed una donna, il sigillo per la futura nascita del frutto del loro amore.

MMo