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1154 - sto leggendo una rivista (parte I)

Creato il 29 gennaio 2014 da Maricadg
Sto leggendo una rivista e c'e' un articolo che mi ha fatto sospirare "ah, l'america...." (nel male).
L'articolo e' scritto da uno psichiatra, ex presidente dell'associazione americana delle "learning disalibilities". Parla di ADHD: Attention Deficit Hyperactivity Disorder, una parola che mi e' capitata di sentire spesso qui in america, ma mai avevo sentito prima. Si tratta di una "patologia" per cui i bambini non riescono a stare attenti e sono iperattivi... quindi hanno problemi di apprendimento e questo puo' portare conseguenze nel corso degli studi e nella vita.
Nell'articolo c'e' scritto quali sono "sintomi" per fasce d'eta'. Nel caso di bambini in eta' prescolare:
- lento sviluppo del linguaggio, difficolta' nel parlare e nell'esprimere i pensieri;
- lento sviluppo motorio;
- problemi con istruzioni multiple;
- difficolta' a socializzare con gli altri bambini.
Ora... a me questa cosa sembra un po'.. ehm.. esagerata... guardando D e i suoi amici mi sono fatta l'idea che c'e' chi inizia prima a parlare e chi inizia prima a camminare, chi salta e chi canta, ogni bambino e' diverso ma arriveranno tutti a fare le stesse cose: muoversi e parlare correttamente.
Non li ho mai visti "socializzare" a quell'eta'.. cosi' come con le istruzioni multiple D ha qualche difficolta'. Mai mi sono preoccupata (nel bene e nel male)... pero' penso anche che ci siano genitori che invece si preoccupano :-/.
L'articolo dice poi che la meta' dei casi di ADHD sono ereditari.... e che i bambini adottati sono a piu' alto rischio sia di avere ADHD sia di non essere diagnosticati in tempo (perche' i genitori adottivi non conoscendo di persona il problema non sono spesso in grado di riconoscerlo).
Terrorismo psicologico? (e' una rivista per famiglie adottive).
La conclusione pero' e' a suo modo ottimista: i bambini con questo problema non possono migliorare semplicemente impegnandosi, ma hanno bisogno di un aiuto esterno: "medication".
Medicine???
Traduco alla meglio: "Intervenire presto puo' minimizzare problemi piu' complessi e assicurare che il bambino che ha difficolta' recuperera' rispetto agli altri. Per alcuni questo aiuto serve per poco tempo, per altri serve per anni. Se il tuo bambino ha meno di tre anni, potresti essere in grado di ricevere servizi gratis tramite il servizio Early Intervention del tuo stato".
Perplessa.
Mi e' tornato in mente un articolo che aveva linkato Valeria, dovrebbe essere questo: perche' i bambini francesi non hanno l'ADHD?
In base all'articolo il 9% dei bambini americani ha l'ADHD contro lo 0.5% di quelli francesi...
Traduco: i dottori francesi preferiscono cercare le cause del disagio dei bambini non nel loro cervello ma nel loro contesto sociale. I dottori poi cercano di trattare il disagio ociale con psicoterapia e counseling. Questo e' un approccio molto diverso da quello americano, che invece attribuisce tutto a una disfunzione biologica come uno squilibrio chimico nel cervello.
Preferisco l'approccio francese.

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